Giuseppe Ungaretti: vita dell’autore
Giuseppe Ungaretti nasce l’8 febbraio del 1888 ad Alessandria d’Egitto da genitori toscani. Dopo la morte del padre nel 1912 si trasferì a Parigi per studiare, qui comincia ad occuparsi di letteratura si appassiona soprattutto a Leopardi e a Nietzsche, ma anche alla letteratura francese decadente e simbolista (da Baudelaire a Mallarmè). Tornato in Italia, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruola come volontario sul Carso, e quest’ esperienza ispira la sua prima raccolta di poesie, Il porto sepolto (1916), che confluirà nel suo libro più importante, L’allegria (1931). Nel 1921 ritorna in Italia, ottiene la cattedra di Lingua e letteratura italiana all’Università di S. Paolo in Brasile dove si trasferì con la moglie e i due figli. Qui lo colpirono due gravi lutti familiari: la morte del fratello Costantino e quella del figlio Antonietto. Nel 1942 ritorna in patria; i gravi lutti nella vita di Giuseppe Ungaretti, uniti al dramma della Seconda guerra mondiale, lo spinsero a pubblicare altri due importanti libri Il Dolore (1947) e Il taccuino del vecchio (1960). Muore a Milano nel 1970.
La poetica di Giuseppe Ungaretti: il suo pensiero
È un poeta di riferimento per tutta la poesia del Novecento, soprattutto per quella ermetica, per le innovazioni metriche, sintattiche e linguistiche. Per altri versi Ungaretti può essere infatti considerato precursore dell’Ermetismo in Italia. Egli Rifiuta gli atteggiamenti estetizzanti del Decadentismo di D’Annunzio, così come quelli malinconici del Pascoli. La poesia di Ungaretti è di tipo autobiografico, egli ricerca una poesia pura e breve, liberata da ogni schema e che esprima ciò che il poeta stesso intuisce con la sua sensibilità. Giuseppe Ungaretti nella poetica riduce al minimo la sintassi:
-la punteggiatura è sostituita da spazi bianchi che hanno funzione di pausa semantica;
-il periodo è ridotto alle sue componenti essenziali e le parole della tradizione classica sono sostituite con quelle della lingua parlata;
-la sintassi e i sintagmi sono rifiutati;
-i vincoli della metrica e della rima sono sostituiti da versi liberi, talvolta costituiti da una sola parola carica di significato.
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Riassunto delle maggiori opere di Giuseppe Ungaretti
L’ ideologia e il pensiero di Giuseppe Ungaretti si ritrovano nelle sue tre raccolte che comprendono: L’allegria, Il Sentimento del tempo e Il dolore. L’Allegria, pubblicata nel 1931 comprende le liriche Prime, Il porto sepolto, Allegria di naufragi, Girovago, Ultime, realizzate durante la Prima guerra mondiale. Questa raccolta di liriche è fortemente autobiografica, il poeta infatti si immerge nel racconto come se stesse scrivendo le pagine di un diario. Esse riflettono tutte le sue innovazioni poetiche, sia sul piano strutturale che lessicale; ci sono similitudini e metafore, le frasi sono ridotte “all’ essenziale”, le immagini dell’infanzia e della guerra rispecchiano gli eventi della vita dell’autore. Le liriche di questa prima raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti affrontano temi quali la solitudine, il dolore, l’angoscia per la morte, il desiderio di pace e serenità.
Sentimento del Tempo (1933), è la seconda raccolta di Giuseppe Ungaretti in cui si assiste ad un cambiamento della sua poetica; Dal punto di vista stilistico-espressivo, abbandona i versi brevi e scarni presenti in L’Allegria, e riprende l’endecasillabo. Si riallaccia alla tradizione classica seguendo poeti come Dante, Leopardi e Petrarca. Inoltre recupera dal passato l’idea del tempo come condizione di metamorfosi e cambiamento, individuando in esso tre fasi: il tempo come profondità storica, come realtà umana effimera,(poiché le condizioni stesse dell’uomo nel mondo sono fugaci) e come trasformazione del proprio corpo.
Nel 1947 Giuseppe Ungaretti pubblica la terza raccolta, Il Dolore, titolo che rispecchia lo stato d’animo del poeta in quegli anni. Il dolore di cui parla Ungaretti è riconducibile sia ai lutti familiari, che alla lacerante esperienza della guerra. Con il fratello perde l’ultimo ricordo della sua infanzia, e con il figlio la speranza di poter rivivere quest’esperienza. Per esprimere la sua angoscia, Ungaretti sperimenta nella poesia un tono nuovo, servendosi della “parola gridata” o “dell’affanno” reso con dei puntini di sospensione. Pur essendo devastato dal dolore personale, Ungaretti, non si abbandona all’autocommiserazione piuttosto si cimenta nel ruolo di narratore del dolore umano.
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L’opera incompleta di Giuseppe Ungaretti
La Terra Promessa del 1950, è un’opera incompiuta di Ungaretti e inizialmente concepita come un ampio poema. Essa tratta temi come quelli del viaggio di Enea alla ricerca della terra promessa, della tragedia di Didone e della morte del nocchiero Palinuro. La raccolta richiama i moduli linguistici di Petrarca e Leopardi così come di poeti francesi come Francois Mallarmé e Paul Valery. La Terra Promessa rappresenta il canto della decadenza: per il poeta, il ritorno all’Eden è una remota illusione a causa dell’enorme distanza che separa l’uomo dall’innocenza. Lo sperimentalismo e la costante ricerca della perfezione formale di Ungaretti, sono ben definiti in quest’opera.
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La raccolta autobiografica di Ungaretti
” Vita d’un uomo, tutte le poesie ” è il titolo che Ungaretti sceglie per la sua raccolta di poesie autobiografiche. In essa sono presenti tutti i componimenti poetici scritti dal 1914 al 1967, e rappresenta un esempio di diario poetico, in cui Ungaretti si cala nell’umanità attraverso la sua stessa vita. Un esempio straordinario di autobiografia, così come forse solo il Canzoniere di Petrarca lo era stato prima. Una poesia famosissima, e manifesto dell’intera opera del poeta, per la sua sorprendente brevità, è Mattina, in cui Giuseppe Ungaretti recita “M’illumino d’immenso”; una poesia in cui non solo i due versi, ma anche il titolo e l’indicazione del tempo e del luogo, forniscono importanti informazioni sulla vita del poeta. Celebre è anche la poesia di Giuseppe Ungaretti I fiumi, che ricorda di quando, in un momento di pausa dalla guerra, il poeta si immerge nelle acque del fiume Isonzo e vive un momento di felicità.
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