Grammatica

La forma attiva, passiva, riflessiva e impersonale: definizioni ed esempi

Il verbo nella grammatica italiana può presentarsi in diverse forme: attiva quando il soggetto compie l’azione, passiva quando la subisce, riflessiva quando l’azione ricade su soggetto (ma ci sono anche casi diversi di forma riflessiva) e impersonale, quando cioè nella frase non vi è un soggetto collegato al verbo, né sottinteso né espresso. Vediamo le regole da seguire per costruire frasi in italiano con queste diverse forme ed esempi.

verbi attivi passivi e riflessivi

Come riconoscere la forma attiva e passiva del verbo?

Un verbo è di forma attiva quando esprime un’azione compiuta dal soggetto, mentre nella forma passiva del verbo il soggetto subisce l’azione, che ricade su di esso.
Esempi di frasi con la forma attiva del verbo sono:

  • L’insegnante controlla gli alunni.
  • L’alunno consulta il dizionario.

La forma passiva di un verbo si crea unendo:

  • le diverse voci del verbo essere, coniugate a seconda del tempo e del modo richiesti dall’azione
  • il participio passato del verbo transitivo che concorda in genere e numero con il soggetto.

Esempi di frasi passive sono:

  • Maria è salutata dalla sua amica.
  • I passanti erano infastiditi dal rumore del treno.


Alcune volte invece del verbo essere si possono utilizzare ausiliari per la forma passiva anche altri verbi come venire, finire, rimanere, andare.
Inoltre si può formare il passivo anche con l’utilizzo della particella si (si passivante), come nella frase: Si udì un rumore nel buioNel buio fu udito un rumore.
Ricorda che tutti i verbi, sia transitivi che intransitivi hanno la forma attiva, mentre solo i verbi transitivi hanno la forma passiva. Questo perché in questi verbi l’azione passa dal soggetto al complemento oggetto, e quindi può essere tramutata in senso contrario.
Ecco due esempi di frasi attive e passive:

  • L’autista guida il bus (forma attiva)
  • Il bus è guidato dall’autista (forma passiva)

Infine nelle frasi passive il soggetto che agisce dal punto di vista del significante è il complemento d’agente. Invece nei verbi transitivi l’azione si esaurisce in se stessa, non permettendo il passaggio invece, come nella frase Maria riposa.

Come trasformare le frasi dalla forma attiva alla passiva e viceversa?

Per trasformare una frase da attiva a passiva è necessario seguire alcune regole:

  • il soggetto della frase attiva diventa il complemento agente della frase passiva;
  • il verbo attivo assume una coniugazione passiva, con la costruzione formata da ausiliare del verbo essere + participio passato (salvo alcune eccezioni come indicato in precedenza);
  • il complemento oggetto della frase attiva diventa soggetto della frase passiva.

verbo attivo passivo riflessivo
Ad esempio la frase attiva: Una frana interrompe la strada nella forma passiva diventerà: La strada è interrotta da una frana.
Viceversa per trasformare una frase dalla forma attiva a quella passiva occorre che:

  • il soggetto della frase passiva diventi complemento oggetto della frase passiva;
  • il verbo dalla forma attiva passi alla forma passiva;
  • il complemento d’agente della frase passiva diventi il soggetto della frase attiva.

Un goal è stato segnato dall’attaccante (frase passiva) → L’attaccante ha segnato un goal (frase attiva)

Leggi anche: L’infinito: quali sono i verbi all’infinito e come si formano?

Qual è la forma riflessiva e quali sono i verbi riflessivi in italiano?

Un verbo transitivo è di forma riflessiva quando esprime un’azione che torna sul soggetto che la compie.
Il verbo alla forma riflessiva è sempre accompagnato dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi a seconda del soggetto che compie l’azione.
Un esempio di frase riflessiva è Maria si trucca (trucca se stessa). In questo caso il soggetto (Maria) compie l’azione di truccarsi e nello stesso tempo la riceve e la subisce perché l’azione ricade su di lei.

Leggi anche: Il modo condizionale: quando si usa e come si forma

La forma riflessiva propria, impropria e apparente

La forma riflessiva si distingue in tre forme diverse:

  • quando il soggetto compie l’azione e la subisce (Filippo si pettina) si ha la forma riflessiva propria. In questo caso la particella che accompagna il verbo può essere sostituita con i corrispondenti del pronome (me, te, sé, noi, voi, loro)
    Io mi bagnoIo bagno me.

Oltre alla forma riflessiva propria esistono altre due forme dette riflessive improprie:

  • forma riflessiva apparente in cui l’azione non si riflette direttamente sul soggetto ma transita sul complemento oggetto, come nella frase che segue con il verbo lavare.
    Papà si lava la faccia.
    In questa frase la particella pronominale si non ha funzione di complemento oggetto ma di complemento indiretto, con il significato di a sé.
    Papà si lava la facciaPapà lava la faccia a sé.

