Storia

La Seconda Guerra Mondiale: riassunto dell’espansione nazista e la fine della guerra

Una sintesi sulla Seconda Guerra Mondiale, dall’espansione dei campi di concentramento alla fine della guerra, con le due bombe di Hiroshima e Nagasaki. Ripercorriamo, con un riassunto sulla Seconda Guerra Mondiale tutti gli avvenimenti che portarono alla conclusione, nel 1944 del più grande conflitto mondiale.

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L’Europa sotto il dominio nazista

In tutti i paesi conquistati durante la Seconda Guerra Mondiale, l’economia era completamente asservita ai tedeschi, che organizzarono uno  sfruttamento sistematico delle risorse: materie prime e prodotti alimentari pagati a basso prezzo venivano spediti in Germania. I beni degli ebrei espropriati ovunque, cadevano nelle mani dei nazisti o dei loro collaboratori. I paesi vinti dovevano pagare pesanti indennità per il mantenimento delle truppe occupanti. Per partecipare alla «crociata contro il bolscevismo», vennero reclutati volontari in tutta Europa, mentre i governi satellite della Germania, rumeni, ungheresi e finlandesi, dovettero fornire dei contingenti militari.

L’industria bellica tedesca aveva bisogno di mano d’opera e per questo fece appello ai volontari, ma ben presto il servizio del lavoro divenne obbligatorio. Tuttavia molti giovani, anche per sottrarsi a questo servizio, entrarono nelle file dei partigiani. Nell’Europa dell’est, milioni di uomini venivano semplicemente deportati verso i campi di lavoro, dove diventavano gli schiavi degli industriali tedeschi.

L’emblema della Seconda Guerra Mondiale: si diffondono i campi di concentramento

Nei campi di concentramento si venivano a trovare condannati comuni, appartenenti alla resistenza, ostaggi ed ebrei. I nazisti avevano infatti deciso e messo in opera lo sterminio di tutti gli ebrei d’Europa. Riuniti nei ghetti dove erano decimati dalla fame e dalle epidemie, gli ebrei venivano poi ammassati nei vagoni merci e inviati ai campi di concentramento, dove venivano uccisi. Il Nazismo fu responsabile di milioni di morti nella Seconda Guerra Mondiale, per lo più ebrei europei.

Se i tedeschi in tutti i paesi trovavano della gente che per convinzione politica, per paura o per interesse era disposta a collaborare con loro, incontrarono anche delle opposizioni sempre più tenaci e organizzate. Nacquero così movimenti clandestini che presero il nome di Resistenza. In tutta Europa, in particolare nei Balcani, i partigiani conducevano una guerriglia efficace che costringeva i Tedeschi ad impegnare forze militari notevoli. In Jugoslavia essi conducevano un avere propria guerra di liberazione nazionale, che nel 1944 li renderà padroni del loro paese.

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Lo sbarco alleato in Sicilia e la resa dell’Italia

Gli anni 1943 e 1944 furono del tutto favorevoli agli Alleati che avanzarono su tutti i fronti. L’Italia, invasa nel sud dagli anglo americani fu costretta alla resa. Dopo la sconfitta italo-tedesca in Africa settentrionale era ormai evidente che l’attacco sarebbe avvenuto ben presto sul territorio italiano. Le nostre città erano intanto spietatamente bombardate. Il 9 luglio gli anglo-americani con un un’enorme quantità di mezzi invasero la Sicilia e in quaranta giorni la conquistarono.

Ormai la fiducia nel Fascismo era venuta meno agli stessi fascisti: Mussolini fu costretto a dare le sue dimissioni al re, venne arrestato e posto sotto custodia, dopo varie peregrinazioni, in un albergo sul Gran Sasso. Il Maresciallo Badoglio ebbe l’incarico dal Re di formare un nuovo governo. La situazione interna era tragica. Badoglio, volendo far uscire il paese dal conflitto, prese segrete accordi con gli alleati per un armistizio, che venne firmato il 3 settembre a Cassabile, presso Siracusa, e reso noto l’8 settembre. La guerra tuttavia continuò sul suolo italiano.

