Letteratura

Alberto Moravia: biografia, poetica e stile dell’autore

Chi è Alberto Moravia? Qual è la sua poetica? Di seguito abbiamo raccolto tantissime informazioni su Alberto Moravia, una biografia accurata e un’analisi delle sue maggiori opere, che ruotano intorno alla descrizione della noia e dell’indifferenza del mondo borghese. Un riassunto accurato con tanti video informativi.

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Alberto Moravia: vita e successi dell’autore

Alberto Moravia, vero nome Alberto Pincherle, nasce a Roma nel 1907. Fin da giovane soffrì di salute cagionevole, malato di tubercolosi, che non gli permise di seguire gli studi in modo tradizionale, ma di formare la sua cultura nella ricca famiglia borghese. Moravia è ricordato come l’anticipatore del romanzo borghese, che con semplicità ed eleganza ha saputo mostrare l’ipocrisia del mondo borghese da cui proveniva. Autore di ispirazione realista, rende protagonista dei suoi romanzi la crisi della borghesia durante gli anni del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale.


Durante gli anni dell’adolescenza l’autore si fa conoscere ai critici con quella che sarà la maggiore opera di Moravia, Gli indifferenti, romanzo in cui viene fatta un’analisi della società borghese durante i primi anni del Fascismo, con un criticismo che scaturì ostilità da parte del Regime, che costrinse Alberto Moravia a numerosi viaggi fuori dall’Italia, tra Cina, America e Grecia.
Oltre che grande romanziere, Moravia viene ricordato come giornalista, scrittore di saggi critici, e autore di opere teatrali. Si occupò inoltre di sceneggiature cinematografiche, che non poté firmare avendo origini ebraiche, seguendo le leggi razziale del 1938.

Nel 1941 Alberto Moravia sposa un’altra grande narratrice, Elsa Morante. Successivamente pubblica L’amante felice, L’epidemia e un altro romanzo di indiscusso successo, Agostino. Alberto Moravia, viene ricordato inoltre per aver fondato la rivista Nuovi Argomenti, in collaborazione con Carocci, Pasolini ed Enzo Siciliano. Nel 1960 riceve il Premo Viareggio per La noia, romanzo in cui Moravia torna a disprezzare i vuoti valori borghesi. Nel 1962 si lega ad un’altra scrittrice Dacia Maraini, con la quale fonda la Compagnia del Porcospino. Muore a Roma il 26 settembre 1990.

Poetica e temi delle opere di Moravia

Le opere di Moravia hanno caratteristiche ricorrenti:

  • la rappresentazione del mondo borghese, dove sono importanti sono il denaro e il piacere;
  • la descrizione di personaggi, spesso adolescenti o intellettuali, che vivono uno straniamento, sono in crisi perché non riescono a comprendere e superare la lotta di classe nella quale sono calati;
  • la realizzazione di opere che si ispirano al realismo, con punte di sarcasmo.


Moravia è ricordato come autore di romanzi, nei quali la vita borghese da lui conosciuta viene rappresentata con i suoi intrighi e le sue avventure, in cui l’autore appare pessimista e sfiduciato. I titoli dei suoi romanzi sono i motivi che ricorrono poi nella rappresentazione della realtà che lui conosce: la noia, l’indifferenza, la stanchezza. Alla rappresentazione del mondo borghese poi si accosta quella della realtà storica, degli anni del dopoguerra, con temi come il femminismo, l’alienazione, il sesso; il tutto raccontato con distacco, con uno stile asciutto, obiettivo, con l’idea che l’autore sia mero testimone dell’epoca che racconta.

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Alberto Moravia: Gli indifferenti

Gli indifferenti di Moravia è il romanzo d’esordio pubblicato nel 1929.
Nel romanzo l’autore descrive le meschinità della società borghese, dove i protagonisti, due giovani fratelli soffrono, ma si adattano agli eventi. Carla e Michele Ardengo, sono in balia della noia e dell’indifferenza, temi fondamentali delle opere di Moravia, e assistono passivamente al declino della propria famiglia. La madre dei giovani, Mariagrazia, ormai vedova, trascorre una vita inconsapevole e in balia del vuoto mondo borghese.

