Letteratura

Il Neorealismo: caratteristiche e autori della corrente

Che cos’è il Neorealismo? Come si sviluppa questo movimento culturale ed artistico in Italia? A seguire abbiamo raccolto molte informazione sul Neorealismo in un riassunto chiaro, con tanti video informativi.

neorealismo riassunto

Neorealismo e contesto storico

In Italia negli anni della Seconda Guerra Mondiale e dell’immediato dopoguerra, si diffonde un nuovo movimento culturale ed artistico, il Neorealismo. Si iniziò a parlare di Neorealismo italiano, grazie alla critica cinematografica; nel 1941 infatti, il termine fu usato per definire il film del regista Luchino Visconti, Ossessione. Il Neorealismo si sviluppa in Italia tra il 1945 e il 1955, e nasce dall’esigenza di liberarsi dalle oppressioni del Fascismo, e ricominciare a parlare della realtà. Ne consegue che gli scrittori sentono il bisogno di tornare a raccontare storie vere e di rivolgere le attenzioni soprattutto alle classi popolari.

I neorealisti prediligono vicende contemporanee legate alla lotta antifascista, rappresentano ambienti, personaggi e problematiche reali, che coinvolgono operai, contadini e donne del popolo. Per questi aspetti il Neorealismo è più affine al Verismo e a Verga e si contrappone all’Ermetismo. Tra i principali esponenti ed autori del Neorealismo ci sono Cesare Pavese con La luna e i falò (1950), Elio Vittorini con Uomini e no (1945), Primo Levi con Se questo è un uomo (1947), Leonardo Sciascia con Il giorno delle civetta (1961), Italo Calvino con I sentieri dei nidi di ragno (1947) e alcune opere di scrittori già attivi prima della guerra come Alberto Moravia e Pasolini.

Differenze tra il Neorealismo e il Verismo

La storia e la cultura del Novecento sono state segnate da eventi tragici quali la Seconda Guerra Mondiale la Resistenza contro il nazifascismo e la Shoah. Questi eventi si riflettono nel Neorealismo letterario e nelle opere degli scrittori, i quali reagiscono in modi differenti al nuovo contesto sociale. Alcuni come per esempio, Italo Calvino utilizzano la fantasia per raccontare il mondo reale; altri come Leonardo Sciascia affidano al romanzo giallo la denuncia dei mali della società. Nel complesso il Neorealismo letterario propone una scrittura ricca di elementi dialettali e popolari, vicina al parlato. Il Neorealismo italiano è molto simile al Verismo, per il richiamo alla realtà e l’attenzione ai ceti più umili. A differenza dei veristi però, gli scrittori neorealisti, sono mossi da un forte senso di responsabilità, ovvero usare la letteratura come tramite per la ricostruzione materialmente e spiritualmente della società.

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I temi e lo stile del Neorealismo

Nel Neorealismo letterario si ricercano soluzioni stilistiche e linguistiche nuove rispetto alla tradizione letteraria del passato. Si ricorre all’uso della lingua colloquiale, di facile comprensione e capace di suscitare un impatto diretto. Le principali caratteristiche del linguaggio usato nel Neorealismo sono:

  • l’uso del dialogo, che rende l’effetto di una narrazione “in diretta” degli eventi;
  • linguaggi ed espressioni dialettali e gergali;
  • unione della narrativa alla saggistica con realizzazione di diari, autobiografie e raccolte di memorie.

I Temi più frequenti affrontati dagli scrittori neorealisti nelle loro opere sono la lotta partigiana, le lotte dei contadini e degli operai, la fame e la miseria, la vita dei ceti meno abbienti, il dramma dei Lager. Con il Neorealismo nella letteratura italiana, nasce la volontà di rinnovare i contenuti e le scelte formali; i romanzi e i racconti della prima fase del Neorealismo usano un linguaggio semplice e di facile comprensione che si contrappone alla raffinata oscurità dell’Ermetismo degli anni Trenta. Gli autori del Neorealismo ricercano una nuova comunicatività, e si servono della “parola” per raccontare la realtà e conferire autenticità ai loro testi.

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Il Neorealismo nel cinema

Il movimento culturale ed artistico del Neorealismo non ebbe dei manifesti o dei programmi, fu piuttosto un fenomeno culturale di larga portata; Il Neorealismo cinematografico, più che la letteratura, divenne il mezzo migliore per rappresentare i problemi della società. Al cessare della guerra, tutte le tematiche affrontate nel Neorealismo letterario, per testimoniare le dolorose esperienze della Guerra e della Resistenza, trovano nel cinema la massima capacità espressiva. L’immagine, più ancora della parola scritta, riusciva ad esprimere meglio le condizioni materiali e sociali dell’Italia nel dopoguerra, ecco perché il Neorealismo nel cinema, trova la sua più alta espressione. Il bisogno di verità spinge alcuni registi a scegliere come protagonisti dei film nel neorealismo italiano, attori presi dalla strada, così da rendere ancora più autentico il racconto della realtà.

Solo dopo la caduta del Fascismo, le opere cinematografiche non più soggette a censura, possono illustrare un’Italia più vera e reale. Il cinema italiano del dopoguerra raggiungere risultati eccellenti, infatti tra i migliori film del Neorealismo italiano ricordiamo: Roma città aperta (1945) e Paisà (1946) di Roberto Rossellini, dedicati alle vicende della guerra, Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948), di Vittorio De Sica, La terra trema (1948) di Luchino Visconti, e Il Cammino della speranza (1950) di Pietro Germi.

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