Letteratura

Dante Alighieri: vita, poetica e opere dell’autore

Chi era Dante Alighieri? Quali sono le sue maggiori opere e la sua poetica? Di seguito abbiamo raccolto tantissime informazioni su Dante, vita e opere organizzate in un riassunto su Dante Alighieri accurato e utile da poter utilizzare per conoscere al meglio le informazioni più importanti legate all’autore fiorentino.

dante alighieri

Dante Alighieri: la biografia dell’autore

Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà di parte guelfa. Non ci sono molte notizie della sua giovinezza.  Si sa che da giovane partecipa alla vita elegante e cortese della città fiorentina; che compie studi di retorica e che inizia la sua esperienza poetica scrivendo liriche su diversi argomenti e con diversi stili. Le sue prime poesie sono raccolte in parte nelle Rime, in parte nell’opera scritta tra il 1292 e il 1294, la  Vita Nova, riassunto della storia dell’amore idealizzato di Dante per Beatrice, cioè Bice di Folco Portinari una giovane che il poeta incontra nel 1274 per la prima volta, quando all’età di nove anni le accenna un saluto, e che sarà al centro di tutta la sua produzione letteraria.

Dante Alighieri e la politica: dalla parte dei Guelfi Neri

Intorno al 1290 Dante si sposa con Gemma Donati, in un matrimonio combinato quando i due erano ancora bambini, e con lei ha tre figli. Nel 1295 Dante Alighieri partecipa attivamente alla vita politica di Firenze, diventando priore dopo una missione diplomatica a San Gimignano. A quel tempo Firenze era dominata dalla lotta tra le fazioni dei Guelfi Bianchi, guidata dalla famiglia Cerchi, che sostiene l’alleanza della piccola nobiltà del contado con il popolo minuto, e quella dei Guelfi Neri, legata alla famiglia Donati e agli interessi dell’alta aristocrazia e dell’alta borghesia mercantile. Sono questi gli anni in cui Papa Bonifacio VIII tenta di ristabilire il potere della Chiesa su ogni altra autorità e interviene nelle questioni politiche dell’Italia.

Il Papa favoriva i guelfi Neri ai quali era legato anche di importanti interessi mercantili. Per questo nel 1301, quando la città è nelle mani dei Bianchi, di cui fa parte Dante, il Papa invia a Firenze un avventuriero francese, Carlo di Valois, con 500 mercenari a sostegno dei neri.
Dante non è a Firenze quando i Guelfi Neri prendono il potere, cacciando e perseguitando i Bianchi: il poeta viene accusato di corruzione, i suoi beni vengono confiscati e viene condannato a morte. Per questo motivo non gli è più permesso rientrare in città.

Leggi anche: Il Trecento in letteratura: il tempo delle Tre corone

La vita di Dante: gli anni dell’esilio

Con l’arrivo dei Neri a Firenze, inizia l’esilio di Dante, che da quel momento è costretto, fino alla morte, a chiedere asilo con la sua famiglia in diverse corti del Nord Italia. Tra il 1303 e il 1308 Dante Alighieri lavora a molti progetti, tra  i quali il Convivio, un’opera filosofica e il De vulgari eloquentia, un trattato della lingua italiana. Ma quello che lo impegna di più è la scrittura del suo capolavoro, la Divina Commedia. Quando nel 1310, l’imperatore del Sacro Romano Impero, Arrigo VII, scende in Italia con l’intento di porre fine alle lotte interne, Dante spera di poter rientrare in città. Il suo sogno però si spegne tre anni dopo con la morte improvvisa dell’imperatore. Tra il 1313 e il 1330 Dante è ospite di Cangrande della Scala a Verona e da qui si sposta, in seguito, presso i Da Polenta a Ravenna, dove muore nel 1321, probabilmente a causa delle febbri prese attraverso le Valli di Comacchio, di ritorno da Venezia. Le sue ceneri non sono mai state riportate a Firenze.

