Storia

Il cristianesimo: la storia dall’origine e diffusione alle persecuzioni

Ripercorriamo la storia del Cristianesimo, dalle origini fino alla piena diffusione. Un quadro chiaro per capire come si è sviluppata la religione cristiana, come e perché furono portate avanti le persecuzioni nei confronti dei cristiani e quando nacquero le prime forme di Chiesa.

persecuzione dei cristiani

Storia del Cristianesimo: dai culti politeisti al monoteismo

Il Cristianesimo nasce nei primi dieci anni dell’Impero romano. Inizialmente gli imperatori dell’Impero Romano avevano come obiettivo quello di sostenere il culto tradizionale, dei quali erano i massimi rappresentanti. Tra i vari imperatori alcuni osteggiavano culti lontani da quelli romani, come Augusto, Claudio, Tiberio e Traiano, schierati contro i culti orientali. Altri invece, come Nerone, Commodo e Domiziano erano aperti a divinizzare la figura dell’imperatore.
L’Impero romano fu sempre tollerante nei confronti dei culti dei popoli sottomessi, che dovevano però rispettare l’autorità dell’imperatore e i suoi interessi.
Durante l’epoca imperiale, si diffusero oltre alla religione pubblica anche culti misterici riservati alle sette dove potevano partecipare piccoli gruppo di adepti uniti dalla volontà di unirsi con il divino.
Tra le religioni si diffuse il culto di Mitra, dio di origine indoiranica, che contrapponeva al male la vittoria del bene e che veniva adorato in templi sotterranei, con sacrifici di animali come il toro, sacrificato per ottenere protezione.

Religioni cristiane: la diffusione dell’Ebraismo e la nascita del Cristianesimo

Tra le religioni che si diffusero ci fu la religione del popolo ebraico, in Palestina, con capitale Gerusalemme. L’affluenza di popoli ebraici nell’Impero Romano era incrementata durante le invasioni di Assiri, Babilonesi e Persiani, che avevano costretto gli ebrei alla diaspora, cioè a spostarsi dalla terra d’origine all’Egitto, alla Grecia e a Roma.
A differenza delle religioni diffuse nell’impero romano, gli ebrei adoravano un solo dio, creatore del mondo ed erano contro i culti pagani. Il loro testo sacro era la Bibbia e leggevano i libri profetici, che annunciavano la venuta del Messia, termine traducibile con l’«Unto», tradotto in greco come Cristo (da cui il termine cristiani), colui capace di unire il regno dei cieli con la terra.
Gli ebrei che vivevano in Palestina erano divisi in diverse correnti:

  • i sadducei: sacerdoti legati ai romani;
  • i farisei: portavano il messaggio di rinnovo spirituale ed erano contro i culti pagani;
  • gli esseni: comunità monastica, che preferiva l’isolamento in attesa del Messia;
  • gli zeloti: attivisti politici ostili al culti pagani, spesso in rivolta contro i romani.

Nonostante le numerose persecuzioni portate avanti da imperatori come Tito o Adriano che nel 135 d.C. distrusse il tempio di Gerusalemme, si sviluppò dalle radici dell’Ebraismo, il Cristianesimo.

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Le origini del Cristianesimo e la storia di Cristo

La religione cristiana è direttamente legata alla figura di Gesù di Nazareth, ricordato così poiché dopo essere nato a Betlemme, visse gran parte della sua vita a Nazareth.
Gesù, il fondatore del Cristianesimo, a 30 anni iniziò la sua predicazione, accogliendo il consenso di molti seguaci, tra i quali un gruppo di 12 fedeli, gli Apostoli (dal nome dato alle tribù di Israele).
Gesù apparteneva alla tradizione ebraica, legata alla figura di Abramo e Mosè ed esaltava il rapporto con il «Padre» misericordioso. La storia di Cristo ci presenta un uomo dedito solo alle questioni religiose e non alla politica della Palestina del tempo. Ma allora perché fu perseguitato? Il motivo è semplice. Gesù fu rivoluzionario,  si presentò a tutti come il «Messia», il «Figlio di Dio», scontrandosi così con le autorità religiose del tempo accusandole di non permettere un abbandono completo a Dio. Inoltre attirò le ostilità di Farisei e Sadducei, poiché affermava che i poveri erano più vicini a Dio
Nella sua vita Gesù fu accusato di attentare alla purezza della legge ebraica e di minacciare l’unità del popolo d’Israele. Processato e condannato a morte da Ponzio Pilato, Gesù venne crocefisso sul colle Golgota.

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La diffusione del cristianesimo ad opera degli Apostoli

La diffusione del cristianesimo si incrementò dopo la morte di Gesù, quando i discepoli iniziarono a predicare da Gerusalemme la Resurrezione del loro Maestro che li aveva invitati a diffondere la parola di Dio. Dopo la morte del figli di Dio il Cristianesimo prevale su Giudaismo, specie per il suo carattere universale, con un messaggio rivolto a tutti, senza distinzione di classe. Inizialmente tra il 30 e il 40 d.C. la predicazione del Cristianesimo si limitò solo agli ebrei della Palestina e della Siria, successivamente a partire dall’Antiochia di Siria i seguaci di Cristo presero il nome di Cristiani.
Dalla Palestina, il cristianesimo si diffuse a poco a poco dall’Asia, in Grecia e a Roma e se inizialmente fu visto solo come una branca dell’Ebraismo, a partire dalla morte di Paolo di Tarso tra il 45 e il 64 d.C., la religione cristiana divenne una nuova fede.

