Il singolare e il plurale: definiamo i concetti
Un nome è singolare quando indica solo una cosa, una persona, un’idea o un animale.
Un nome è plurale quando indica più cose, persone, idee o animali.
Nel passaggio dal singolare al plurale si modifica la desinenza. Per il cambiamento di numero in italiano abbiamo 3 gruppi di nomi, da classificare in base alla desinenza.
Scopri l’utilizzo dei nomi collettivi e individuali cliccando qui.
I nomi del primo gruppo: come variano dal singolare al plurale
I nomi del primo gruppo sono quelli che hanno la desinenza in:
- -a
- -ca/ ga
- -cìa / gìa / chìa (con la ì accentata cioè tonica)
- -cia / gia (con la ì non accentata cioè atona)
- -scia
Ecco in tabella una chiara classificazione dei plurali, gli esempi e le eccezioni per i nomi per il primo gruppo.
Leggi anche: Nomi primitivi, derivati, alterati e composti: quali sono e come riconoscerli
I nomi del secondo gruppo: i cambiamenti di numero
Appartengono al secondo gruppo i nomi che al singolare hanno la desinenza in:
- -o
- -io
- -co / -go
- -logo
Di seguito esempi ed eccezioni dei nomi appartenenti a questa classe:
Leggi anche: Nomi concreti e astratti: definizioni ed esempi
I nomi del terzo gruppo: come variano dal singolare al plurale
I nomi che appartengono al 3° gruppo sono quelli che al singolare hanno la desinenza in:
- -e
- -ie
Alcuni nomi, nel passaggio dal singolare al plurale, cambiano anche il genere, come il paio/le paia; l’uovo/ le uova; il riso/le risa; il centinaio/le centinaia; il carcere/i carceri; il dito/le dita ecc…
Nella tabella sono indicati esempi ed eccezioni dei nomi appartenenti a questo gruppo.
Leggi anche: Il numero dei nomi: i nomi invariabili, difettivi e sovrabbondanti