Leggi anche: Il sonetto: definizione, schema metrico ed esempi

Il pensiero di Dante: riassunto della sua poetica

La vita di Dante Alighieri ruota intorno alla figura dell’intellettuale. Secondo il poeta, l’intellettuale ha il compito di indicare la strada corretta da seguire, per praticare la virtù tramite la filosofia. Per permettere a tutti di raggiungere la giusta via, Dante utilizza il volgare, per parlare anche agli illetterati. Dante nelle opere utilizza inoltre diversi elementi di modernità:

  • la difesa del volgare: sia nel Convivio che nel De vulgari eloquentia, Dante spiega di utilizzare il volgare come una lingua che supera le varietà linguistiche locali.
  • analizza il rapporto tra Stato e Chiesa: pur sostenendo la fazione del Papa, ossia la parte Guelfa, Dante ribadisce più volte l’importanza del potere imperiale. Secondo lui l’istituzione imperiale è necessaria e il potere imperiale è legittimo ed è nato per volontà di Dio. Per il poeta impero e papato sono istituzioni autonome e indipendenti, ognuna delle quali brilla di luce propria.


Leggi anche: Poesia comico realistica: riassunto dei concetti

Le opere di Dante Alighieri: analisi delle più importanti

  • La Vita Nova: scritta nel 1295. Nell’opera il poeta racconta la storia del suo amore per Beatrice, dal momento del loro primo incontro fino alla morte della ragazza, giunta in giovane età. La narrazione è in prosa, interrotta dall’uso della poesia, che il poeta scrive ispirato dal proprio sentimento o da qualche avvenimento particolare. Infatti nel libro accanto alla narrazione dell’amore per Beatrice, si narra anche la vocazione poetica di Dante. Sarà proprio grazie alla poesia che egli vincerà la disperazione per la morte di Beatrice e deciderà poi di cantarla in un’opera molto più impegnativa, la Divina Commedia.
  • De Vulgari Eloquentia: l’opera è scritta in latino e viene utilizzata da Dante per celebrare la superiorità del volgare sul latino, essendo una lingua appresa fin dalla nascita, senza alcun tipo di studio. L’opera, scritta tra il 1302 e il 1305 è una sorta di elogio del volgare, considerato una lingua perfetta, con il quale è possibile trattare tutti gli stili, dal tragico al comico. Nell’opera, formata da 14 capitoli, Dante si rivolge all’élite del tempo che ritiene il latino superiore al volgare, ponendo una difesa del volgare che, a suo parere, è degno di diventare una lingua importante come le altre, ottenendo tre caratteristiche: essere illustre (capace di dar lustro a chi ne fa uso), essere aulico (da essere parlato nelle regge), essere curiale (da utilizzare da parte di un sovrano).

  • Il Convivio, scritto tra il 1303 e il 1308. È una della prime opere di Dante, utilizzata come commento alle canzoni dottrinali presenti nell’incipit. È scritta in volgare, per essere compresa da tutti, e in particolare Dante spiega che l’opera è rivolta a chi non ha potuto accedere agli studi, per impedimenti esterni come difetti alla nascita, o interni, come malformazioni fisiche.
    Il Convivio è visto come un banchetto (dal latino convivium) dove pochi possono partecipare alla mensa della scienza. Lo stesso Dante spiega di non partecipare alla mensa, ma di aver raccolto i resti per creare un altro banchetto per coloro che non hanno potuto parteciparvi, fatto di prose e versi.

  • De Monarchia: scritta tra il 1310 e il 1313 in occasione dell’arrivo in Italia di Enrico VII di Lussemburgo. È composta da tre libri. Nel primo Dante riconosce l’impero come unica forma di governo possibile. Nel secondo, ribadisce la legittimità del diritto dell’impero da parte dei Romani. Nel terzo invece Dante indica il potere del monarca come una volontà divina, che dipende da Dio e che quindi non dipende dal Papa, al quale però l’imperatore deve portare rispetto.
  • Le Rime: una raccolta della produzione giovanile di Dante fino alla maturità. L’opera è distinta in Rime giovanili e Rime dell’esilio. Le prime, in particolare, hanno componimenti che riprendono lo stile di Guittone d’Arezzo, Guinizzelli e Cavalcanti, trattando tematiche amorose e divertenti.


Tra le opere di Dante poi è impossibile non nominare la Divina Commedia, il capolavoro della letteratura italiana. La Divina Commedia di Dante è un poema in cui il protagonista, lo stesso Dante, racconta il suo viaggio attraverso i tre regni dell’aldilà, Inferno, Purgatorio e Paradiso. Questo viaggio viene raccontato in 100 canti, suddivisi in tre cantiche, ognuna con 33 canti ciascuna, tranne l’Inferno, che presenta un canto in più d’introduzione.

Leggi anche: Dal latino al volgare: il contesto storico e lo sviluppo dei primi documenti in volgare