Storia

Le guerre persiane: cronologia delle lotte tra Greci e Persiani

Le guerre persiane furono scontri combattuti tra le poleis greche, in particolare Sparta e Atene, e i Persiani tra il 479 e il 499 a.C. Devi realizzare una mappa concettuale sulle guerre persiane? Di seguito ti proponiamo un accurato riassunto per conoscere lo scontro tra Greci e Persiani, con definizioni chiare e video esplicativi.

guerre persiane

Quante furono le guerre persiane e quando avvengono?

Le guerre persiane furono degli scontri che si tennero tra le città greche, le polis, e l’Impero persiano tra il 499 a.C. e il 479 a.C. Quest’ultimo nel IV secolo era riuscito ad inglobare gran parte dei regni orientali, grazie alle conquiste di

  • Ciro il Grande, che sottomise i Medi, conquistò Babilonia e Lidia;
  • il figlio Cambise che prese il dominio dell’Egitto;
  • Dario il Grande che organizzò l’impero persiano in satrapie, unite dalla stessa moneta e dalla stessa lingua.

Per i Greci i Persiani erano barbari che minavano la libertà, ma inizialmente si dimostravano tolleranti verso i popoli sottomessi.
I primi attriti che porteranno poi allo scontro di Persiani contro Greci si ebbero quando i Persiani entrarono nel regno di Lidia annettendo al loro impero l’Asia Minore nel 545 a.C., entrando così in competizione con le poleis greche che avevano il controllo sul Mar Egeo.

La rivolta ionica: l’inizio della guerra

La prima guerra persiana si tenne dopo la rivolta ionica, datata 499 a.C., quando le poleis della Ionia si ribellarono ai tributi imposti dal re Dario. La polis di Mileto nel 500 a.C. con il tiranno Aristagora, chiese l’aiuto di Sparta per avviare una rivolta contro l’Impero, ottenendo l’appoggio invece solo di Atene e dell’Eritrea. La rivolta venne sedata e Dario, re dei Persiani, per punizione distrusse la città di Mileto ripristinando sotto il controllo dei satrapi l’intera regione.
L’attrito tra Greci e Persiani fu una delle cause delle guerre persiane, attrito che diventò ancora più forte quando, nel 492 a.C., Dario chiese alle poleis di sottomettersi al dominio persiano, reclamando simbolicamente “la terra e l’acqua”. Le città delle isole egee, comprese Tebe, accettarono, mentre Sparta e Atene rifiutarono di sottomettersi all’impero.
Questo gesto fu la miccia che fece scoppiare gli scontri che videro Persia contro Grecia, la prima guerra persiana.

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La prima guerra persiana: riassunto degli eventi

Nel 490 a.C. i Persiani guidati da Dario, conquistarono le isole Cicladi, distruggendo l’Eubea e l’Eritrea, diretti verso Atene. Con un contingente di circa 20 mila soldati i persiani sbarcarono nella piana di Maratona, pronti a raggiungere Atene, che chiese aiuto sia a Sparta, che però avrebbe dovuto aspettare la fine delle celebrazioni religiose, e Platea, una polis dell’Attica vicina ad Atene e quindi automaticamente coinvolta.
Spronati dallo stratega Milziade la polis di Atene decise di attaccare per prima e con 7 mila soldati, gli opliti, si preparò allo scontro Greci contro Persiani
La prima delle guerre greco persiane combattuta a Maratona sembrava quasi scontata. I Persiani, essendo in numero superiore, erano convinti di vincere, ma dalla loro parte i Greci avevano uno schieramento oplitico, con una forza militare che spiazzò i persiani che da Maratona si imbarcarono diretti verso Atene.

Milziade, generale ateniese, portò allora il suo esercito da Maratona ad Atene dove i Persiani, capitanati da Dario, decisero di ritirarsi definitivamente.
Dopo la prima delle guerre greco persiane ci fu un periodo di stabilità lungo dieci anni, durante i quali Atene aumentò la sua difesa; Temistocle, politico e militare ateniese, migliorò la fortificazione nei pressi del porto del Pireo e iniziò campagne a suo favore nell’Egeo. In poco tempo, grazie al suo carattere dispotico Temistocle seppe porsi a capo degli ateniesi, migliorando soprattutto la flotta navale, pronta per il successivo attacco contro i persiani.

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La seconda guerra persiana: come finiscono gli scontri?

La seconda guerra greco persiana fu combattuta dal 480 al 479 a.C. L’anno prima Atene, Sparta e Corinto crearono la Lega panellenica, con a capo Sparta, per fermare l’avanzata dei Persiani che avevano come obiettivo conquistare l’intera Grecia.
La seconda guerra tra persiani e greci iniziò sul passo delle Termopili, via di accesso alla Grecia orientale dove si posero 7 mila uomini, con a capo il re spartano Leonida. Sul fronte settentrionale invece si posero altre 270 navi, per evitare l’arrivo di nemici via mare.
Inizialmente i Persiani attaccarono inutilmente i Greci nelle Termopoli fino a quando, al terzo giorno di scontri, un pastore greco Efialte tradì il suo popolo, facendo strada ai persiani per un percorso alternativo sulle montagne, che permise al successore di re Dario, il persiano Serse, di sorprendere e attaccare i Greci.
A quel punto la sconfitta dei Greci era prevedibile, al punto tale che Leonida preferì far ritirare tutti gli alleati per combattere solo con i suoi 300 militari spartani che morirono tutti in battaglia.

Atene nel frattempo fu evacuata e la popolazione, guidata dall’aristocratico Temistocle, venne fatta trasferire sulle isole di Salamina ed Egina.
I persiani guidati da Serse una volta entrati ad Atene saccheggiarono e distrussero la città, fino ad arrivare al Peloponneso, nello stretto tra Salamina e l’Attica, proprio dove Temistocle voleva che fossero, conscio della difficoltà di manovra delle navi nella zona. Approfittando della situazione, i triremi greci speronarono e incendiarono le navi persiane.
Nel 479 a.C. i persiani, con il comandante Mardonio, provano di nuovo ad attaccare l’Attica.
Questa volta gli Ateniesi chiesero aiuto agli Spartani che, pur essendo inizialmente titubanti, decisero di accettare per paura che gli Ateniesi stringessero un accordo di pace con i Persiani.
A Boezia si tenne la battaglia decisiva, con i Greci che guidati dal re Pausania riuscirono a fermare definitamente i Persiani grazie alle capacità militari e porre fine alle guerre greche persiane il 27 agosto del 479 a.C.

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