Grammatica

L’onomatopea: definizione ed esempi

Che cos’è l’onomatopea? Come vengono utilizzati i suoni onomatopeici? Di seguito abbiamo raccolto tante informazioni sulle parole onomatopeiche e il loro utilizzo in letteratura e non solo.

onomatopea

L’onomatopea: significato ed utilizzo

Le onomatopee rientrano nelle figure retoriche di suono e permettono di riprodurre suoni e rumori nel linguaggio quotidiano e in letteratura. La parola onomatopea deriva dal greco ὄνομα, -ατος “nome” e ποιέω “fare”, che può essere tradotto con fare un nome. I suoni onomatopeici sono caratteristici delle poesie moderne, mentre nella poesia antica gli autori erano restii ad utilizzare parole onomatopeiche. Il suono onomatopeico inoltre viene molto utilizzato nei fumetti, dove l’onomatopea serve per esprime diversi sentimenti.

  • sob riprende l’azione del singhiozzare (dal verbo inglese sob, singhiozzare);
  • ring riproduce il suono dello squillo del telefono o di un campanello (dal verbo inglese ring, squillare);
  • sigh viene utilizzato per esprime un dispiacere;
  • splash viene utilizzato per indicare qualcosa che cade nell’acqua (dal verbo inglese splash, spruzzare);
  • boom rievoca un oggetto che esplode.

Le tipologie di onomatopee

L’onomatopea può essere realizzata in diversi modi:

  • onomatopea impropria o secondaria: formata da parole che richiamano un suono, un rumore della natura o un verso. Esempi di onomatopea sono i sostantivi (cinguettio, ululato, guaito ecc.) o i verbi (miagolare, grugnire, guaire ecc.);
  • un allitterazione: ossia la ripetizione di intere parole o dello stesso suono in parole diverse;
  • onomatopea propria o primaria: trascrizioni scritta dei suoni che riproducono (drin drin, bang, din don ecc.).

parole onomatopeiche
Leggi anche: La metafora: significato ed esempi

Onomatopea: gli esempi tratti dalla letteratura

Per capire al meglio il significato di onomatopeico ecco alcuni esempi di versi tratti da poesie con onomatopee.

  • Sciabordare delle lavandare.
    (Lavandare, Pascoli)
  • Or s’ode su tutta la fronda crosciare l’argentea pioggia.
    (La pioggia nel pineto, Gabriele d’Annunzio)
  • Per gli altri no, eri un insetto miope smarrito nel blabla dell’alta società….
    (Non ho mai capito se io fossi, Eugenio Montale)
  • Clof, clop, clock,
    cloffete,
    cloppete,
    clocchete,
    chchch…
    È giù,
    nel cortile,
    la povera
    fontana
    malata.
    (Aldo Palazzeschi, La Fontana malata)
  • Nei campi c’è un breve gre gre di ranelle.
    (La mia sera, Giovanni Pascoli)


Leggi anche: Le risposte a tante domande e dubbi sulla grammatica.