La salita al potere di Luigi XVI, re Sole
Nel 1642 il cardinale Richelieu morì e l’anno seguente scomparve anche Luigi XIII. Al trono salì Luigi XIV di soli cinque anni e quindi la reggenza fu esercitata dalla madre Anna d’Austria mentre il ruolo di prima ministro fu assunto dal cardinale Giulio Mazzarino.
Per sopperire alle ingenti spese militari sostenute dalla Francia durante la Guerra dei Trent’anni, Mazzarino fu costretto a imporre nuove tasse che aumentarono il malessere della popolazione. Inoltre l’operato del cardinale fu osteggiato dai nobili francesi che lo accusavano di proseguire l’azione accentratrice della monarchia già attivata in precedenza da Richelieu.
In risposta a questo periodo di caos, scoppiarono due ribellioni, denominate la fronda, termine che deriva dal francese fronde, fionda come l’arma usata dai bambini per gioco, ad indicare una ribellione modesta che non mette in pericolo il governo.
Le rivolte della fronda: gli scontri del 1648 e 1650
La prima rivolta, la fronda parlamentare scoppiò nel 1648 quando il Parlamento di Parigi non accettò di rendere effettivi i nuovi tributi decisi dal cardinale. Alla ribellione partecipò anche la popolazione e Mazzarino, Luigi XVI e la corte furono costretti a lasciare la città.
Nel 1650 invece ci fu la fronda dei principi, durante la quale l’aristocrazia insorse per rivendicare le proprie prerogative nella gestione del regno e i propri privilegi che la monarchia nel tempo aveva esteso agli intendenti e alla nobiltà di toga (le famiglie aristocratiche). Prevalse però l’esigenza di ripristinare l’ordine che solo l’autorità monarchica poteva garantire e Mazzarino e la corte tornarono a Parigi.
Luigi XVI e il potere assoluto: definizione dei concetti
Alla morte di Mazzarino nel 1661, il giovane re Luigi XIV assunse il potere. Il suo regno durò 54 anni e portò alla realizzazione dell’assolutismo, regime di governo dove il potere del sovrano è assoluto, posto solo nelle mani del re che non doveva sottostare a vincoli giuridici e a controlli del Parlamento.
L’assolutismo si basava sulla convinzione che il sovrano fosse al potere per volere divino, ed era quindi autorizzato ad accentrare senza limiti tutti i poteri nelle sue mani. Il re stesso quindi era la fonte delle leggi. È passata alla storia infatti la frase del re francese “Lo Stato sono io“, che riassumeva la sua centralità nella gestione dello Stato.
Luigi XIV decise di governare da solo, senza farsi affiancare dal Primo ministro, ma solo da due ministri con il solo ruolo di collaboratori. Essi avevano origini modeste ed erano per questo fedeli al sovrano perché sapevano che la loro carriera dipendeva totalmente da lui.
Tra le sua azioni Luigi XIV limitò il potere dei governatori di origine aristocratica, aumentò quello degli intendenti che avevano il compito di controllare la riscossione dei tributi e l’amministrazione della giustizia nelle province.
Il sovrano poi non convocò più gli Stati generali e prese da solo ogni tipo di decisione, privando i Parlamenti della Francia del diritto di rifiutare le leggi che non appoggiavano.
Nel 1685 poi in campo religioso re Luigi XIV revocò l’editto di Nantes, che garantiva la libertà di culto, e obbligò i sudditi a professare come unica fede il cattolicesimo.
Leggi anche: Elisabetta I: storia della sovrana d’Inghilterra
Perché Luigi XIV fu chiamato re Sole?
Luigi XIV di Borbone, è passato alla storia come re Sole. Ma perché fu chiamato così? I motivi possono essere due: la prima spiegazione è legata al suo ruolo politico, la seconda è una motivazione legata principalmente alla figura del re.
