Storia

L’età della Restaurazione: l’Europa si ricostruisce dal Congresso di Vienna

Tra il 1814 e il 1815 le potenze europee parteciparono al Congresso di Vienna, con l’obiettivo di restaurare l’Ancien regimé, dando inizio all’età della Restaurazione. Di seguito tante informazioni sul Congresso di Vienna per realizzare una mappa concettuale in vista di un’esame e video utili su tutti gli avvenimenti riguardanti il Congresso di Vienna e la Restaurazione.

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La Restaurazione inizia con il Congresso di Vienna: i principi stabiliti

Dopo la sconfitta di Napoleone e la sua prima abdicazione, il novembre 1814, i rappresentanti degli Stati europei si riunirono a Vienna, per ridefinire l’assetto politico dell’Europa, cambiato durante le guerre napoleoniche. Il Congresso di Vienna terminò nel giugno 1815, pochi giorni prima della definitiva sconfitta di Napoleone Bonaparte a Waterloo. I lavori del Congresso a Vienna furono guidati da Austria, Russia, Regno Unito e Prussia, le potenze vincitrici, capitanate dal cancelliere austriaco il principe di Metternich. Anche la Francia prese parte al Congresso, poiché venne considerata vittima dell’azione di Napoleone. Infatti il rappresentante francese, il ministro Talleyrand, riuscì a preservare il suo paese da spartizioni e da perdite di territori.

Riuniti a Vienna, i paesi avevano come scopo quello di ripristinare l’Ancien régime, ossia le monarchie assolute che erano al potere in Europa prima della Rivoluzione francese. Per questo motivo, l’epoca compresa tra il 1815 e il 1830 è stata definita età della Restaurazione. Il Congresso di Vienna in sintesi per ripristinare la politica europea pose due criteri:

  • il principio di legittimità, secondo il quale i sovrani che erano al trono prima della Rivoluzione francese e che poi erano stati spodestati da Napoleone dovevano tornare sui loro troni;
  • il principio di equilibrio, in base la quale le potenze europee avrebbero costruito un assetto politico stabile, in cui nessuno Stato avrebbe potuto prevalere sugli altri.


Il Congresso di Vienna: riassunto del nuovo assetto dell’Europa

Le decisioni dopo il trattato di Vienna cambiarono la configurazione dell’Europa:

  • la Francia tornò ai confini del 1792, mentre per prevenire qualsiasi tipo di espansione furono rafforzati gli stati confinanti, i Paesi Bassi, il Regno di Sardegna e la Svizzera;
  • Belgio, Lussemburgo e Olanda si riunirono nel Regno dei Paesi Bassi;
  • il Regno Unito consolidò la sua supremazia nel Mediterraneo acquisendo Malta, le isole Ionie in Africa e Asia, con Capo di Buona Speranza e l’isola di Ceylon.
  • la Svizzera formulò nuovamente la Confederazione elvetica e fu sancita la sua neutralità;
  • la Prussia estese i domini verso occidente;
  • la Russia acquisì Finlandia e e territori polacchi;
  • in Germania al posto della Confederazione del Reno creata da Napoleone nacque la Confederazione germanica formata da 39 Stati;
  • l’Austria ottenne il Veneto, l’ex Province illiriche napoleoniche e vide riconosciuta l’egemonia sull’Italia;

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Nascono la Santa Alleanza e la Quadruplice Alleanza

Per difendere il nuovo ordine europeo, nel 1815 Austria, Russia e Prussia firmano la Santa Alleanza, un accordo politico militare, scritto in nome della fede cristiana. Questo patto prevedeva l’aiuto reciproco tra i paesi aderenti, nel caso di insurrezioni popolari o guerre. Poco dopo Russia, Prussia, Austria e Regno Unito firmarono la Quadruplice Alleanza, formata per garantire una reciproca difesa militare qualora uno Stato o una rivoluzione avesse messo in pericolo la stabilità europea. L’alleanza fu stabilita soprattutto in chiave antifrancese, per timore che la Francia potesse propagare disordini pericolosi.

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La Restaurazione in Italia: l’Austria controlla la Penisola italiana

L’Italia dopo il Congresso di Vienna vide rafforzata l’egemonia dell’Austria. Dopo aver acquisito il Veneto, infatti, gli austriaci si trovarono a governare su un nuovo regno, il Lombardo-Veneto, a cui si aggiungevano Trentino, Friuli e Venezia Giulia. Inoltre l’influenza degli Asburgo si estese diversi in diversi Stati italiani grazie alla presenza di sovrani legati ad essa da vincoli di parentela. Nel Granducato di Toscana, ad esempio, tornò Ferdinando III di Asburgo-Lorena, fratello dell’imperatore Francesco I. Alla figlia dell’imperatore austriaco, Maria Luisa, furono assegnati i ducati di Parma e Piacenza, invece i ducati di Modena e Reggio spettarono a Francesco IV d’Asburgo d’Este.

Nel Regno di Napoli venne restaurata la dinastia dei Borbone. Ferdinando IV nel 1816 assunse il titolo di Ferdinando I re delle Due Sicilie, e strinse un’alleanza militare con l’Austria. Lo Stato pontificio riottiene territori che possedeva prima delle conquiste napoleoniche, ma dovette accettare la presenza dei militari austriaci nelle zone di Comacchio e Ferrara. Il Regno di Sardegna fu ampliato con il recupero di Nizza, l’acquisizione di una parte di Savoia e dei territori che un tempo formare la Repubblica di Genova. Questo fu l’unico regno, tra gli Stati della penisola, a mantenersi autonomo dall’Austria. In Italia quindi non fu del tutto rispettato il principio di legittimità, sancito dal Congresso di Vienna, dato che non furono ricostituite le repubbliche di Venezia e di Genova.
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L’Europa dopo il Congresso di Vienna: ritorna l’assolutismo

I principi del Congresso di Vienna e la restaurazione favorirono il ritorno di ideali assolutistici e conservatori. In Spagna Ferdinando VII abrogò la Costituzione di Cadice del 1812, che proclamava la monarchia costituzionale, e attuò una pesante repressione verso i gruppi riformisti. In Italia, con il ritorno delle vecchi dinastie, si arrestò il processo di riforme avviato da Napoleone. Infatti nel Regno di Sardegna Vittorio Emanuele I eliminò le leggi napoleoniche; nello Stato pontificio fu applicata una politica conservatrice e intransigente; il Regno delle due Sicilie fu caratterizzato dall’assolutismo di Ferdinando I. Al contrario nei territori governati e influenzati dalle potenze austriache fu portata avanti una politica ispirata all’assolutismo illuminato, attenta allo sviluppo economico e al progresso. In Francia invece, Luigi XVIII concesse una costituzione che garantiva l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e affermava la libertà di opinione, di stampa e di culto. Venne inoltre introdotto un parlamento che aveva però poteri limitati ed era eletto solo dai cittadini con un reddito alto.

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Congresso di Vienna e Restaurazione: due progetti destinati a fallire

Il Congresso di Vienna intendeva restaurare il passato senza tener conto dei cambiamenti avvenuti. Questo progetto era dunque destinato a non realizzarsi. Le idee diffuse dalla rivoluzione francese e da Napoleone si erano infatti radicate in tutta Europa. Inoltre, l’assetto politico imposto dal Congresso non teneva conto dell’identità etnica e culturale dei popoli. Ad esempio il popolo italiano fu frammentato e assoggettato a diversi Stati. Nei Paesi Bassi e nell’Impero austriaco, invece, popolazioni differenti e in contrasto tra loro furono costrette a vivere nello stesso stato.
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