Il Naturalismo: come e dove nasce? I fondamenti teorici
Il Naturalismo è un movimento letterario che nasce in Francia a fine Ottocento, con l’obiettivo di descrivere il contesto in cui l’autore scrive e soprattutto le condizioni sociali dell’epoca. Il Naturalismo francese è una corrente che si basa sull’osservazione diretta della realtà, che lo scrittore analizza in modo impersonale, per denunciare oggettivamente tutte le ingiustizie della società. Gli scrittori naturalisti sono onniscienti, sanno tutto dei personaggi e della storia, che raccontano in terza persona.
Alla base del Naturalismo francese e del Naturalismo in letteratura, in generale, c’è la concezione che la mente umana sia paragonata ai fenomeni della natura, legati da una relazione di causa-effetto. Il Naturalismo quindi, ricercando il vero (da qui il nome di Verismo, per la corrente italiana), si oppone alle ideologie del Romanticismo, per basarsi sulle idee che sono alla base del Positivismo, puntando il dito sull’aspetto meccanicistico della società, che è fonte di degradazione per l’uomo ed è caratterizzato da:
- temi concreti;
- forma popolare;
- attenzione posta non più al passato ma al presente.
Taine, Honoré de Balzac, Zola e Flaubert: gli autori nel Naturalismo francese
Chi sono i maggiori autori del Naturalismo? Il primo sicuramente è il critico e storico Hippolyte Taine, il primo teorico del Naturalismo, che per primo coniò il termine in un saggio scritto per de Balzac, nel quale affermava l’idea che in letteratura fosse importante rappresentare la realtà e la mente umana con rigore scientifico. Secondo Taine l’uomo non è altro che la combinazione di tre momenti, ” race, milieu, moment“, cioè fattore ereditario, ambiente sociale e momento storico che ne generano il suo modo di approcciarsi alla società, il suo carattere, i vizi e le virtù.
Lo scrittore Honoré de Balzac invece viene considerato il precursore del Naturalismo francese, il primo che nella prefazione del ciclo narrativo La Comédie humaine , affermava la necessità del romanziere di ispirarsi alla vita vera, per rappresentare la realtà, mettendo in evidenza il rapporto tra gli uomini.
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Gustave Flaubert, è considerato il padre del Naturalismo, che con i suoi romanzi, come il famoso Madame Bovary, esprime la teoria dell’impersonalità, basata sull’utilizzo del discorso indiretto libero. Secondo Flaubert l’artista doveva essere per la sua opera un po’ come Dio, invisibile e onnipotente; doveva essere dovunque ma non farsi presente mai, utilizzando un sarcasmo che sarà d’esempio per gli scrittori di epoche successive.
Émile Zola si ispira alle idee di Flaubert. Promotore del romanzo psicologico e storico, Zola realizza un romanzo in cui permette uno studio accurato dell’uomo e della sua psicologia a favore della verità. All’interno del suo romanzo sperimentale l’autore raccoglie scritti teorici che saranno alla base del Manifesto del Naturalismo, dove il romanzo viene visto come “una conseguenza dell’evoluzione scientifica del secolo; esso è, in una parola, la letteratura della nostra età scientifica, come la letteratura classica e romantica corrispondeva a un’età di scolastica e di teologia“. Zola inoltre individua due leggi della realtà spirituale: legge dell’ereditarietà, e legge dell’ambiente. Entrambe sono descritte all’interno dei romanzi “Rougon Macquart”, nei quali viene offerta una panoramica della società francese dell’800, grazie alla descrizione di diversi componenti di una famiglia.
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Il Naturalismo in letteratura: la poetica e i temi della narrativa
Nella poetica naturalistica il romanzo diventa un elemento per analizzare e denunciare la vita e la società. Uno dei maggiori esponenti della corrente Émile Zola afferma che nel Naturalismo due sono i compiti principali dello scrittore:
- osservare la realtà, nella sua oggettività, per poi riprodurla;
- utilizzare una scrittura allo stesso modo oggettiva, priva di qualunque artificio artistico.
I temi raccolti nel Naturalismo sono:
- antiromantici;
- di denuncia sociale;
- di descrizione oggettiva della società.
Va da sé che quindi gli scrittori naturalisti rappresentino per la maggior parte scene di vita quotidiana, con le sue difficoltà, come denuncia delle classi sociali più basse, della miseria e dell’ipocrisia della società.
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Quali sono le differenze tra Naturalismo e Verismo?
Mentre in Francia nasce il Naturalismo, in Italia la corrente si sviluppa con il nome di Verismo, e pur avendo alla base la stessa idea di rappresentazione della realtà, presenta alcune differenze.
Mentre il Naturalismo analizza le grandi città, il Verismo si concentra su nell’analizzare le campagne e i piccoli paesi.
I naturalisti scrivono con spirito di denuncia, e sono ottimisti verso una riforma sociale. I veristi invece sono pessimisti e non vedono via d’uscita dal dolore.
I naturalisti rifiutano la religione, hanno una visione meccanica della vita e con il susseguirsi degli eventi raggiungono la felicità. Secondo i veristi invece l’uomo è il risultato di tre fattori: razza, ossia la famiglia; la società; e il contesto storico.
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