Letteratura

Il Purgatorio: riassunto e struttura della cantica

Dopo aver superato l’Inferno, Dante e Virgilio arrivano al Purgatorio. Di seguito abbiamo eseguito un’analisi della Divina Commedia, del Purgatorio e della struttura della Cantica. Inoltre un riassunto di alcuni dei versi principali, con l’analisi dei personaggi incontrati da Dante.

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Il Purgatorio: la struttura della cantica

Agli antipodi della città di Gerusalemme si trova una grande montagna su un’isola: la montagna del Purgatorio. Il Purgatorio ha una forma a tronco di cono, sovrapponibile all’Inferno e speculare. Dopo la caduta di Lucifero dal cielo si era aperta una voragine infernale che aveva spostato la terra dalla parte opposta, nell’emisfero delle acque, formando l’isola del Purgatorio.
Dante e Virgilio, dopo essersi calati nell’Inferno, risalgono presso una burella, un cunicolo, arrivando fino alla spiaggia del Purgatorio e scalano la montagna che si assottiglia man mano, verso la cima.

Cosi come l’Inferno, anche il Purgatorio ha una struttura formata da nove parti:

  • l’Antipurgatorio, dove ci sono i negligenti, cioè coloro che in vita tardarono a pentirsi dei loro peccati;
  • il Purgatorio, diviso in sette cornici (balze), in cui si trovano coloro che si sono pentiti prima di morire e quindi potranno entrare in Paradiso, ma solo dopo l’espiazione;
  • il Paradiso terrestre, il meraviglioso giardino sulla sommità del monte in cui Dio aveva posto Adamo ed Eva alla creazione, prima che commettessero il peccato originale. Una volta arrivati in Paradiso, Dante incontrerà Beatrice, preparandosi ad arrivare a Dio.

Il Purgatorio di Dante: come sono organizzate le anime?

Lungo la montagna in successione del peccato più grande peccato meno grave, in opposizione rispetto all’Inferno, si purificano le anime che hanno ceduto ai cosiddetti peccati capitali: superbia, invidia, ira, pigrizia, gola, lussuria e avarizia. A differenza dell’Inferno, la sosta nel Purgatorio è temporanea.  Le anime penitenti infatti salgono progressivamente lungo tutta la montagna, scontando i peccati e purificandosi fino ad arrivare al Paradiso terrestre.
Qui scorrono due fiumi, in cui le anime si immergono, il Lete fa loro dimenticare i peccati, l’Eunoè fa loro ricordare il bene compiuto. Dopo esserci lavate, le anime sono pronte per salire al Paradiso. Anche alle anime del Purgatorio è applicato il criterio del contrappasso: i superbi sono schiacciati dai massi, gli invidiosi, ad esempio, hanno le palpebre cucite, i golosi invece sono tormentati dalla fame dalla sete.

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Purgatorio, canto 1: analisi

Dante nel primo canto del Purgatorio, rivolge un proemio alle Muse, soprattutto Calliope, musa protettrice della poesia, affinché lo aiuti a passare dall’Inferno al Paradiso. Mentre è insieme a Virgilio, compare alla vista di Dante, Catone Uticense, custode del Purgatorio, difensore della libertà politica, che si oppose alla politica di Crasso, Cesare e Pompeo. Bloccati da Catone, Virgilio ottiene il lasciapassare dal guardiano, con la promessa di salutare la moglie Marzia, che come lui si trova nel Limbo. Poi, prima di andare, Catone ordina a Virgilio di cingere Dante con un giunco, per eliminare il volto del poeta da ogni bruttura infernale. Dante sceglie Catone come guardia del Purgatorio perché simbolo di forza morale, modello di vita austera,  e persino il suo gesto è giustificato da Dante, perché compiuto con la volontà di rifiutare i beni terreni.

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Dal terzo canto del Purgatorio: Dante incontra Manfredi

Dante e Virgilio, nel canto 3 del Purgatorio, una volta lasciato l’Inferno arrivano alla montagna del Purgatorio. Prima di fare la difficile scalata, i due percorrono la spiaggia e incontrano un gruppo di anime che appartengono a chi è morto scomunicato, cioè espulso dalla chiesa e che deve quindi aspettare prima di poter salire e iniziare il processo di purificazione vera e propria. Tra le tante, un anima si rivolge a Dante. È Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II, morto nel 1266 nella battaglia di Benevento e condannato dalla chiesa come eretico. Manfredi però, in punto di morte, si è pentito e per questo anziché all’Inferno si trova in Purgatorio. La sua storia per Dante è ricca di insegnamenti.

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Il canto 6 del Purgatorio: Dante e la politica

Nel Purgatorio di Dante, al canto 6, c’è una rassegna delle vittime di morte violenta. Questo canto affronta la tematica politica, soprattutto analizzando i disordini dell’Italia, soprattutto presentando personaggi toscani, luogo di violenza e invidie. Tutte le anime sono morte di morte violenta e si accalcano vicino Dante con l’intento di far promettere al poeta di ricordarle una volta arrivato in terra. Tra i personaggi emblematici di questo canto del Purgatorio dantesco c’è Sordello da Goito, anima del Purgatorio che condivide con Dante gli stessi valori che persi, hanno causato disordini sociali e culturali.

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