La seconda rivoluzione industriale: le industrie si diffondono in tutta Europa
Dopo la prima rivoluzione industriale iniziata in Inghilterra nel Settecento si iniziò a modificare il modo di produrre le merci.
Nell’Ottocento il nuovo modello di industria si diffonde in tutta Europa, in Giappone e in America, dando inizio alla 2 rivoluzione industriale, che spodesta l’Inghilterra dal primato delle industrie e pone in primo piano paesi come la Germania e gli Stati Uniti.
A differenza della 1 rivoluzione industriale in cui gli elementi principali utilizzati nelle fabbriche erano il vapore e il carbone, durante la 2 rivoluzione industriale vennero sfruttati l’elettricità, il petrolio e l’acciaio.
Tra le industrie che si svilupparono nell’Ottocento ci furono le chimiche, elettriche e meccaniche.
Le rivoluzioni industriali furono fenomeni di un unico filone, che portò le zone più sviluppate (come il nord Italia) a fornire macchinari, e zone meno sviluppate (come il sud Italia) a fornire manodopera, dato che la popolazione del sud si spostava al nord in cerca di una vita migliore come operai.
La grande depressione durante la seconda rivoluzione industriale
Mentre durante la prima rivoluzione industriale il protagonista era stata l’Inghilterra, durante la rivoluzione industriale successiva tra i concorrenti dell’Europa ci fu l’America. Tra il 1873 e il 1895 grandi quantità di merci europee rimasero invendute a causa della concorrenza americana che vendeva prodotti a basso prezzo rispetto al target concorrente. Questo causò una forte disoccupazione e portò ad una crisi di sovrapproduzione nell’agricoltura e nell’industria. Per cercare di arginare il problema i Paesi Europei portarono avanti il proibizionismo, imponendo cioè dazi per i prodotti provenienti dall’estero, con l’obiettivo di vendere maggiormente prodotti del proprio territorio, favoriti dal miglioramento delle proprie macchine.
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Scoperte e invenzioni della seconda rivoluzione industriale
Gran parte delle trasformazioni interessanti di questo periodo derivavano dall’utilizzo di due fonti energetiche, l’elettricità e il petrolio. Nonostante la macchina a vapore inventata nella prima rivoluzione industriale fu un’importante strumento, durante la seconda rivoluzione industriale si sentiva il bisogno di trovare un tipo di energia nuova.
Nel 1884 fu inventata una nuova turbina utilizzata con pale mosse da un getto di vapore. Successivamente fu trovata una nuova forma di energia, l’elettricità, come quella prodotta dalle prime centrali elettriche, di cui la prima inventata da Edison nel 1882, che sfruttava l’energia delle cascate del Niagara, creando motori che invece del vapore sfruttavano l’elettricità, che verrà utilizzata anche per importanti invenzioni come la lampadina, che cambierà il modo di vivere delle persone.

Seconda rivoluzione industriale: cosa ricordare Quando? Nell’Ottocento Dove? prima in Inghilterra, poi Europa, Giappone e Stati Uniti.
Cosa accade? Ci furono numerose scoperte scientifiche, nei trasporti e nelle comunicazioni, che migliorarono la qualità della vita, come l’uso dell’elettricità. Nacque il Taylorismo e la catena di montaggio grazie a Henry Ford.
Altro combustibile largamente utilizzato durante la 2 rivoluzione industriale fu il petrolio prima utilizzato per l’illuminazione e successivamente per il motore a scoppio brevettato da Daimler nel 1883, alla base dell’invenzione dell’automobile.
Di conseguenza nacquero compagnie per la ricerca e lo sfruttamento dei pozzi petroliferi mentre lo sviluppo delle ferrovie favorì le industrie siderurgiche, specie per la costruzione delle rotaie d’acciaio.
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Migliorano i trasporti e le comunicazioni durante la seconda rivoluzione industriale
Con lo sviluppo delle industrie nella seconda rivoluzione industriale si sentì il bisogno di ridurre le distanze tra i paesi. Per ovviare al problema si intensificarono le reti ferroviarie che sostituirono del tutto i vecchi mezzi di locomozione come i carri. Tra il 1850 e il 1870 in Europa furono costruite lunghe linee ferroviarie e anche questa volta il primato fu dell’Inghilterra, che avendo linee ferroviarie appartenenti a privati cittadini facevano viaggiare treni che si fermavano in ogni stazione. Oltre ai treni, nacquero le prime case automobilistiche come la Peugeot, la FIAT e la Rolls-Royce. Oltre ai trasporti via terra, furono migliorati quelli via mare e via aerea con i dirigibili, gli alianti, fino ad arrivare ai primi aeroplani dei fratelli Wright . Ad un italiano dobbiamo invece la scoperta di un altro tipo di comunicazione, quella telefonica inventata da Meucci nel 1871. In Francia con i fratelli Lumière nacque invece la cinematografia.
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Migliora la qualità della vita: le scoperte scientifiche durante la seconda rivoluzione industriale
La seconda rivoluzione industriale in Italia e all’estero aveva portato innovazione che fondamentali per migliorare la qualità della vita, ma le scoperte più importanti del periodo sono legate soprattutto all’ambito scientifico. Tra le scoperte legate alle fabbriche ci fu la celluloide, materia plastica artificiale utilizzata per creare coloranti sintetici. A Marie Curie dobbiamo la scoperta del radio e successivamente della radioattività, mentre passi importanti vengono fatti nel campo della medicina con la scoperta dei batteri responsabili del colera ad opera di Koch.
La qualità di vita migliora poi grazie alla scoperta dell’aspirina, con l’uso dei disinfettanti e grazie alla scoperta di Pasteur di prodotti per evitare la fermentazione degli alimenti, in un processo noto come pastorizzazione. Infine nel 1905 Alber Einstein mette a punto la teoria della relatività alla base della fisica contemporanea.
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La creazione della catena di montaggio: nasce il taylorismo
Con la creazione delle industrie un importante passo da fare era quello di creare un ordine nella produzione, rappresentato dalla razionalizzazione produttiva teorizzata da Frederick Taylor , fautore del taylorismo. L’idea di base era quella di eliminare i tempi morti di produzione frazionando le mansioni di ogni operaio e calcolando i tempi delle singole attività. Ogni operaio doveva quindi occuparsi sempre delle stesse operazioni con movimenti ripetitivi, il che aveva come vantaggio di accelerare i tempi di produzione ma rendeva l’operaio un automa al servizio della macchina. Strettamente collegato alla creazione del sistema di Taylor fu l’invenzione della catena di montaggio ideata da Henry Ford e utilizzata soprattutto nelle industrie automobilistiche. Qui su un nastro trasportatore passavano i pezzi che gli operai dovevano assemblare riducendo i tempi di lavorazione.
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