Letteratura

Il Seicento in letteratura: dal Barocco al teatro

Cosa accade durante il Seicento in letteratura? Ripercorriamo tutti gli eventi che caratterizzano la letteratura del Seicento, le maggiori novità in ambito artistico, come il teatro e il romanzo, e le nuove correnti artistico-letterarie che influenzarono i poeti del ‘600, come il Barocco. Un riassunto chiaro, con video informativi utili.

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Il Seicento: il secolo di ferro e delle rivoluzioni

Il Seicento è definito dagli storici il secolo di ferro, teatro di guerre lunghe e sanguinose. La più importante è la cosiddetta Guerra dei trent’anni, che coinvolge quasi tutti gli Stati europei. Dopo la guerra, complice anche un generale abbassamento delle temperature, carestie ed epidemie tornano a colpire l’Europa: il risultato è un brusco calo della popolazione, l’aumento della povertà e del malcontento sociale. Il panorama europeo non è però uniforme: mentre la Spagna e in generale l’Europa mediterranea attraversano la grave crisi economica, in Olanda, Francia e Inghilterra lo sviluppo di una borghesia intraprendente favorisce un maggiore benessere.

Durante il XVII secolo negli Stati nazionali assistiamo all’affermazione dell’assolutismo, un sistema di governo in cui sovrano detiene il potere assoluto, cioè non sottoposto alle leggi e libero da ogni vincolo. Diversa è la situazione dell’Inghilterra, dove si afferma il sistema politico liberale. Dopo la parentesi della Repubblica di Oliver Cromwell, nel 1660 ritorna la monarchia, ma i sovrani prometto di rispettare le leggi e i limiti imposti al loro potere. Nasce così la monarchia liberale.

Il Seicento nella letteratura: nasce il romanzo moderno

Nel Seicento la fiducia nelle libertà nella dignità dell’uomo, caratteristica del Rinascimento, si sgretola, lasciando il posto a un senso di inquietudine e incertezza. Questo clima tormentato è frutto anche delle drammatiche guerre che insanguinano l’Europa e della rigida censura della Chiesa, che mette in atto un ferreo controllo sulle idee e crea un indice dei libri proibiti. Le misure repressive della Chiesa spiegano in parte ruolo marginale che ha  in questo periodo l’Italia sul piano letterario. Non è un caso dunque, che il primo romanzo moderno sia spagnolo, il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, che incarna in maniera esemplare la crisi del Seicento. In un mondo dove l’uomo vive in una condizione di perenne precarietà, di ideali che avevano animato i poemi cavallereschi sono ormai tramontati.

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Il Barocco e la ricerca di effetti speciali

Nel campo delle arti e della letteratura nel Seicento si affermò un nuovo gusto, il Barocco, e in questo caso è di nuovo l’Italia ad essere protagonista. Il mondo ideale e perfetto delle architetture e dei dipinti rinascimentali lascia il posto effetti grandiosi e stupefacenti, che suscitano la meraviglia. La Chiesa, impegnata nella Controriforma, si avvale di questo nuovo stile per dare risalto alla sua potenza: Roma si abbellisce così di piazze, fontane, chiese e statue dalle forme spettacolari. Anche i poeti nel romanzo barocco si ingegnano per suscitare la meraviglia nei loro componimenti utilizzando metafore ardite, giochi di parole, parallelismi inconsueti, prendendo come modello la lirica di Torquato Tasso.

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Gli autori del Seicento e le nuove accademie

Nel Seicento acquistano particolare rilievo le accademie, centri di aggregazione tra intellettuali che influenzano il gusto e la produzione letteraria di questo periodo, indicandone generi letterari, temi e stile; in Italia se non contano ben 870, concentrate nelle maggiori città. Tra le realtà più importanti citiamo l’Accademia della Crusca di Firenze, che nel 1612 pubblica il primo vocabolario della lingua italiana. L’opera cataloga i termini del fiorentino trecentesco, diffondendo la conoscenza e fornendo così un modello linguistico imprescindibile per gli scrittori dei secoli successivi.

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I poeti del ‘600 e il teatro moderno

In un secolo in cui l’arte ha un carattere teatrale, perché cerca di affascinare e sorprendere lo spettatore, il teatro non può che essere protagonista: rappresenta infatti lo strumento migliore per interpretare la complessità del mondo reale e della psicologia umana. Nel Seicento vengono scritti alcuni dei più grandi capolavori drammaturgici di ogni tempo. Il genere teatrale fiorisce innanzitutto in Inghilterra con le opere di William Shakespeare, ma numerosi sono gli autori anche in altri paesi: tra i molti spicca il nome del commediografo francese Molière.

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La rivoluzione scientifica e la trattatistica nella letteratura del 600

La cosiddetta rivoluzione scientifica è legato al nome del francese Cartesio, degli inglesi Bacon e Newton e dell’italiano Galileo Galilei. Tutto inizia però con la teoria astronomica dello scienziato polacco Niccolò Copernico, che nel secolo precedente aveva posto le basi di una nuova teoria, quella eliocentrica. Galilei ne conferma la validità e con i suoi studi mette appunto il metodo scientifico, basato sull’esperimento scientifico, sulle dimostrazioni matematiche. Gli scritti scientifici di Galileo appartengono al genere letterario del trattato o saggio, che nel Seicento gode di particolare fortuna. Scienziati, filosofi e intellettuali infatti l’utilizzano per comunicare le proprie scoperte e teorie a un ampio pubblico, costituito non solo da studiosi ma anche da lettori comuni.

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