Ad approfittare della difficile situazione familiare c’è l’amante di Mariagrazia, Leo Merumeci, che in occasione del ventiquattresimo compleanno di Carla tenta di sedurla, senza successo. Nel frattempo Mariagrazia si convince che l’amante di Leo sia Lisa, la sua amica, che in realtà è innamorata di Michele, indifferente alle avances della donna e passivo all’atteggiamento di Leo, che vuole solo circuire sua madre. Lisa intanto per punzecchiare Michele, lo informa della relazione tra lui e Carla, costringe Michele a reagire contro l’amante della madre, cercando, senza successo di uccidere Leo. Alla fine Michele, mostrandosi un perdente, non riesce ad affrontare Leo, che invece decide di sposare Carla per ottenere i suoi tornaconti. La giovane, preda degli eventi accetta, per non perdere i beni di famiglia. Il romanzo si chiude senza un vero finale. Carla e Mariagrazia sono ad un ballo in maschera e la figlia deve comunicare alla madre la scelta di sposare Leo.

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La noia, il romanzo vincitore del Premio Viareggio

La noia di Moravia è un romanzo del 1960. Pubblicato come monologo del protagonista, l’opera appartiene al filone della letteratura esistenzialista, dove vengono ripresi i temi de Gli indifferenti, la crisi del mondo borghese, e il rapporto con la realtà.
Il protagonista Dino, membro di una ricca famiglia romana, vive con la madre in una villa sulla via Appia. Annoiato da tutto ciò che lo circonda e in conflitto con la madre, decide ad un certo punto di trasferirsi in Via Margutta, dove ha lo studio da pittore, che nemmeno riesce a dargli quella gioia, o a distrarlo dalla noia che prova.

Dopo la morte del pittore Mauro Balestrieri, che abita accanto a lui, conosce Cecilia, con la quale inizia una relazione, che però presto gli dà noia. Proprio nel momento in cui Dino ha scelto di lasciarla però la giovane non si presenta all’appuntamento, facendo nascere in lui la gelosia. Poco dopo l’uomo scopre che Cecilia ha un’amante e decide di iniziare a pagarla, trattandola come una prostituta, per cercare di liberarsi di lei, senza riuscirci. Nel vano tentativo di vincere la noia decide una sera di schiantarsi contro un albero con la sua auto. L’esperienza della vicina morte però lo cambia nel profondo e decide di accettare la sua condizione e avvicinarsi di nuovo alla realtà, in attesa che Cecilia accetti di sposarlo.

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Agostino di Alberto Moravia

Agostino è un romanzo scritto da Moravia nel 1942, ma pubblicato solo nel 1945, a causa della censura fascista. Il protagonista Agostino, è un ragazzo di tredici anni che vive con la madre, giovane vedova che lui venera, che trascorre le vacanze in una località costiera toscana. Tra la madre e Agostino ci sono frequenti momenti di intimità, interrotti dall’arrivo del giovane Renzo, alla quale la madre inizia a legarsi. Allontanato dalla madre Agostino conosce Berto, un giovane che gli fa conoscere un gruppo di ragazzi di diversa estrazione sociale, nel quale Agostino cerca di inserirsi, e grazie ai quali scopre che la madre che lui tanto ama viene giudicata da tutti una donna facile.

Durante l’estate Agostino, grazie alla conoscenza del bagnino omosessuale Saro e di Tortima, una ragazza del gruppo, cerca di avvicinarsi al mondo degli adulti, prova senza successo ad entrare in una casa per appuntamenti, e decide, alla fine del romanzo, di tornare a casa facendosi promettere dalla madre di non essere trattato più come un bambino, ma come un uomo.

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