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Il fronte russo verso la fine della Seconda Guerra Mondiale

Dopo la vittoriosa battaglia di Stalingrado ebbe inizio la ritirata  ininterrotta degli eserciti tedeschi. I sovietici avanzarono in modo inarrestabile: riconquistarono i loro territori e dilagarono inoltre in Romania, Bulgaria, Ungheria. In Jugoslavia le truppe russe si collegarono con i partigiani, guidati dal generale Tito. Gli inglesi, impressionati dalle rapidità dell’avanzata sovietica, sbarcarono in Grecia e occuparono Atene nell’ottobre 1944.

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Il Secondo Fronte e lo sbarco in Normandia

Nella notte tra il cinque il 6 giugno del 1944 iniziò in Normandia uno sbarco di ingenti forze alleate: venne così aperto un nuovo fronte. I tedeschi si difesero ostinatamente e tuttavia furono costretti a ritirarsi. Parigi era già liberata il 25 agosto, il 23 novembre le forze alleate erano già giunti ai confini della Germania.

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La guerra nel Pacifico: Stati Uniti contro Giappone

L’offensiva americana contro il Giappone aveva avuto inizio nella battaglia aeronavale del Mar dei Coralli. Essa continuò e fu condotta con una particolare strategia detta del salto del «montone». Consistette nel portare l’attacco di forze areo-navali entro l’area giapponese, che era difesa all’esterno da una serie di isole fortificate e imprendibili. L’attacco più grande fu compiuto nelle Filippine, nel 1944. La battaglia nel Golfo di Leyte fu certamente la più grande battaglia navale di tutta la guerra. Le perdite giapponesi furono gravissime e irreparabil. Ormai i bombardamenti americani potevano liberamente colpire le popolose città giapponesi.

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Il crollo della Germanie e del Giappone e la resa della Germania

Il 7 marzo 1945 gli americani superarono il Reno a Remagen e invasero la Germania in due direzioni: verso Monaco a sud e verso Amburgo a Nord. A loro volta i Sovietici puntarono su contare su Berlino. Sul fronte italiano crollò intatto la linea Gotica ed ebbe inizio l’insurrezione generale delle forze partigiane, che liberarono i gradi centri urbani del Nord, prima dell’arrivo delle forze alleate. I tedeschi si arresero, a discrezione dell’Italia il 29 aprile. Il 30 aprile a Berlino, già caduta in mano ai sovietici, Hitler si suicidò in un bunker della Cancelleria. Il 7 maggio i tedeschi firmarono la resa.

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L’evento tragico della Guerra: le bombe di Hiroshima e Nagasaki

La capitolazione della Germania permise agli anglo-americani di concentrare i loro sforzi in estremo oriente. Già le Filippine e l’Indonesia erano state riconquistate ed i bombardamenti americani erano già in grado di attaccare e colpire lo stesso arcipelago giapponese. La sproporzione di forze tra Giappone ed Alleati era enorme. Tuttavia era anche certo che i giapponesi non si sarebbero rassegnati a una resa incondizionata.

E difatti la prima intimidazione di resa del 26 luglio 1945 venne respinta. Il presente americano Truman prese la grande decisione di utilizzare contro i giapponesi la nuova micidiale arma, che i tedeschi non erano riusciti a preparare in tempo utile, cioè la bomba atomica. Una prima bomba fu sganciata ad agosto su Hiroshima e la rase al suolo; una seconda bomba fu lanciata su Nagasaki con eguali effetti disastrosi. Intanto l’8 agosto la Russia dichiarò guerra al Giappone e invadeva la Manciuria e la Corea. Era la fine. Il Giappone chiudeva la resa il 15 agosto e firmò l’armistizio il 2 settembre. Questa fu la fine della seconda guerra mondiale, una sanguinosa guerra durata sei anni un giorno.

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