Letteratura

Cecco Angiolieri: vita, opere e pensiero dell’autore

Chi è Cecco Angiolieri? Quali sono le sue maggiori opere e la sua poetica? Di seguito abbiamo raccolto tantissime informazioni su Cecco, vita e opere organizzate in un riassunto su Cecco Angiolieri accurato con tanti video informativi.

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Cecco Angiolieri: la vita dell’autore

Cecco Angiolieri nacque intorno al 1260 da una da famiglia agiata di Siena. Non ci sono molte notizie certe sulla vita dell’autore, ma secondo alcune evidenze tutta la sua esistenza ha avuto come sfondo lo scontro tra guelfi e ghibellini. Nel 1281 partecipa come soldato dell’esercito senese durante l’assedio del castello di Turri in Maremma. Conduce un’esistenza piuttosto turbolenta, così come si evince dai documenti che lo vedono protagonista di processi e multe. Nel 1289 Angiolieri, milita nuovamente nell’esercito senese come alleato dei fiorenti; è in questa circostanza che conosce Dante Alighieri, al quale dedica alcuni sonetti. La sua vita sentimentale emerge dai sonetti del Canzoniere che parlano della sua tormentata e travagliata storia d’amore per Becchina. Cecco Angiolieri muore nel 1312 in miseria, tanto che i figli rinunciano all’eredità perché gravata da troppi debiti.

La poesia comico-realista di Cecco Angiolieri

Cecco Angiolieri per le sue poesie, può essere definito un autore del filone comico-realista. Uno stile questo che si contrappone alla poesia stilnovista di Petrarca e Dante. La poesia giocosa tende a sminuire il sentimento dell’amore, contrariamente a quanto avveniva nella poesia stilnovista. Nelle poesie di Cecco Angiolieri non solo emerge la comicità tipica di questo filone letterario, ma sentimenti come l’odio, la tristezza, la lussuria e una sottile ironia. Sebbene le conoscenze a riguardo, sono comunque il frutto di un passato non certamente chiaro, sicuramente l’autore con i suoi sonetti e le sue opere maggiori ha saputo esternare il suo pensiero e le sue sensazioni. S’i fosse foco di Cecco Angiolieri, è proprio il sonetto che meglio contraddistingue il modello tipico della poesia comico-realista.

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Cecco Angiolieri: temi e caratteristiche dei sonetti

La poesia comico-realista è un filone della poesia italiana del 1200, ed ebbe un gran successo soprattutto in Toscana. Tra le principali caratteristiche e innovazioni che si ritrovano nelle poesie di Cecco Angiolieri ci sono:

  • il linguaggio, ricco di espressioni dialettali e vicino al parlato;
  • il tono, a tratti ironico e derisorio;
  • la vita quotidiana, diventa lo scenario prediletto di tutte le opere di questo filone letterario.

Cecco Angiolieri nei sonetti e nelle poesie sceglie di descrivere alcune tematiche ricorrenti e inusuali per quell’epoca, analizzate anche in modo molto concreto e materiale, a tal punto da risultare spesso volgari. I principali argomenti che hanno animato le sue opere infatti, erano l’interesse per il piacere sensuale e le donne, con il rovesciamento della figura della donna-angelo contemplata dagli stilnovisti. L’esaltazione del gioco d’azzardo, delle allegre serate in compagnia trascorse nelle taverne, così come anche la brama di denaro. Le poesie per altri versi, trattano discorsi polemici contro la miseria e i mali della vita, ma, in contrapposizione alle tematiche e allo stile del dolce Stil Novo, rivelano anche l’esaltazione di tutti i piaceri terreni della vita.

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S’i fosse foco: Cecco Angiolieri e il suo più celebre sonetto

Il genere letterario a cui appartiene il sonetto S’i’ fosse foco di Cecco Angiolieri, è quello della “poesia comico-parodica”, un filone che per trattare gli argomenti della vita quotidiana si serve di un linguaggio basso e ricco di gerghi dialettali. S’i’ fosse foco, è un sonetto composto con due Quartine e due Terzine, scritto attraverso l’utilizzo di una specifica tecnica polemica, ovvero quella “invettiva”, grazie alla quale si esprime un violento attacco verbale nei confronti della realtà. Il tono dissacratorio e volutamente satirico dell’opera non è da vedere come uno sfogo contro Dio e il mondo, piuttosto è da interpretare come un gioco letterario, che incita il lettore a cogliere l’ironia stessa che l’autore vuole trasmettere. In questo sonetto Angiolieri esprime la sua visione del mondo, incentrata appunto sulla ricerca del piacere terreno, sull’amore per il denaro e la dissacrazione della Chiesa e dell’Impero. A seguire ti proponiamo il componimento di Cecco Angiolieri, S’i’ fosse foco seguita da parafrasi e commento.

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Cecco Angiolieri e le altre opere letterarie

Cecco Angiolieri in tutti i suoi sonetti, affronta i temi a lui più cari; nella produzione in versi tra le più significative del tempo ricordiamo Becchin’ amor; un sonetto dialogato che riporta lo scontro verbale tra il poeta, che deve farsi perdonare probabilmente per un tradimento, e Becchina la donna amata. Sebbene il poeta provi in svariati modi a riconquistare la fiducia della sua amata donna, ella resta ferma nella sua decisone di non volerlo perdonare per il misfatto compiuto. I due protagonisti non sono né descritti né rappresentati, ma il linguaggio imminente e pungente, che emerge dallo scambio di battute, lascia trapelare i loro carattere e i loro sentimenti.

Altra opera importante, Tre cose solamente mi so’ in grado, una sorta di sonetto schematico in cui Cecco Angiolieri elenca tutti quelli che per lui sono i piaceri della vita. Anche in questo caso infatti, i pensieri di Angiolieri sono piuttosto prevedibili trattando temi classici della poesia comico-realistica. Nel componimento l’autore definisce che i beni materiali e terreni per i quali lui prova interesse, sono però troppo costosi.  Con una frase tratta dal sonetto, Dato li sia d’una lancia! Cecco Angiolieri lascia intendere che solo la morte del padre avrebbe risolto i suoi problemi economici grazie alla sua eredità. Interpretando il testo in chiave retorica, più che di un desiderio vero e proprio si tratta di un’invettiva fine a se stessa, in cui l’autore intende riversare tutta la sua rabbia e frustrazione.

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