  • forma riflessiva reciproca in cui l’azione si sdoppia in due azioni diverse che avvengono nello stesso tempo come nella frase:
    Carlo e Matteo si picchiavano.
    In questa frase Carlo e Matteo si picchiavano l’un l’altro quindi Carlo picchiava Matteo (prima azione), Matteo picchiava Carlo (seconda azione)
    Il verbo riflessivo reciproco ha sempre un soggetto plurale o da due o più soggetti al singolare e ad esso può essere poi aggiunto l’avverbio reciprocamente: I giocatori di lanciarono la palla → si lanciarono la palla reciprocamente l’un l’altro.
  • forma con il verbo riflessiva pronominale in cui la particella è parte integrante del verbo stesso e non trasmette a esso un valore riflessivo. Un esempio è nella frase Ci pentiamo della nostra cattiva azione. In questo caso i verbi come pentirsi e simili sono detti intransitivi pronominali come vergognarsi , adirarsi, ammalarsi, annoiarsi. 

Inoltre ci sono alcuni verbi transitivi o intransitivi che possono assumere la forma pronominale cambiando in questo caso il loro significato.
verbi attivi passivi riflessivi
Leggi anche: Il congiuntivo: quando usare i tempi di questo modo verbale

Come riconoscere la forma riflessiva del verbo?

Dato che non è sempre facile riconoscere le diverse forme riflessive (propria, apparente, pronominale e reciproca) che un verbo può assumere, tieni presente alcune regole da seguire:

  • Nella riflessiva propria la particella che accompagna il verbo può sempre essere sostituita con le corrispondenti forme me, te, sé, noi, voi, loro: Io mi bagno = Io bagno me
    Questo non è mai possibile nella forma riflessiva pronominale: Io mi vergogno (non è possibile dire → Io vergogno me)
  • Nella forma riflessiva reciproca si può sempre aggiungere l’avverbio reciprocamente: Essi si insultano = Essi si insultavano reciprocamente.
  • Nella forma riflessiva apparente il verbo è accompagnato da un complemento oggetto, oltre che dalla particella pronominale: Io mi lavo la faccia.
attiva passiva riflessiva

Nella riflessiva propria la particella che accompagna il verbo può sempre essere sostituita con le corrispondenti forme me, te, sé, noi, voi, loro Nella forma riflessiva reciproca si può sempre aggiungere l’avverbio reciprocamente. Nella forma riflessiva apparente il verbo è accompagnato da un complemento oggetto, oltre che dalla particella pronominale.

Leggi anche: Il discorso diretto e indiretto: quali sono le differenze, regole ed esempi

La forma impersonale: quando una frase è impersonale?

I verbi impersonali sono i verbi che non hanno un preciso soggetto (espresso o sottinteso). Vengono quindi utilizzati solo alla terza persona singolare.
Quali sono i verbi usati in forma impersonale?

  • I verbi che indicano un fenomeno atmosferico o espressioni simili composte dal verbo fare + aggettivo o nome: nevica, piove, albeggia, imbrunisce, fa caldo, fa freddo.
  • alcuni verbi di terza persona singolare preceduti dalla particella si con valore di azione non riferita a una persona specifica ma in generale a tutti: Si mangia bene a quel ristorante.
  • I verbi utilizzati in alcune particolari locuzioni come occorre, capita, sembra, accade, è bene, è male: È necessario che voi siate d’accordo. Inoltre vi è il verbo essere seguito da un aggettivo qualificativo come essere chiaro, essere giusto, essere doveroso.
    Alcuni grammatici non considerano impersonali i verbi di questo gruppo perché il soggetto formalmente esiste ed è formato dalla frase retta da essi che si chiama frase soggettiva, come nell’esempio: Che voi siate d’accordoIl vostro accordo (frase soggettiva) è necessario.


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I vari usi del si e l’uso dell’ausiliare per i verbi impersonali

La particelle si può attribuire a un verbo significati e valori assai diversi tra loro. Il si infatti può avere valore:

  • passivante: dà al verbo un significato passivo: Di notte si vedono molte stelle in cielo.
  • riflessivo proprio: Si sono bagnati sotto la pioggia.
  • riflessivo reciproco: Si salutano sotto la pioggia.
  • riflessivo apparente: Si sono bagnati la testa.
  • riflessivo pronominale: Si sono vergognati molto
  • riflessivo impersonale: Non si sa mai.

I verbi impersonali o utilizzati in forma impersonale, nei tempi composti richiedono l’ausiliare essere: Si è mangiato bene in quel ristorante.
I verbi che indicano un fenomeno atmosferico utilizzano l’ausiliare avere se esprimono la durata del fenomeno, altrimenti hanno il verbo essere: Ha nevicato per tutta la notte.

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