Positivismo, Naturalismo e Verismo: le correnti nate dal Realismo
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento in tutta Europa, complice la crisi dei valori del Romanticismo, si diffonde una nuova corrente letteraria, il Realismo, che in filosofia prende il nome di Positivismo, nella letteratura italiana Verismo e in quella francese Naturalismo, termini diversi per indicare una corrente più realista e oggettiva rispetto alla precedente. Ma cos è il Verismo e come si diffonde? Per capire il bisogno dei poeti di creare una letteratura di maggiore contatto con la realtà, è importante inquadrare il contesto storico. L’Europa infatti aveva vissuto da poco i moti del ’48, che erano stati un fallimento, lasciando l’Italia insoddisfatta dell’operato di Cavour e Mazzini.
Ma questi non sono solo gli anni della crisi politica; si sviluppa la fede nel progresso, nascono nuove industrie e vengono fatte scoperte importanti come la macchina a vapore. Il Positivismo, da cui si sviluppa poi il Verismo è un movimento filosofico nato con l’obiettivo di affermare la verità con l’utilizzo del metodo scientifico-sperimentale, rifiutando tutte quelle false verità che non possono essere dimostrate con la ragione. Il Naturalismo invece è una corrente letteraria che vede come massimi esponenti Zola e Guy de Maupassant, autori che vedono il romanzo come mezzo per rappresentare la realtà (elemento che è alla base anche della letteratura verista italiana). Il Verismo è riassunto nell’idea che l’autore debba rappresentare la realtà con i suoi romanzi, con una narrazione quanto più possibile fedele alla realtà, descritta in modo distaccato.
Cos’è il Verismo? Le caratteristiche della corrente letteraria
Il Verismo italiano vede la sua massima espressione in Giovanni Verga, autore siciliano, che rende protagonisti personaggi umili come pescatori e contadini. Il compito dello scrittore verista è quello di rappresentare la realtà in modo oggettivo, come autore onnisciente, eliminando ogni suo pensiero e non mostrando coinvolgimento nel racconto, come se l’opera sembri fatta da sé.
Tra le caratteristiche del Verismo ci sono:
- uso del discorso diretto;
- descrizione approfondita dell’ambientazione e dei personaggi;
- uso di un linguaggio semplice e popolare, con l’uso del dialetto;
- descrizione della realtà del tempo, con attenzione alla difficile vita di chi vive in miseria e cerca di migliorare la propria condizione disagiata.
Inoltre il Verismo in Italia è promotore del romanzo sociale, che parte dall’osservazione dell’autore, per raccontare la società, le ingiustizie e i problemi che ci sono.
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I maggiori esponenti del Verismo
Oltre al già citato Giovanni Verga, tra i grandi esponenti del Verismo italiano ricordiamo: Federico de Roberto, autore de “I Viceré“, Luigi Capuana, autore del saggio Gli ismi, il primo a teorizzare il Verismo Salvatore di Giacomo, autore della raccolta di poesie “Nannì”. Mentre tra le donne spiccano Matilde Serao, autrice de “Il ventre di Napoli”, e Grazia Deledda, premio Nobel della letteratura. Con gli autori veristi ogni storia, raccontata in terza persona, non presenta commenti personali. Un esempio è la Serao, la prima donna a redigere un quotidiano, che descrive con le sue opere una Napoli in cerca di rinascita, ma con poche speranze di riuscita. Tutti gli autori veristi insomma hanno in comune la voglia di riscatto e il pessimismo nei confronti della vita.
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Verga e il Verismo: riassunto
Con il Verismo di Verga riprende vigore la novella, un genere nato dopo l’Unità d’Italia, con l’obiettivo di raccontare la società, i problemi politici e sociali. Verga nelle sue opere si concentra nel rappresentare soprattutto il Mezzogiorno, l’ambiente che conosce meglio, del quale narra la miseria, l’analfabetismo e superstizione. L’idea di Verga è quella di essere quanto più possibile oggettivo nei suoi racconti, ma spesso si lascia influenzare dalla sua vita e dalla concezione pessimistica che ha dell’esistenza, rappresentando il mondo dei Vinti, cioè di coloro che sono destinati ad essere sconfitti dagli eventi della vita.
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Quali sono le differenze tra Naturalismo e Verismo?
Nonostante siano nate dalla stessa corrente, il Realismo, c’è più di una differenza tra Naturalismo e Verismo:
- i romanzi naturalisti vogliono raccontare i problemi della società, mostrando però fiducia nella possibilità di superarli;
- i romanzi veristi invece si limitano a raccontare la realtà così com’è, senza la possibilità di un riscatto sociale;
- i romanzi naturalisti sono rivolti a tutto il popolo, con un carattere nazionale;
- i romanzi veristi invece sono rivolti solo ad una parte della società, con un carattere locale, che non coinvolge la nazione.
- i romanzi naturalisti ha una visione ottimistica della vita, legata al progresso e allo sviluppo;
- i romanzi veristi invece hanno una visione pessimistica, dove il cambiamento è portatore solo di sventure;
- il linguaggio utilizzato dai naturalisti è semplice ma corretto, senza l’uso del dialetto;
- il linguaggio dei veristi invece è spesso dialettale poiché deve rappresentare la bassa società;
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