Storia

La rivoluzione francese: la caduta della monarchia, la nascita della repubblica e il periodo al potere di Robespierre

Di seguito abbiamo realizzato una sintesi efficace su una parte della rivoluzione francese: un riassunto che va dalla caduta della monarchia alla nascita della repubblica, fino alla fine della rivoluzione francese con la nascita dell’ultima costituzione del 1795. Inoltre tantissime informazioni sugli eventi della rivoluzione francese in breve, come il periodo del terrore, nel quale fu a capo del governo di emergenza Robespierre, che in poco tempo instaurò una dittatura ed eliminò i suoi avversari politici.

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La Francia dichiara guerra ad Austria e Prussia

La fuga di molti aristocratici francesi all’estero e le notizie degli avvenimenti della rivoluzione francese misero in allarme Austria e Prussia. I due paesi, come la Francia, avevano monarchie assolute e temevano che gli ideali rivoluzionari potessero raggiungere anche il resto dell’Europa. Per questo motivo si proclamarono pronti a intervenire con le armi per ristabilire il potere al trono di Luigi XVI. In seguito a questa minaccia gran parte dei deputati dell’Assemblea legislativa furono d’accordo nel prevenire ogni attacco nemico e il 20 aprile 1792 la Francia dichiarò guerra all’Austria e alla Prussia.

I primi scontri volsero a favore delle truppe austro-prussiane, ma ben presto i sanculotti si arruolarono nell’esercito rivoluzionario per difendere il paese. Tra questi il più importante contingente proveniva dalla città di Marsiglia. Intanto si diffuse la paura che il sovrano e i nobili stessero tramando contro la rivoluzione, stringendo accordi segreti con gli Stati nemici. Così il 10 agosto 1792 una folla composta da sanculotti, che ritenevano il re colpevole di tradimento, assalì il palazzo delle Tuileries. L’assemblea legislativa quindi, su pressione del popolo, sospese re Luigi XVI dal suo ruolo di sovrano e lo arrestò con il resto della sua famiglia.

L’anno dell’instaurazione della Repubblica

Durante questo periodo rivoluzionario francese, ricco di confusione, il potere fu affidato a un governo straordinario guidato da Robespierre, Danton e Marat. Al potere i tre privarono l’assemblea legislativa dell’autorità e nel settembre 1792 fecero leggere assieme, a suffragio universale maschile, una nuova assemblea chiamata Convenzione nazionale. I deputati della Convenzione erano soprattutto i giacobini anche chiamati montagnardi, perché nell’assemblea occupavano i banchi posti più in alto, e i girondini che iniziarono a porsi con decisione contro la politica giacobina considerata troppo radicale. Intanto l’esercito rivoluzionario fermò a Valmy, nel nord della Francia, l’avanzata della Prussia e questa vittoria diede grande entusiasmo alle truppe francesi rivoluzionarie. Il 21 settembre 1792 la Convenzione dichiarò ufficialmente abolita la monarchia e proclamò la Repubblica. In seguito i deputati della convenzione scelsero le sorti da dare al re accusato di tradimento.

I giacobini volevano trattare il re come un nemico della Francia e processarlo per poi condannarlo a morte. I girondini temevano che un’esecuzione immediata avrebbe causato una dura reazione da parte dei nemici della rivoluzione e proponevano che fosse il popolo a decidere. Infine il ritrovamento di alcune carte che provavano la cospirazione del re contro la rivoluzione francese fece prevalere la volontà dei giacobini. Il re Luigi XVI venne processato davanti alla Convenzione e la sua condanna morte venne sancita con uno stretto margine di voti. Il 21 gennaio 1793 Luigi XVI fu giustiziato alla ghigliottina, una macchina per la decapitazione da poco introdotta in Francia.

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Dopo la rivoluzione francese la repubblica deve affrontare numerose difficoltà

Nell’autunno del 1792 l’esercito rivoluzionario francese aveva conquistato la riva sinistra del Reno, Nizza, Savoia e il Belgio. Dopo l’esecuzione del re e l’annessione di nuovi territori, gli Stati europei decisero di costituire una coalizione antifrancese guidata da Austria, Prussia, Gran Bretagna e Olanda che consideravano l’occupazione del Belgio una minaccia ai loro commerci. A questi si aggiunsero dopo anche Spagna, i territori tedeschi e gli Stati italiani. Pertanto le truppe rivoluzionarie iniziarono a subire molte sconfitte da parte della Coalizione antifrancese.
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La Convenzione nazionale allora ordinò la coscrizione obbligatoria, per aumentare il numero di combattenti dell’esercito rivoluzionario. Questa decisione però scatenò numerosi disordini specie nelle campagne. La rivolta più violenta esplose nella Vandea, una regione nord occidentale del paese, dove i contadini, che erano legati alla monarchia e difendevano la religione cattolica, si rifiutarono di allearsi alle truppe. L’insurrezione della Vandea fu appoggiata poi dai nobili ed ecclesiastici creando una vera e propria ribellione controrivoluzionaria combattuta dalla Convenzione con una dura repressione. Inoltre la situazione economica era sempre molto instabile e gli approvvigionamenti alimentari scarseggiavano.

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Dalla dittatura al Direttorio: il potere è affidato al Comitato di salute pubblica

La Francia rivoluzionaria si trovò ad affrontare gravi minacce che provenivano sia dall’esterno, come la guerra contro la Coalizione europea, e sia dall’interno con l’insurrezione della Vandea e la crisi economica che dilagava nel paese alla fine della rivoluzione francese. Per affrontare queste difficoltà nella primavera del 1793 la Convenzione nazionale crea il governo rivoluzionario di emergenza formato dal Comitato di salute pubblica con prima otto membri, poi diventati 12, a cui furono attribuiti poteri speciali come il potere esecutivo.

