Letteratura

Primo Levi: vita, opere e pensiero dell’autore

Chi è Primo Levi? Quali sono state le sue maggiori opere e il suo pensiero? Di seguito abbiamo raccolto in un riassunto su Primo Levi, molte informazioni sullo scrittore testimone della Shoah. Un’accurata sintesi con tanti video informativi.

primo levi riassunto

Primo Levi: la vita dell’autore

Primo Levi fu uno degli autori più importanti del secondo Novecento italiano. Primo Levi fu scrittore, chimico, celebre autore di racconti e romanzi, e superstite della Shoah per questo, spesso ricordato, in occasione della Giornata della Memoria il 27 gennaio. Primo Levi nacque a Torino nel 1919 in una famiglia di origine ebraica. Nel 1941 si laurea in chimica nella città natale. Avvicinatosi alla Resistenza nel 1944, Primo Levi  viene deportato nei campi di concentramento di Fossoli e  poi nel lager di Monowitz. Dopo la liberazione di Auschwitz, nel gennaio del 1945, rientra a Torino e comincia a scrivere per raccontare la propria atroce esperienza. Da queste vicende nascono i primi due libri, Se questo è un uomo (1947), dedicato al periodo della sua prigionia, e La Tregua (1963), dedicato al viaggio di ritorno in Italia dopo la liberazione.

Nelle opere successive come, Storie naturali (1966), Vizio di forma (1971), Il sistema periodico (1975), Lilìt (1981), Primo Levi affronta temi e generi diversi, spesso con tono leggero e ironico. Nel 1982 esce il romanzo, Se non ora quando? in cui Primo Levi, torna ad affrontare i temi della guerra, raccontando le vicende di un gruppo di partigiani ebrei. Alle esperienze giovanili e alla deportazione nel lager, è dedicato anche il saggio, I sommersi e i salvati del 1986. Primo Levi muore suicida nel 1987 a Torino.

Il Neorealismo memoriale e le testimonianze di Levi

Primo Levi, rispecchia in pieno le ideologie del movimento letterario e artistico del Neorealismo. Gli scrittori neorealisti con le loro opere, raccontano le esperienze di guerra, dei lager, per non disperdere la memoria di eventi così drammatici. Primo Levi, è il simbolo del sopravvissuto alla Shoah; le opere autobiografiche, Se questo è un uomo e La Tregua di Primo Levi, mettono in risalto due aspetti importanti dell’autore, da un lato, la sua appartenenza ad una famiglia ebraica e dall’altro la sua formazione di chimico che gli permetterà di sopravvivere nel lager di Auschwitz. Primo Levi, attraverso i suoi scritti, è stata la voce di tutti i sopravvissuti ai Lager nazisti e agli spregevoli genocidi che hanno segnato la storia contemporanea.

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Il pensiero e lo stile di Primo Levi

Levi, inizialmente scrive le sue opere non perché mosso da una vocazione letteraria, piuttosto per raccontare le atrocità vissute e per non dimenticare. Primo Levi nelle sue poesie lascia trapelare tutta l’autenticità del suo dolore e del senso di disperazione, per le vicende vissute e l’incapacità di poter aiutare le vittime dei lager. La necessità di raccontare la realtà senza artifici, si ritrova nel linguaggio chiaro e semplice, ma mai banale, usato da Primo Levi nelle sue opere. Lo stile della prosa leviana è contenuto e caratterizzato talvolta, da una sottile ironia provocatoria. Solo dopo la stesura del suo primo capolavoro, Se questo è un uomo, Primo Levi nei successivi libri, prese piena consapevolezza del suo potenziale letterario.

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Primo Levi, Se questo è un uomo riassunto

“Per mia fortuna sono stato deportato ad Auschwitz solo nel 1944 e cioè dopo che il governo tedesco data la crescente scarsità di manodopera aveva stabilito di allungare la vita media dei prigionieri da eliminarsi, concedendo sensibili miglioramenti nel tenore di vita e sospendendo temporaneamente le uccisioni ad arbitrio dei singoli.” Tra le più toccanti frasi di Primo Levi, queste parole aprono la prefazione del libro, Se questo è un uomo (1947). Il racconto si sviluppa attraverso diciassette capitoli sulla base di un doppio criterio: da un lato l’autore narra gli avvenimenti in ordine cronologico, dalla sua cattura alla liberazione; dall’altro ogni capitolo, compreso l’ultimo, si presenta quasi come autonomo, perché Levi isola le tappe fondamentali della sua esperienza, in maniera da attribuire loro un forte valore simbolico. Lo scrittore riporta dati, descrive avvenimenti racconta episodi dai quali emerge la bestialità della vita del lager.

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Le altre opere letterarie di Primo Levi

Alla successiva opera memorialistica, Se questo è un uomo (1947), Primo Levi iniziò a dedicarsi alla realizzazione di altre opere. Nel 1963 la casa editrice Einaudi pubblica il libro di Primo Levi, La tregua; dopo quattordici anni dalla stesura del suo capolavoro, si dedicò ad un secondo libro, in cui narra del lungo viaggio di ritorno in Italia dopo la liberazione. Nel 1978, Levi pubblica La chiave a stella, che narra della storia di un operaio che gira il mondo, raccontando delle proprie esperienze di vita. Nel 1982 esce, Se non ora, quando?, in cui Primo Levi, torna a descrivere i temi della guerra. Nell’aprile del 1986 pubblica il saggio, I sommersi e i salvati, una raccolta di saggi, in cui Primo Levi, ancora una volta, invita il lettore a ricordare la tragica esperienza dei lager, così che la Storia non debba mai più ripetersi.

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