Letteratura

Ugo Foscolo: riassunto della vita e delle opere

Chi è Ugo Foscolo? Quali sono state le sue maggiori opere e qual è il suo pensiero? Di seguito abbiamo raccolto tante informazioni su Ugo Foscolo, un riassunto della vita e delle opere dell’autore, per conoscere al meglio la sua poetica, in vista di un’interrogazione o per creare una mappa concettuale su Ugo Foscolo, anche grazie ai video informativi che abbiamo raccolto.

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Ugo Foscolo: vita e opere dell’autore

Ugo Foscolo vive in uno dei periodi più drammatici della storia moderna: la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento vedono infatti l’affermazione e poi il parziale fallimento della rivoluzione francese (iniziata nel 1789 e sfociata pochi anni dopo nella dittatura di Napoleone). Anche sul piano culturale si tratta di un’epoca di grande fermento in cui si verificano trasformazioni radicali che danno inizio all’età contemporanea. Foscolo è in Italia lo scrittore che meglio interpreta questo momento di passaggio.

Ugo Foscolo (vero nome Niccolò) nasce nel 1778 a Zacinto (ora nota come Zante), appartenente alla Repubblica di Venezia. Alla morte del padre, a soli 10 anni, si trasferisce a Venezia con la madre e il fratello Giovanni (a cui dedicherà l’opera In morte del fratello Giovanni). Qui compie gli studi e frequenta i salotti culturali della città. La sua passione rivoluzionaria lo spinge a militare nelle armate napoleoniche, ma viene delusa nel momento in cui Napoleone con il trattato di Campoformio cede Venezia all’Austria.Il tradimento da parte del generale francese è uno dei temi principali delle prime opere di Ugo Foscolo, il romanzo epistolare intitolato Le ultime lettere di Jacopo Ortis, pubblicato nel 1802. Queste opera insieme a una breve raccolta di Poesie (due odi e 12 sonetti) dell’anno successivo lo portano a farsi conoscere come scrittore. Nel frattempo Ugo Foscolo è costretto a fuggire da Venezia e si trasferisce a Milano, ma si arruola presto nelle armate francesi, per quanto riconosca il carattere dittatoriale del governo napoleonico. In una perenne insoddisfazione si sposta tra Milano, la Francia, Bologna, Firenze e Pavia.

L’esilio volontario di Ugo Foscolo e l’opera Dei Sepolcri

Nel 1806 Foscolo scrive carme Dei Sepolcri, in risposta all’amico poeta Ippolito Pindemonte, con cui aveva avuto una discussione in merito all’editto napoleonico che regolamentava i cimiteri. Foscolo in questa lunga poesia esprime la sua concezione del mondo, celebra il ruolo delle tombe, che mantengono vivo il legame tra i vivi e la memoria dei defunti, ed esalta la poesia per la sua capacità di vincere la morte, rendendo eterno il ricordo dei grandi uomini. Ugo Foscolo si dedica poi a un poema intitolato Le Grazie, che non porterà mai a termine. Quando Napoleone nel 1815 viene sconfitto a Waterloo, Foscolo si rifiuta di sottostare agli austriaci e sceglie di abbandonare l’Italia, in una sorta di esilio volontario.

Da quel momento in poi la vita di Ugo Foscolo è segnata da continui spostamenti. Nel 1816 dopo aver pubblicato l’edizione definitiva dell’Ortis, si trasferisce in Inghilterra dove si dedica prevalentemente all’attività editoriale e giornalistica. Muore nel 1827, dopo una lunga malattia, assistito solo dalla figlia Floriana. Ad oggi la sua figura è uno dei simboli del Risorgimento italiano, tanto che le sue spoglie sono state trasferite, quasi cinquant’anni dopo la sua morte, a Firenze nella Chiesa di Santa Croce, tra gli illustri italiani da lui celebrati nel carme Dei Sepolcri.

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La poesia di Ugo Foscolo: tra Neoclassicismo e Romanticismo

Nelle sue poesie Ugo Foscolo ha interpretato la complessità della sua epoca, mescolando elementi classici a elementi preromantici. Alcuni aspetti della sua produzione, come l’attenzione all’armonia, i classici come modelli a cui ispirarsi e la ripresa delle mitologie sono tipici del Neoclassicismo, altri, come la passionalità, l’inquietudine, la tensione verso i forti sentimenti e gli alti ideali possono essere definiti preromantici. Questo duplice carattere è visibile anche nei temi ricorrenti della sua produzione: il contrasto tra la realtà dolorosa e la tensione a una serenità ideale; il tentativo di rifugiarsi nella bellezza e nell’armonia dei classici e la passione del suo spirito.

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