Storia

La repubblica di Weimar: il fallimento della repubblica tedesca e l’avvento di Hitler

A partire dal 1919 al 1933 nacque in Germania la Repubblica di Weimar, regime politico che crollò poi con l’avvento del nazismo. Ripercorriamo le fasi di sviluppo della Repubblica di Weimar, un riassunto chiaro con video informativi.

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La repubblica di Weimar: come nasce?

Nel novembre 1918 la rivoluzione, mossa dall’ammutinamento della flotta di Kiel, costrinse l’imperatore Guglielmo II ad abdicare. Nacque così la Repubblica di Weimar, dal nome della città in cui si riunì l’assemblea costituente dando vita alla costituzione di Weimar, uno statuto democratico che guidò la Germania fino all’arrivo di Hitler.
La repubblica di Weimar, dal 1918 al 1924 ebbe vita piuttosto tormentata. All’interno di una Germania sconfitta, umiliata dal Trattato di Versailles, assillata dalle difficoltà economiche e dalla crisi monetaria, i disordini erano all’ordine del giorno e minacciavano la Repubblica. I nazionalisti incolpano i repubblicani dell’umiliante situazione del paese; incontravano simpatie nell’ambiente degli ufficiali rimasti fedeli alla monarchia. Il Partito Comunista, inizialmente noto come Lega di Spartaco, si opponeva alla Repubblica «borghese» e conduceva una violenta liberazione, che sfiorava l’insurrezione, capitanata dagli esponenti di estrema sinistra del Partito socialdemocratico tedesco. La durezza della repressione ingenerava un profondo risentimento verso la Repubblica presso una parte della classe operaia.

La Germania di Weimar: le difficoltà della nuova Repubblica

Le difficoltà aumentarono nel 1923. L’occupazione della Ruhr da parte dell’esercito francese causò la paralisi dell’economia; la moneta crollò, gettando il popolo tedesco della miseria e rovinando i risparmiatori. I disordini dilagarono e costrinsero il governo a cedere i pieni poteri all’esercito. Così le difficoltà del  1923 rinforzarono il ruolo e il prestigio dell’esercito e allontanarono dalla Repubblica di Weimar le classi medie, colpite dall’inflazione. Dal 1924 al 1929 una certa prosperità economica accordò al regime alcuni anni di tregua; ma il regime repubblicano, dominato in misura sempre maggiore dai conservatori, rimase debole.

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La crisi del 1929 nella Repubblica di Weimar

Nel 1929 la crisi colpì la Germania più di qualunque altro paese europeo. Il governo tedesco fu incapace di farvi fronte e di mantenere l’ordine. Il Partito Comunista aumentò il suo prestigio; la borghesia temette la rivoluzione. Ma fu il Partito Nazional-socialista o «Nazista» che trasse vantaggio dalla crisi; essa gli fornì truppe reclutate nell’ambiente della disoccupazione, voti in occasione delle elezioni, soprattutto quelli della piccola borghesia, appoggi finanziari tra i grandi industriali, che vedevano in esso una difesa contro il Comunismo.

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L’avvento del Nazismo in Germania

Utilizzando di volta in volta la violenza e la propaganda che esaltava il nazionalismo e moltiplicava le promesse, facendo leva sulle paure e sulla disperazione, i nazisti si assicurarono  nelle elezioni del  1932 più di un terzo dei voti. Dinanzi alla sinistra, divisa tra comunisti e socialisti essi apparivano come la sola reale forza politica. Il 31 gennaio 1933 la direzione del governo venne affidata ad Hitler. Conservatori, rappresentante dell’esercito e dell’industria gli sono a fianco. Non vi restarono a lungo. Ben presto Hitler divenne il solo padrone della Germania.

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