Successivamente furono istituiti anche un Tribunale rivoluzionario, con il compito di giudicare coloro che erano accusati di tramare contro la rivoluzione, e i Comitati di sorveglianza e vigilanza rivoluzionaria, con lo scopo di segnalare al tribunale individui sospetti. Nel giugno 1793 venne poi approvata una nuova Costituzione che introduceva il suffragio universale maschile e il diritto al lavoro e all’insurrezione. A causa però dello Stato di emergenza in cui verteva la Repubblica il documento rimase in sospeso e gli eventi successivi gli impedirono di entrare in vigore anche in seguito.

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La dittatura giacobina: Robespierre instaura il periodo del Terrore

Da luglio 1793 la guida del Comitato di salute pubblica venne affidata a Robespierre il capo di giacobini. Robespierre al potere fece approvare un calmiere che fissava il prezzo massimo dei grani e delle farine per porre rimedio alla povertà. Inoltre stabilì la pena di morte per gli accaparratori cioè per coloro che immagazzinavano genere alimentari per rivenderli successivamente a prezzi elevati. Tra le sue azioni inoltre egli istituì la leva obbligatoria per garantire all’esercito francese continue forze militari e in breve tempo instaurò una vera e propria dittatura giacobina in cui egli stesso prendeva tutte le decisioni in nome della salvezza della rivoluzione.

Robespierre eliminò fisicamente i suoi avversari politici tra cui i girondini e Danton, esponente dell’ala moderata. Durante il suo periodo al potere varò la legge dei sospetti in base alla quale chiunque fosse stato sospettato di agire contro la rivoluzione sarebbe stato arrestato e condannato a morte. Tra il luglio 1793 e luglio 1794 ci fu un anno chiamato periodo del terrore.  Il tribunale rivoluzionario emetteva continue sentenze capitali e in un anno furono condannati a morte circa 17.000 persone tra nobili, esponenti del clero, della popolazione rurale e dell’esercito. Infine anche la ribellione della Vandea fu repressa nel sangue.

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Robespierre viene giustiziato e inizia il Terrore bianco

Nel giugno 1794 aumentò la repressione e per un mese si protrasse il periodo del grande terrore durante il quale furono condannati a morte circa 14.000 persone. Intanto le truppe rivoluzionarie sconfissero in Belgio i nemici e occuparono nuovamente i territori belgi perduti. A questo punto lo stato di emergenza, che aveva portato alla nascita del Comitato di salute pubblica, non aveva più motivo di esistere. Inoltre all’interno della Convenzione crebbe l’opposizione a Maximilien de Robespierre che con i suoi metodi repressivi aveva già perso il consenso ed era circondata da molti nemici. Di conseguenza il 27 luglio 1794 fu organizzata una congiura e Robespierre fu arrestato e giustiziato senza processo.
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Alla sua morte la rivoluzione conobbe una nuova fase. Migliaia di detenuti imprigionati con l’accusa di essere nemici della rivoluzione vennero liberati, venne abolito il tribunale rivoluzionario, furono ridotti i poteri del comitato e i girondini, che erano sopravvissuti al periodo del terrore, vennero reintegrati all’interno della Convenzione. Esplose il cosiddetto terrore bianco chiamato così dal colore della bandiera reale. Infatti i sostenitori della monarchia e nobiltà e del clero furono artefici di violenze e vendette contro i giacobini, i sanculotti e i religiosi che avevano sostenuto la rivoluzione.

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Quando finisce la rivoluzione francese? La nuova Costituzione

Dopo la fine del periodo del terrore i francesi cercarono di ristabilire l’ordine. Nel 1795 la Convenzione emanò una nuova costituzione la terza dall’inizio della rivoluzione francese. Questa volta l’organizzazione prevedeva che:

  • il potere legislativo fosse affidato a due camere: il consiglio dei cinquecento che proponeva e discuteva le leggi e il consiglio degli anziani che gli approvava o le respingeva.
  • Il potere esecutivo fosse affidato al direttorio un organismo con cinque membri scelti dagli anziani tra i candidati proposti dai Cinquecento.

La Costituzione promosse le libertà personali la proprietà privata e il libero commercio. Per l’elezione delle due camere fu abolito il suffragio universale e il diritto di voto tornò a essere una prerogativa legata al censo. La costituzione del 1795 garantì una linea politica moderata e tutelò gli interessi dei borghesi che si erano arricchiti durante la rivoluzione con l’acquisto delle terre sottratte al clero e all’aristocrazia.
Nell’autunno 1795 il Direttorio sventò un colpo di Stato dei monarchici anche grazie all’intervento di un giovane generale, Napoleone Bonaparte. Nel maggio 1796 il Direttorio fece poi fallire la cosiddetta congiura degli eguali, guidata dal giornalista François-Noël Babeuf. Nel frattempo portò avanti la guerra con gli Stati europei in modo da rafforzare i confini della Francia conquistare nuovi territori e soprattutto allentare la tensione della popolazione dalle tensioni interne. Le truppe francesi occuparono quindi l’Olanda e stipularono la pace con la Russia. Rimasero invece aperti i conflitti con l’Austria, Gran Bretagna e regno di Sardegna.

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