Quali sono i nomi astratti?
Tra i nomi comuni si possono distinguere i nomi concreti e i nomi astratti.
I nomi astratti indicano azioni, sentimenti, o qualità che non possono essere percepiti con i cinque sensi, che quindi non hanno peso, forma o dimensione. Esempi di nomi astratti sono bontà, felicità, amicizia, romanticismo.
Se dovessimo fare una lista di nomi astratti, in un elenco andrebbero quindi tutti i nomi che si riferiscono ai sentimenti come:
- Agitazione;
- Bellezza;
- Cattiveria;
- Determinazione;
- Egocentrismo;
- Frustrazione;
- Gentilezza;
- Istintività;
- Libertà;
- Noia;
- Odio;
- Paura;
- Rabbia;
- Stupidità;
- Timore;
- Vergogna.
Quali sono i nomi concreti?
A differenza dei nomi astratti, i nomi concreti sono quelli che indicano “cose” che noi possiamo riconoscere attraverso i sensi o che possiamo avvertire come reali. Per i nomi concreti esempi sono casa, formaggio, geranio, amica.
Spesso in grammatica non è chiara la differenza tra nomi astratti e concreti dato che per molti grammatici un nome può essere considerato astratto, per altri invece concreto. L’ambiguità astratto e concreto riguarda ad esempio nomi come stanchezza o dolore, che per alcuni rientrano nella sfera dei nomi concreti, per altri no.
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Nomi astratti o concreti a seconda dell’uso
A volte uno stesso nome può essere sia un nome concreto che astratto, a seconda del significato che assume nel contesto. Frasi con nomi astratti che possono essere considerati concreti sono:
La scultura è un’arte molto affascinante. In questo caso il nome è astratto perché indica un’arte, un’attività della mente che non può essere percepita tramite i sensi.
Questa scultura in marmo è molto bella. In questo caso il nome è concreto perché indica un oggetto.
Questo è il motivo per il quale, come abbiamo anticipato, molti studiosi della lingua e della grammatica non accettano la distinzione tra nomi concreti e nomi astratti.
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Nomi concreti e astratti: un po’ di storia sul loro uso
Come è nata l’idea di distinguere nomi astratti e nomi concreti? La distinzione tra le due classi è abbastanza recente, o meglio risale alla Grammatica ragionata della lingua italiana del 1834, ad opera di Carlo Antonio Vanzon. Successivamente molti studiosi della lingua italiana si sono interessati di fare un elenco di nomi astratti e concreti, fino a Goidànich il quale iniziò a definire come false le classificazioni tra nomi concreti e astratti, pensiero condiviso oggi da molti grammatici che spingono a non considerare la distinzione tra le due tipologie di nomi in modo troppo rigido dato che vi è la possibilità per il nome astratto di passare a nome concreto e viceversa.
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