Il Paradiso di Dante: la struttura dell’ultima cantica
Dante, come tutti al suo tempo, è convinto che la Terra si trovi al centro dell’universo, che sia circondata da nove sfere specifiche che ruotano intorno ad essa. Secondo il poeta l’insieme dei cieli forma il Paradiso:
- ognuno dei primi sette cieli contiene un pianeta ed è dedicato a una virtù;
- l’ottavo cielo è quello delle stelle fisse;
- il nono cielo, detto Primo Mobile, è quello che trasmette movimento alle precedenti sfere celesti.
Oltre il Primo Mobile, c’è l’Empireo, dove si dispongono le schiere degli angeli e, in una sorta di candida rosa, quelle dei beati, cioè le anime che si trovano in Paradiso. Esse si trovano infatti tutte al di fuori dell’ultimo cielo, ma vanno incontro a Dante e Beatrice, man mano che essi, volando risalgono dalla Terra verso l’Empireo. Ogni anima si mostra Dante e Beatrice nella sfera celeste che maggiormente ha influenzato la sua vita. Il poeta e la donna incontrano, ad esempio, Cacciaguida, antenato di Dante, morto nella seconda crociata, che appare nel quinto cielo, tra gli spiriti combattenti, che subirono un flusso di Marte. All’apice dell’Empireo c’è Dio.
La Divina Commedia: il Paradiso e le nuove guide
Anche il Paradiso quindi è un mondo perfettamente ordinato, in cui i beati appartengono a categorie precise a seconda dei meriti, grazie a cui hanno conquistato il cielo. Anche gli angeli sono divisi in nove categorie, ciascuna delle quali è incaricata di far funzionare uno dei nove cieli che circondano la terra. Al XXX canto Beatrice abbandonerà Dante per riprendere il suo posto nella rosa dei beati. Negli ultimi tre canti il poeta infatti avrà un’altra guida: San Bernardo. San Bernardo è un monaco francese, vissuto tra l’XI e il XII secolo, fondatore della celebre abazia di Chiaravalle e autore di molte opere teologiche, con le quali ha contribuito all’affermazione del culto di Maria. Per questo motivo e per la sua attività di meditazione sui misteri divini, Dante lo scegli come guida dell’ultima parte del suo viaggio. La mediazione di Bernardo verso Maria, che intercederà presso Dio, permetterà a Dante di avere visione delle tre divinità. Riuscirà così a comprendere almeno per un istante i misteri della religione cristiana, prima di svegliarsi dalla sua lunga visione.
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Dante incontra Cacciaguida
Dante accompagnato da Beatrice incontrata nel Paradiso terrestre, conclude il suo viaggio parlando con le anime del Paradiso. Tra queste egli incontra il suo antenato, Cacciaguida, morto combattendo come crociato. L’antenato elogia la Firenze del suo tempo, contrapponendola a quella di Dante, corrotta e decaduta. Poi annuncia il poeta all’esilio. Naturalmente sii tratta di una falsa profezia: Dante quando scrive sa già come siano andate le cose, ma immagino che Cacciaguida gli preannunci l’esilio alcuni mesi prima. Le parole di Cacciaguida sottolineano la sofferenza e le umiliazioni dell’esilio. Inoltre Cacciaguida dichiara che i compagni d’esilio finiranno male mentre lui si salverà È un’allusione al tentativo degli esuli fiorentini di rientrare in città con la forza. Dante, che era contrario all’iniziativa assistette alla sanguinosa sconfitta dei suoi compagni di esilio. Come può però Dio permettere una tale ingiustizia? La risposta è affidata al poema: Dio interverrà sicuramente a fare giustizia, in un futuro che nessuno può prevedere; nel frattempo ha concesso a Dante di compiere il suo viaggio straordinario tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, perché gli racconti ciò che ha visto e inviti i suoi lettori a riconoscere i valori del bene e della giustizia.
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Dante arriva a vedere Dio: l’incontro con San Bernardo
Arrivata nell’Empireo, il cielo che racchiude tutto l’universo, il poeta è pronta vedere Dio. Ma nessuna creatura vivente può guardare direttamente la divinità senza un aiuto eccezionale: ecco perché San Bernardo di Chiaravalle che accompagna Dio in quest’ultima tappa del suo viaggio, rivolge una solenne preghiera alla Madonna. Se lei chiederà, Dio potrà concedere a Dante la straordinaria visione con cui si conclude il poema. La pregherei di San Bernardo a Maria è una supplica, cioè la richiesta di intercedere affinché Dante possa vedere Dio. Alla fine della preghiera, Maria guarda Bernardo, per significare che la preghiera è stata accettata, poi volge lo sguardo verso Dio, per indicare a Dante stesso ciò che deve fare. La Madonna è colei che può garantire a Dante la grazia necessaria per vedere Dio, cosa che normalmente è riservata solo ai beati. La Madonna è dunque colei che può fare da tramite tra Dio e l’uomo, perché da un lato è una creatura umana, dall’altro è talmente speciale che Dio ha voluto farsi suo figlio.
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