Modo congiuntivo: quando si usa?
Il congiuntivo è il modo della possibilità, dell’eventualità, dell’incertezza. A differenza del modo indicativo che indica azioni reali, che possono essere percepite, il congiuntivo è il modo della soggettività e viene utilizzato per esprimere ciò che sembra, si spera, si suppone. Dipende spesso da verbi che indicano dubbio, speranza, incertezza o timore.
L’uso del congiuntivo è frequente nelle proposizioni secondarie, dove viene introdotto da congiunzioni come se, affinché, quantunque, prima che, aggettivi e pronomi indefiniti.
È importante ricordare inoltre:
- la costruzione CHE + congiuntivo viene utilizzata solo quando i soggetti delle due frasi sono diversi:
Io credo che tu sia malato;
Voi credete che Matteo sia arrivato? - quando i soggetti sono uguali, occorre usare la preposizione DI+INFINITO:
Maria crede di essere molto intelligente
Non va usato: Maria crede che (lei/Maria) sia molto intelligente
Esempi di frasi con il congiuntivo sono:
- Desidero che tu mi dia una mano.
- Non so se ciò che faccio sia giusto.
- Ho paura che arriviate in ritardo.
Per quanto riguarda i modi il congiuntivo ha quattro tempi, due semplici e due composti:
Cosa indica il congiuntivo presente? Regole utili
Il congiuntivo presente è un tempo semplice e viene usato da solo nelle proposizioni indipendenti per esprimere:
un desiderio, un dubbio, un’ipotesi → Possa tu essere sempre felice.
- un comando, un invito (specie nelle terze persone singolari e plurali) → Non dica sciocchezze!
- una concessione → Tornino pure a casa, la riunione è finita.
Quando usare il congiuntivo presente? Tra i tempi del congiuntivo il presente viene usato nelle proposizioni dipendenti per esprimere un fatto possibile o che si può verificare nel momento in cui si parla. Indica un’azione contemporanea a un tempo presente o futuro → Spero che lo sappia.
Inoltre ricorda che:
- il presente congiuntivo ha la stessa declinazione per tutte le persone al singolare (io, tu, lui/lei), quindi occorre specificare il pronome per indicare la forma coniugata del verbo:Credo che tu parli bene lo spagnolo;
Penso che Maria parli bene spagnolo. - La prima persona plurale “noi” è uguale sia al presente indicativo che al presente congiuntivo:Noi torniamo a casa domani (INDICATIVO)
È meglio che noi torniamo a casa presto domani. (CONGIUNTIVO) - I verbi con terminazione in -CARE e -GARE vogliono la “H” prima della desinenza del congiuntivo presente: (tu cerchi, egli paghi);
- Se il verbo è irregolare all’indicativo presente, è irregolare anche al congiuntivo presente.
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Quando si usa il congiuntivo imperfetto?
Il congiuntivo imperfetto è un tempo semplice che viene usato nelle proposizioni indipendenti, per esprimere il desiderio, la speranza che si realizzi qualcosa nel presente o nel futuro → Partisse subito questo treno!
Il congiuntivo imperfetto, usato nelle proposizioni dipendenti, esprime un’azione possibile o ipotizzata nel passato, contemporanea o anteriore rispetto al tempo della principale → Credevo che non fossi in casa.
Inoltre ricorda che il congiuntivo imperfetto coincide con l’imperfetto indicativo. Per creare:
- ipotesi possibili viene utilizzato: SE + Congiuntivo imperfetto [ipotesi] + Condizionale Presente [conseguenza] Se possedessi un’auto nuova sarei felice.
- ipotesi impossibili: SE + Congiuntivo imperfetto [ipotesi] + Condizionale Presente [conseguenza] Se fossi ricco comprerei un’auto nuova.
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Come si forma il congiuntivo passato? Definiamo i concetti
Il modo congiuntivo al passato è un tempo composto formato dal congiuntivo presente di un ausiliare e il participio passato del verbo che indica l’azione.
- Nelle proposizioni indipendenti il congiuntivo viene usato per esprimere un dubbio o una supposizione che riguarda un fatto accaduto prima del momento in cui si parla, spesso in forma interrogativa → Non trovo più le chiavi di casa; che mi siano caduti in auto?
- Nelle proposizioni dipendenti indica un’azione possibile o realizzabile prima di quella espressa nella principale → Ci auguriamo che tu abbia superato l’esame.
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Verbi al congiuntivo: il trapassato
Il congiuntivo trapassato è un tempo composto formato da congiuntivo imperfetto di un ausiliare più il participio passato del verbo che indica l’azione. Inoltre viene utilizzato:
- nelle proposizioni indipendenti serve a esprimere il dispiacere per qualcosa che non si è realizzato nel passato → Ah, se l’avessi saputo prima!
- nelle proposizioni dipendenti indica un’azione possibile o ipotizzabile prima di un’altra avvenuta nel passato → Ho sperato a lungo che Matteo non fosse coinvolto nell’incidente.
L’imperfetto e il trapassato del congiuntivo si utilizzano allo stesso modo, con la differenza che nelle frasi principali si fa riferimento ad un’azione passata, che è possibile realizzare con il passato prossimo, imperfetto e trapassato prossimo.
Inoltre il trapassato congiuntivo viene utilizzato nelle frasi ipotetiche per eventi impossibile nel passato.
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Quando il congiuntivo è d’obbligo per costruire frasi corrette
Il congiuntivo è sempre più spesso sostituito dall’indicativo specie nella lingua parlata e quando si fa usa di un registro informale. Dato che questo aspetto della lingua è sempre più utilizzato, spesso si parla di morte del congiuntivo.
Per non incorrere in errore occorre ricordare che il congiuntivo va utilizzato:
- dopo alcune espressioni impersonali come: è bene, è meglio, è giusto, è necessario → È necessario che tu impari la lezione;
- dopo alcuni verbi che esprimono desiderio, ordine come sperare, volere, permettere e altri → Spero che abbiate fatto buon viaggio;
- con aggettivi e pronomi indefiniti, come qualunque, chiunque e altri → Qualunque cosa facciate io vi appoggerò.
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