Letteratura

Crepuscolarismo: riassunto e caratteristiche della corrente

Come nasce e si diffonde il Crepuscolarismo? Di seguito abbiamo raccolto tante informazioni sul Crepuscolarismo, un riassunto accurato con video informativi sulla corrente crepuscolare, che vede come protagonisti Corazzini e Gozzano.

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Crepuscolarismo: riassunto e sviluppo della corrente

Il termine crepuscolarismo indica l’atteggiamento di un gruppo di poeti, che si mostrano sempre più sensibili nei confronti della poesia. I crepuscolari prendono il nome dal critico Giuseppe Antonio Borgese, il quale indicava come i nuovi poeti del XX secolo si stessero allontanando dalla vecchia tradizione, ormai tramontata, come fa il crepuscolo (da qui il termine crepuscolare). I poeti crepuscolari rifiutavano la poesia retorica e ricercavano una poesia intima, legata alla vita quotidiana, lontana dagli artifici di autori come Carducci o D’Annunzio.

I temi delle poesie crepuscolari

I poeti crepuscolari, spesso vengono identificati come poeti tristi, ma perché? La risposta è da ricercare nei temi delle loro poesie. Il Crepuscolarismo infatti si basa su atmosfere malinconiche, un linguaggio semplice, che rifiuta ogni termine ricercato, puntando spesso sull’ironia. L’elemento di base dei poeti crepuscolari è l’insoddisfazione verso la vita del XX secolo, una delusione che porta ad avere nostalgia del passato, di un presente che confrontato con l’infanzia, appare vuoto e senza passioni.

La poesia crepuscolare, che sfocerà poi nel Decadentismo, mostra la crisi di tutti quei valori che erano forti nell’Ottocento, che generano nei poeti reazioni diverse. Spesso Crepuscolarismo e Futurismo vengono associati, pur apparendo così diversi. Il punto di unione è l’insoddisfazione che provano i poeti, nel ricordo del tempo passato, ma il modo di reagire è completamente diverso. I poeti crepuscolari infatti cercano di superare il senso di angoscia aggrappandosi alle piccole cose, mentre i futuristi reagiscono in modo più attivo, coltivando il culto per la velocità e la forza.

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A chi si ispirano i poeti crepuscolari?

Con il Crepuscolarismo la poesia cessa di essere uno strumento di esortazione delle masse o di educazione, come lo era stato con Dante, ma torna ad essere un mezzo per  analizzarsi, un po’ come nella poesia di Petrarca, con una poesia che vuole essere specchio della realtà e metro di analisi dell’interiorità del poeta.  Secondo alcuni critici le radici del movimento crepuscolare sono da ricercarsi nel Fanciullino di Pascoli, colui che mostra la poesia non come nata dall’idea di un poeta che inventa storie dal nulla, ma che scopre nelle cose una poesia che gli altri non vedono, che c’è già. I crepuscolari partono da questo punto di vista, ma lo superano, non provando ammirazione per tutte le cose, ma solo per quelle più tristi e cupe.
Infine la poesia crepuscolare è più ordinaria, spesso discorsiva, suggestiva, che si fa testimonianza della crisi di un secolo.

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Corazzini e Gozzano: i maggiori poeti crepuscolari

I maggiori esponenti del movimento crepuscolare furono Sergio Corazzini e Guido Gozzano. Gozzano nacque a Torino e fin da giovane intraprese la carriera di giornalista. Nel 1904 si ammalò di tubercolosi e morì all’età di soli trentatré anni. Tramite i suoi scritti, come I colloqui e La via del rifugio l’autore mostra un mondo piccolo borghese, raccontato sempre con ironia. La maggiore opera di Gozzano, è La signora Felicità ovvero la Felicità, un’opera in endecasillabi a rima varia. La protagonista, la signora Felicita, è una giovane, simbolo del mondo di provincia, dove si apprezzano le piccole cose.

Corazzini invece appartiene alla piccola borghesia romana e da giovane lavora come assicuratore. Morirà, come Gozzano, di tubercolosi, poco più che ventenne. La poesia di Corazzini è incentrata sulle piccole cose, raccontate in modo malinconico e nostalgico. Tra le maggiori opere ricordiamo Il mio cuore, un sonetto di settenari appartenete alla raccolta Dolcezze, diviso in due quartine con rime alternate e due terzine con rime incrociate.

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