Arte

Sandro Botticelli: opere e vita dell’artista

Chi è Sandro Botticelli? Quali sono state le sue maggiori opere? Di seguito abbiamo raccolto tantissime informazioni su Botticelli, vita e opere dell’artista rinascimentale al servizio della famiglia dei Medici, autore di quadri famosi come La nascita di Venere e La Primavera.

botticelli

Sandro Botticelli: biografia del pittore fiorentino

Sandro Botticelli, all’anagrafe Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, prende il nome di Botticelli, probabilmente a causa del fratello Giovanni, denominato botticello per il suo aspetto. Nato a Firenze, nel 1455, inizia ad avvicinarsi all’arte grazie al fratello Antonio, un orafo. A partire dal 1459 diventa allievo di Filippo Lippi, con il quale realizza gli affreschi nel Duomo di Prato, per poi passare alla bottega del Verrocchio dove realizza la Madonna della Loggia, anche se la sua prima opera documentata risale al 1470, anno in cui Sandro Botticelli apre la sua bottega, e realizza la figura della Fortezza per il Tribunale della Mercanzia.
Negli anni successivi, nel 1474 realizza L’Adorazione dei Magi per Palazzo Vecchio e inizia a lavorare per gli affreschi del Camposanto che però lascia incompiuti.

Gran parte della fama di Botticelli, pittore, la si deve alla sua amicizia con Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, per il quale realizza La Primavera, uno dei primi capolavori di Botticelli, al quale segue, nel 1481, l’incarico da parte di papa Sisto IV di dipingere la Cappella Sistina, insieme con altri importanti artisti del tempo, come Bartolomeo della Gatta e Domenico Ghirlandaio e nel 1484 dipinge La Nascita di Venere.
A partire dal 1489 l’artista di avvicina al pensiero di Girolamo Savonarola, e dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, forse proprio a causa dei sermoni del predicatore, inizia un periodo di profonda crisi interiore, che si rispecchia nelle sue opere, come nella
Calunnia di Apelle del 1495 e nella Natività mistica, la sua ultima opera datata 1501.
L’artista muore a Firenze nel 1510 e viene sepolto nella chiesa di Ognissanti.

Botticelli: riassunto dello stile

Botticelli è stato un’artista protagonista del Rinascimento fiorentino. Famoso soprattutto per le sue Madonne rinascimentali, Botticelli ha dato molto all’arte del tempo, dando voce al pensiero neoplatonico, attraversando due epoche, quella della Firenze dei Medici, dall’apice alla caduta, e quella del periodo di Savonarola, che coincide col declino della sua vita da artista. Tre furono gli artisti che ispirarono le opere di Botticelli:

  • Filippo Lippi: da cui apprese lo stile che caratterizzerà poi i dipinti di Botticelli, le fisionomie eleganti, l’attenzione per la linea di contorno, i colori intonati, e la bellezza ideale;
  • Andrea Verrocchio: da cui imparò a dipingere le forme monumentali, i giochi di luce, l’utilizzo di diversi materiali e la resa realistica dei dettagli
  • Antonio del Pollaiolo: altro autore importante per la sua formazione artistica.

Nei suoi dipinti Botticelli dà molta importanza alla figura umana, prioritaria rispetto allo sfondo. A seconda poi dei soggetti prevalgono le componenti lineari, coloristiche ed espressionistiche. Con la crisi mistica, arrivata dopo aver conosciuto Savonarola, Botticelli si dedica quasi esclusivamente ai soggetti religiosi, con scene irreali, con una disposizione libera dei soggetti nello spazio. Infine nei suoi quadri Botticelli si ispira alla filosofia neoplatonica rinascimentale, fondata da Marsilio Ficino.

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Le opere di Botticelli: analisi delle più importanti

Tra i quadri di Botticelli spiccano:

  • L’Adorazione dei Magi: capolavoro che si trova agli Uffizi, risalente al 1475, commissionato dal banchiere Gaspare Zanobi del Lama, in cui probabilmente c’è un autoritratto del Botticelli stesso. Nel dipinto l’artista introduce la visione frontale della scena, ponendo le figure sacre al centro e gli altri personaggi ai lati, a differenza delle rappresentazioni precedenti, in cui si era soliti porre la Sacra Famiglia all’estremità e i Magi in primo piano in corteo.

adorazione dei magi

  • Le Madonne sono tra le opere di Botticelli più conosciute, i maggiori esempi della sua arte. Tra le più note c’è la Madonna del Magnificat, conservata agli Uffizi, un tondo elegante e raffinato, in cui spiccano i volti aggraziati dei protagonisti, la Madonna e Gesù Bambino, le vesti decorate, l’uso attento del contorno e l’attenzione per i dettagli. È uno dei dipinti in cui l’artista inizia a mostrare la sua crisi mistica, successiva alla caduta dei Medici.

