Che cos’è il Rinascimento? Definiamo i concetti
Dall’inizio del XV secolo il fenomeno dell’Umanesimo, fu sviluppato in Italia dal Rinascimento. Secondo gli storici il Rinascimento è una periodizzazione coniata verso la metà del XIX secolo, caratterizzata da una grande produzione artistica e letteraria e da uno libero sviluppo del pensiero.
Il secolo del Rinascimento fece nascere un movimento culturale che coinvolse ogni aspetto del sapere: la musica, l’arte, la letteratura, la scienza, la politica e la scultura. In particolare nel Cinquecento il pittore Vasari definì il Rinascimento il periodo di rinascita della pittura che ritornava alla grandezza dell’antichità, dopo la decadenza del Medioevo.
Dove nasce il Rinascimento? La nuova civiltà fiorisce in Italia
L’inizio del Rinascimento è collocabile nella Penisola italiana, dove raggiunse il massimo splendore (si tende infatti a parlare di Rinascimento italiano). A quell’epoca l’Italia godeva di forti ricchezze, favorite dai traffici commerciali e di una vivacità culturale, dovuta all’attività dei letterati umanisti. Di conseguenza le più importanti città e corti italiane offrirono le condizioni ideali peer lo sviluppo culturale, diventando il punto di riferimento per gli artisti, intellettuali e studiosi che arrivavano da tutta Europa per ampliare i loro studi e conoscere i capolavori della civiltà rinascimentale. Successivamente sull’esempio dell’Italia, il Rinascimento si diffuse anche in Germania, Francia e Inghilterra.
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Il Rinascimento in Italia: la cultura si diffonde nelle corti
Nel Quattrocento l’artista era ritenuto un artigiano e ciò che produceva non aveva particolare valore. Dalla seconda metà del XV secolo, le opere d’arte iniziarono ad essere rivalutate, considerate il risultato dell’ingegno e dello studio dell’uomo. Letterati, pittori, scultori e architetti iniziarono a conquistare la fama e a essere invitati nelle corti dei principi italiani. In questo periodo si sviluppò il mecenatismo, un fenomeno che consisteva nella protezione che il principe offriva all’artista al quale commissionava le opere d’arte.

Il rinascimento: cosa ricordare Periodo di rinascita culturale e artistica che si sviluppa tra il XV e il XVI secolo in Italia;
Nelle corti italiane si sviluppa il mecenatismo. Tra i geni del Rinascimento ricordiamo Niccolò Copernico e Leonardo da Vinci.
I signori durante il periodo del Rinascimento volevano circondarsi di letterati e artisti che contribuivano a rendere magnifica la propria corte. Tra i nomi noti del tempo ricordiamo Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio che realizzarono capolavori di pittura e architettura, lavorando soprattutto a Roma per abbellire la sede pontificia. Alcuni artisti nella storia del Rinascimento contribuirono a rendere grande la fama delle famiglie del tempo, come nel caso di Botticelli per la famiglia dei Medici, simbolo del Rinascimento a Firenze e i poeti Ludovico Ariosto e Tasso alla corte dei Ferrara.
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Il Rinascimento: l’epoca delle grandi scoperte scientifiche
Mentre nel Medioevo gli studi si basavano su quanto era scritto nella Bibbia, nel XV secolo, durante il periodo del Rinascimento, gli studiosi iniziarono a osservare in modo diretto la natura, senza più il timore della religione.
In questo periodo ci furono importanti scoperte, alla base della scienza moderna. Nel 1543, ad esempio, Andrea Vesalio fece importanti scoperte utili per la conoscenza dell’anatomia e lo sviluppo della medicina.
Anche l’astronomia ebbe poi un rivoluzionario successo. Tra i nomi più importanti dell’epoca ricordiamo Niccolò Copernico, che formulò la teoria eliocentrica, secondo la quale non è il Sole a ruotare intorno alla terra (come nella teoria geocentrica, da sempre appoggiata dalla Chiesa) ma il contrario.
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Leonardo da Vinci: l’uomo rinascimentale per eccellenza
L’uomo che più di tutti gli altri rappresentò il periodo rinascimentale è sicuramente Leonardo Da Vinci. Considerato il genio del Rinascimento, fu allo stesso tempo scultore, pittore, scienziato, matematico e inventore. Leonardo da Vinci trascorse la sua vita tra le corti dei Medici a Firenze e degli Sforza a Milano in Italia e in Francia alla corte del re Francesco I.
Leonardo incarnava in sé l’idea della cultura rinascimentale, mostrando una forte curiosità verso ogni aspetto del sapere, lasciandoci appunti e disegni dei suoi studi.
Indagando la realtà che lo circondava Leonardo studiò lo spazio tramite la prospettiva, studiò l’anatomia e progettò invenzioni importanti come l’elicottero, la bicicletta e il carro armato, invenzioni che successivamente verranno messe a punto grazie alle nozioni scientifiche che al tempo di Leonardo da Vinci mancavano.
Durante l’epoca rinascimentale poi Leonardo da Vinci studiò il volo degli uccelli per costruire una rudimentale macchina in grado di volare.
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Il Rinascimento: il periodo storico che influenza la politica
Le idee di innovazione del Rinascimento influenzarono anche la politica, lo studio dell’arte di governo. L’interesse per la politica poi fu alimentato dal fatto che nei primi decenni del XVI secolo la Penisola italiana aveva una forte instabilità politica e numerosi conflitti scuotevano le regioni.
Tra le riflessioni più importanti del periodo ci furono quelle di Niccolò Macchiavelli, il padre del pensiero politico moderno, che riteneva la politica come il frutto dell’agire umano, indipendente da ogni influenza divina. Nel suo trattato Il principe, del 1513, Machiavelli descrive il principe rinascimentale che governa con le sue virtù, le sue capacità e la fortuna. Famosa è la frase del Machiavelli secondo cui “Il fine giustifica i mezzi” e il principe deve essere disposto anche a commettere delitti e soprusi per salvaguardare l’interesse dello Stato.
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