La storia di Paolo di Tarso è emblematica. Inizialmente persecutore dei cristiani nel 34 d.C., mentre si recava a Damasco per fermare i cristiani fu folgorato da una luce accecante, Dio. Dopo la sua conversione San Paolo intraprese lunghi viaggi dal 49 al 52 d.C., con l’obiettivo di convertire i cristiani, diffondendo la religione cristiana non come riforma dell’Ebraismo ma come nuova religione. Dopo essere stato catturato a Gerusalemme fu condotto a Roma e condannato a morte da Nerone nel 65 d.C. I luoghi di culto dei cristiani erano inizialmente le case private, poi le catacombe, dove si nascondevano per scappare alle persecuzioni e infine, a partire dal IV secolo d.C. in poi, le basiliche.

persecuzioni cristiane

La prima comunità cristiana nasce a Gerusalemme e si diffonde dalla Palestina alla Grecia e Roma. I cristiani ascoltavano le parole degli Apostoli e inizialmente predicavano nascosti nelle catacombe o in case private per sfuggire alle persecuzioni.

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Le persecuzioni cristiane; quali furono i motivi?

I primi cristiani che si trovavano a Roma, pur essendo una piccola minoranza religiosa, erano visti con sospetto già all’epoca di Nerone, colui che diede inizio alla persecuzione dei cristiani accusandoli di aver incendiato Roma nel 64 d.C.
Dopo Nerone anche Domiziano osteggiò i cristiani, cercando di evitare che la nuova fede religiosa entrasse nell’Impero, così come Traiano e Marco Aurelio, che attuarono però politiche più moderate.
Dal III secolo, con l’imperatore Decio, le persecuzioni tornarono ad essere sanguinose, con il martirio di numerosi fedeli.
I motivi delle persecuzioni cristiane sono da ricercare in diverse cause:

  • la paura da parte dei romani che i nuovi fedeli potessero creare uno stato nello stato, con leggi proprie e rispettando solo le loro guide.
  • la voglia di affermare l’uguaglianza tra gli uomini, senza distinzione di ceto;
  • il rifiuto della religione tradizionale di Roma e del culto dell’imperatore;

Nato come culto dei più poveri, il Cristianesimo con il tempo inizia ad accogliere fedeli appartenenti ai ceti più alti della società, insoddisfatti dei culti tradizionali.

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La nascita della Chiesa e dei Padri Apologisti

Dal II secolo d.C. in ogni città dove si è diffusa la cultura cristiana nacquero le comunità dette Chiese, dalla parola greca ekklesìa, «assemblea». Qui vi erano i presbiteri, coloro che annunciavano il Vangelo aiutati dai diaconi, che amministravano le donazioni dei fedeli.
A capo delle comunità in ogni grande città vi erano le diocesi, prima guidate dagli Apostoli e poi, dopo la loro morte, dai vescovi che con il tempo acquistarono sempre maggiore autorità aumentando il numero dei fedeli e di conseguenza il potere della Chiesa.
Alla fine del II secolo d.C. i cristiani avevano formato proprie comunità che si basavano su:

  • il credo in un solo Dio e in suo figlio Gesù Cristo;
  • esaltare l’umiltà e la pace, al contrario delle virtù promosse dall’Impero Romano;
  • eliminare le classi sociali e la distinzione tra ricchi e poveri.


Oltre a dover difendere la nuova fede cristiana così diversa dalla fede tradizionale romana poi, i cristiani dovettero anche combattere i pregiudizi della cultura del tempo. Gli intellettuali infatti vedevano il Cristianesimo come un culto dozzinale, lontano dalla ragione critica e dalle filosofie greca del tempo come:

  • il Pitagorismo, che mirava alla purificazione dell’anima dalla prigione del corpo mortale con la reincarnazione;
  • lo Stoicismo che proponeva di seguire la via della moralità;
  • il Neoplatonismo che tendeva ad unire l’anima con il Divino.

I cristiani più istruiti allora proposero un connubio tra fede cristiani e cultura del tempo. Nacquero così i Padri Apologisti, che diedero inizio alla teologia cristiana sostenendo l’impegno missionario.
Tra di loro ci furono Giustino, autore di due Apologie, difese in cui presentava al pubblico la nuova dottrina, a difesa dei cristiani contro le persecuzioni; Origene e Clemente di Alessandria che unirono il Cristianesimo alla filosofia platonica e Tertulliano autore dell’Apologetico, nel quale difese cristiani dalle accuse che portarono alle persecuzioni.
In questo modo i cristiani resero chiara la volontà di combattere contro le eresie che giravano intorno alla loro Chiesa e grazie ai teologi cristiani, fu avviata una cultura che rifacendosi alle idee tradizionali dava una nuova visione del mondo.

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