Madonna del Magnificat

  • La Calunnia di Apelle: opera in cui il protagonista potrebbe essere lo stesso Botticelli o probabilmente un suo amico. Sandro Botticelli per il suo dipinto si basa su fonti scritte, come la descrizione di Leon Battista Alberti nel De Pictura, seguendo il racconto, descrivendo il re sulla destra della scena, re Mida, rappresentato con le orecchie d’asino, simbolo di ignoranza, le due figure femminili, l’Ignoranza e il Sospetto, e il calunniato trascinato per i capelli dalla Calunnia, figura femminile che porta una fiaccola, simbolo del falso amore per la verità. La Calunnia è vicina alla Frode e all’Insidia, che le aggiustano i capelli, a simboleggiare che la Calunnia si nasconde dietro un bell’aspetto. Completano la scena un uomo brutto e vestito di stracci, il Livore, che guida la Calunnia, il Rimorso, raffigurato come una vecchia con abiti logori, nascosta tra la folla mentre osserva la Verità, che invece è nuda a guardare il cielo in cerca di giustizia.

La Calunnia di Apelle

  • La Primavera: commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco de Medici, nel 1477, vede come protagonisti Mercurio, tre Grazie, Cupido, Venere, il vento Zafiro, Cloris, la ninfa, e Flora, ossia la personificazione della Primavera, disposti in un giardino con circa duecento piante diverse. Per rappresentare la scena Botticelli studia le opere degli autori classici, come Orazio e Ovidio. Probabilmente la Venere, nell’idea di Botticelli, doveva essere rappresentazione dell’Humanitas, che eleva l’uomo dai sensi, passando dalla contemplazione, cioè Mercurio, alla ragione, cioè le tre Grazie. Altri studiosi indicano la Primavera come pax medicea, che i Medici volevano mantenere quanto più a lungo.  Secondo un’altra interpretazione, svolta da Charles Dempsey, la Primavera andrebbe a rappresentare la stagione, Zefiro, Cloris e Flora rappresentano marzo, Venere, Cupido e le Grazie, il mese di Aprile, mentre Mercurio il mese di maggio.

La Primavera di Botticelli

La Nascita di Venere: uno dei pochi dipinti ad essere eseguito su tela e non su tavola, commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, probabilmente nel 1484, rappresenta non la nascita della dea, bensì il suo arrivo sull’isola di Cipro. Il tema è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. Secondo lo studioso Panofsky, la protagonista del dipinto, Venere, nuda al centro della scena, indica l’amore terreno, e ai lati ci sono Zefiro e Cloris e Ore, personificazione delle stagioni. Così come ne “La Primavera“, anche in questo caso alla Venere sono state date diverse interpretazioni:

  • potrebbe simboleggiare l’Humanitas, e la sua nudità, la purezza dell’anima;
  • potrebbe riprodurre la Venere Anadiomene, un’opera del pittore greco Apelle;
  • secondo una matrice cristiana invece la Venere indicherebbe la nascita dell’anima dall’acqua battesimale;
  • secondo altri invece la nascita di Venere è rappresentazione dell’amore e della sensualità, con la coppia di sinistra, e la castità rappresentata dall’Ora, che tende a proteggere Venere, incarnazione sia della sensualità che della castità.

Botticelli Nascita di Venere

  • La Natività mistica: datato 1501, il dipinto è conservato nella National Gallery di Londra, e probabilmente è l’allegoria della pace, rappresentata dai ramoscelli di ulivo portati dagli angeli in volo. L’opera è il manifesto pittorico di Botticelli, dipinto portatore delle sue inquietudini, un ritorno allo stile arcaico, con la Madonna più grande rispetto alle altre figure, come nell’arte medievale. È esempio di una pittura in crisi, dovuta alla conoscenza di Botticelli con Savonarola, che anticiperà il declino della sua arte.

La Natività mistica

Il pittore che maggiormente è stato al servizio della famiglia dei Medici è stato Sandro Botticelli.

Probabilmente il soprannome di Sandro "Botticelli" si deve al fratello Giovanni, denominato botticello per il suo aspetto.

Il dipinto non ha una stima precisa, ma si presuppone si attesti intorno al miliardo di euro.

Botticelli per i suoi quadri si ispirava alle opere mitologiche, come nei suoi dipinti più famosi: La nascita di Venere e la Primavera.


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