Arte

Michelangelo Buonarroti: opere e biografia dell’artista

Chi era Michelangelo Buonarroti e che ruolo ha avuto nell’arte del Rinascimento? Di seguito abbiamo raccolto tantissime informazioni sulla biografia e lo stile dell’artista, un riassunto accurato con l’analisi delle sue maggiori opere.

buonarroti

Michelangelo Buonarroti riassunto della vita

Michelangelo Buonarroti nasce il 6 marzo 1475 a Caprese. Il padre, Ludovico Buonarroti, proveniva da una famiglia nobile, ormai decaduta, ed era un funzionario mediceo, la madre era Francesca di Neri. Nonostante i pareri discordanti della famiglia, che lo voleva indirizzare verso studi letterari, Michelangelo sin da piccolo dimostra il suo amore per l’arte, passione che lo fa entrare da giovane in bottega da Domenico del Ghirlandaio, nel 1487, dove compie il suo apprendistato, mentre successivamente inizia a frequentare la scuola del giardino di San Marco, fondata da Lorenzo il Magnifico. Gli studi di Michelangelo proseguirono tra Firenze, Venezia, e Bologna, per poi tornare a Firenze, dove realizzò un San Giovannino per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, e un Cupido da rivendere, spacciandolo per un’antichità romana, al cardinale Raffaele Riario, che però, dopo aver scoperto l’imbroglio, decide di affidargli la realizzazione di Bacco.

Nel 1496 poi l’artista si sposta a Roma dove riceve il grande incarico di scolpire la Pietà del Vaticano, realizzata con il celebre marmo di Carrara, che lo porta al successo. Nel 1500 continuano le sue opere, Michelangelo realizza  il David e inizia a progettare la Battaglia di Cascina nella Sala dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. A Roma, per papa Giulio II realizza un monumento funebre di cu fa parte il Mosè e inizia a progettare, a partire dal 1508 gli affreschi della Cappella Sistina. Una volta tornato a Firenze, nel 1516, per volere di papa Leone X, realizza la facciata della basilica di San Lorenzo, opera mai stata realizzata. Sempre per Giulio II realizza, nel 1520, Prigioni, mentre per il cardinale Giulio de’ Medici realizza la Sagrestia Nuova di San Lorenzo. Oltre ai dipinti, Michelangelo si dedicò anche alla poesia, realizzando nel 1534 le Rime, pubblicate postume, e alcune poesie dedicate a Vittoria Colonna.

A partire dal 1536, fino al 1541, inizia a realizzare il Giudizio universale, in cui l’artista raffigura la storia dell’umanità con l’utilizzo di 400 figure, che si muovono in modo vertiginoso, come in un moto scatenato da Cristo-Giudice che appare spendente tra i dannati. Nel 1542 papa Paolo III lo incarica di realizzare gli affreschi della Cappella Paolina. Nel 1548 realizza la Pietà Bandini mentre nel 1552 realizza la Pietà Rondanini, l’ultima opera dello scultore, lavoro non finito di Michelangelo. Nel 1558 iniziò a realizzare la cupola di San Pietro, terminata nel 1561. Nel Michelangelo morì a Roma, ma fu sepolto, per suo volere a Firenze.

Michelangelo: opere e stile dell’autore

La vita di Michelangelo come artista inizia molto giovane, al servizio di Lorenzo il Magnifico, dove inizia a studiare le opere di Giotto, Masaccio e Donatello. Tra le prime opere, risalenti ai suoi quindici anni, ci sono la Madonna della Scala, opera ispirata allo stile di Donatello e la Battaglia dei centauri.

La Pietà

Una delle più grandi opere di Michelangelo è la Pietà, in cui l’artista esprime la purezza della Madonna col volto adolescenziale, e Gesù viene rappresentato come non scalfito dalla croce. Nell’immagine della madre che sorregge il Cristo sembra che la morte e la sofferenza non scalfiscano la natura di Dio. Proprio con la Pietà si afferma il Michelangelo scultore, che lavora il marmo direttamente a Carrara, sul luogo di estrazione, in modo da evitare imperfezioni che i blocchi avrebbero potuto avere con il trasporto. Inoltre nel 1517  divenne proprietario di una cava di marmo, per guadagnare provvigioni dai blocchi.
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Il David di Michelangelo

Commissionato nel 1501, e realizzato in tre anni, il David di Michelangelo, è un simbolo di perfezione dell’arte. La scultura di Michelangelo, alta quattro metri, mostra il David rappresentato con tratti giovanili, con i muscoli a rilievo, le dita che mostrano una precisione anatomica, così come tutte le parti del corpo. L’opera oltre alla bellezza estetica ha anche un valore simbolico, rappresenta Davide che resiste al gigante Golia, metafora della resistenza fiorentina nei confronti dei nemici, e metafora di libertà e di ribellione contro la tirannia.
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Il Tondo Doni