Emblema del monarca assoluto, durante il suo regno re Sole aveva racchiuso in sé il destino dei suoi sudditi, attuando il controllo in ogni campo, dalla politica all’economia. Così come il sole è il fulcro del sistema solare, così Luigi XIV era stato il fulcro per la Francia. Durante il periodo di reggenza il re Sole fece di tutto per mostrare le sue ricchezze la sua potenza, racchiusi in tutto ciò che lo circondava, dallo sfarzo della sua dimora, alla sua incoronazione che avvenne circondata da canti e preghiere e dove Luigi XIV prese in consegna scettro e corona appartenuti a Carlo Magno. La seconda versione invece indica che il nome re Sole derivi dallo suo stemma, creato da Louis Douvrier con un’incisione riportante Nec pluribus impar (non inferiore alla maggior parte), ad indicare che non il suo splendore non poteva essere paragonato a nessun altro. Infine si dice che i suoi territori fossero così vasti che se dall’inizio del suo impero si vedeva sorgere il sole, dall’altra si vedeva tramontare.
Di seguito un video con alcune curiosità legate al re Sole.
Leggi anche: La Spagna di Filippo II: storia del sovrano più potente d’Europa
L’assolutismo monarchico: Luigi XIV controlla la corte e la cultura
Il simbolo dell’assolutismo in Francia portato avanti da Luigi XVI fu la costruzione della reggia di Versailles. Per evitare che le rivolte cittadine costringessero la corte a fuggire, come era capitato durante le rivolte delle fronde, Luigi XIV decise di edificare una nuova residenza reale fuori città a circa 20 km da Parigi. Inoltre obbligò gli esponenti della nobiltà a risiedere nella reggia, attirandoli con laute ricompense e con la vita sfarzosa della corte. Lo scopo del Re Sole era in realtà quello di sottomettere i nobili per evitare cospirazioni e ribellioni.
Luigi XIV dedicò poi molta attenzione alla cultura; consolidò le accademie artistiche e letterarie esistenti e ne fondò una per l’architettura e una per la musica. Inoltre coltivò il mecenatismo proteggendo e stipendiando gli artisti, scrittori e uomini di teatro. La cultura infatti aveva il compito di celebrare la grandezza del re. Inoltre era stata stabilita una rigida censura per tutti coloro che criticavano il regno stabilito dal sovrano.
Leggi anche: La Riforma in Europa: il calvinismo e la riforma anglicana di Enrico VIII
L’economia della Francia è controllata da Colbert
Luigi XVI affidò la gestione dell’economia a Jean-Baptiste Colbert, che era convinto che la ricchezza dello Stato derivasse dalla quantità di oro e argento di cui poteva disporre.
Per questo motivo incrementò le attività manifatturiere e mercantili ponendole sotto il controllo statale e per arricchire le casse dello Stato incentivò l’esportazione in tutta Europa dei beni di lusso prodotti in Francia come porcellane e specchi, e scoraggiò le importazioni che favorivano la fuoriuscita di denaro verso i mercati esteri.
Per potenziare i commerci in Africa, Antille e Asia vennero poi istituite le compagnie commerciali di navigazione dalle quali la corona riceveva dei profitti. Nuovo impulso ebbe anche la politica coloniale con la fondazione della Lousiana una colonia del Nord America chiamata in onore di Luigi XIV.
Leggi anche: Il Rinascimento: storia e caratteristiche del movimento culturale
Luigi XVI aspirò al controllo completo dell’Europa
In politica estera Luigi XVI desiderava estendere l’egemonia della Francia. Destinò parte delle finanze al rafforzamento e alla riorganizzazione dell’esercito.
Luigi per impossessarsi dei Paesi bassi spagnoli si scontrò con la Spagna e con Olanda e Inghilterra. Inizialmente ottenne diverse vittorie ma fu poi sconfitto dalla coalizione di Inghilterra, Olanda e Spagna.
La Francia quindi dovette rinunciare a molte delle precedenti conquiste, tranne Strasburgo e la regione d’Alsazia. Inoltre le alte tasse per sostenere il costo delle guerre e il mantenimento della corona impoverirono la popolazione che scatenò diverse rivolte. Nel 1715 alla sua morte, il re Sole lasciò il paese in rovina.
Leggi anche: Date, mappe concettuali, video e schemi riassuntivi, per aiutarti a fissare al meglio i concetti di storia.