L’opera d’arte, conservata agli Uffizi è un dipinto su tavola, commissionato all’artista per le nozze tra Angelo Doni e Maddalena Strozzi. Il dipinto è tra le opere di Michelangelo più originali; viene infatti rappresentata la Sacra Famiglia con una Madonna inginocchiata che prende sulle spalle il figlio Gesù. È presente la tecnica del chiaroscuro e i contorni sono netti. Fanno da sfondo ai due protagonisti dei corpi nudi maschili, dei quali non è ancora oggi chiaro il significato.

tondo doni

La Cappella Sistina

Tra le opere di Michelangelo i dipinti più conosciute ci sono sicuramente quelle che adornano la Cappella Sistina, un lavoro commissionato nel 1508 da papa Giulio II e che inizialmente avrebbe dovuto prevedere solo la raffigurazione degli apostoli; successivamente però, proprio sotto consiglio di Michelangelo, all’idea iniziale, vennero aggiunti anche alcune scene del vecchio testamento, come la famosa creazione di Adamo, le storie di sibille e profeti e gli antenati di Gesù.
Michelangelo rappresenta corpi vigorosi, possenti e per rendere l’opera insuperabile, l’artista, all’epoca poco esperto in fatto di affreschi, chiamò in aiuto gli artisti fiorentini che reputava più validi, come Francesco Granacci.

La Pietà di Bandini e la Rondanini

La Pietà Bandini, anche nota come la Pietà dell’opera del Duomo, è tra le sculture di Michelangelo, che meglio rappresenta la sua arte, ma anche il suo tormento. Si narra infatti che colpito da un raptus inspiegabile fu l’artista stesso a distruggere parte dell’opera, il ginocchio sinistro, il braccio destro e la clavicola del Gesù. Ad oggi il capolavoro presenta ancora parti che non sono state terminate, ma forse è proprio questo che la rende unica, a segno della sofferenza dell’artista, o per certi aspetti come metafora di un uomo che non riesce a raggiungere ciò che vuole nella sua interezza, lasciando bloccata, in questo caso l’idea nel suo blocco di marmo. La Pietà dell’opera del Duomo realizzata a Firenze invece, vede come protagonisti Nicodemo, la Vergine e il Figlio e la Maddalena, rappresentati intenti a vivere la tragicità del momento, ossia la morte di Cristo in croce, mettendo in secondo piano la perfezione corporea. Nella Pietà Rondanini invece sono rappresentati Gesù e la Madonna in modo verticale, una visione innovativa, e rappresenta l’ultimo lavoro non finito michelangiolesco, non terminato per il sopraggiungere della morte.

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Buonarroti e la Sacrestia nuova

A partire dal 1521 al 1525, Michelangelo si dedica alla realizzazione della Sacrestia Nuova di San Lorenzo e alle tombe medicee, in concomitanza con la realizzazione della libreria nel convento di San Lorenzo, per volere di Clemente VII. I lavori interrotti nel 1526, vennero ripresi dopo 23 anni, in un contesto storico abbastanza travagliato; dopo la cacciata della famiglia dei Medici da Firenze infatti Buonarroti entrò a far pare dei Nove della milizia, come “governatore e procuratore generale sopra alla fabrica et fortificazione delle mura delle città”. Nel corso degli anni realizzò i progetti per le mura e le porte, non realizzati per il parere negativo del gonfaloniere Niccolò Capponi, per poi riprendere definitivamente l’operato dopo il perdono di Clemente VII.
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Michelangelo Buonarroti: opere poetiche, non solo arte

Oltre alla pitture alle sculture, Michelangelo ha dedicato parte della sua vita anche alla composizione di un epistolario, circa 300 componimenti poetici, a testimonianza del prolifico ambiente in cui ha vissuto. Tra i temi principali dei suoi componimenti ci sono l’amore e l’esaltazione della bellezza fisica, che si accompagna a quella spirituale. Negli ultimi anni, invece, Buonarroti crea le Rime, opere dal carattere religioso, dal tono austero, che rilevano il mondo interiore dell’artista, il suo animo travagliato, la sua generosità, ma anche la sua solitudine.


La moglie di Michelangelo Buonarroti è stata Vittoria Colonna nobile e poetessa italiana, alla quale il poeta ha dedicato alcune delle sue Rime.

La scultura originale del David si trova nella Galleria dell'Accademia a Firenze, la seconda copia della statua è esposta in Piazza della Signoria. La terza copia invece si trova al centro del Piazzale Michelangelo.

Una delle sculture più belle al mondo è il David di Michelangelo.

Si narra che poco prima della sua morte il celebre artista affermò riguardo alla sua arte "Sto ancora imparando."


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