Storia

La peste, origini, cause e conseguenze: la peste nera e bubbonica

Come e dove si sviluppa la peste? Un ricco approfondimento sulla peste in Europa. Come nasce e si diffonde la peste nera del 300 e la peste bubbonica del 1600, analizzando cause e conseguenze di un periodo difficile che porterà poi all’inizio della rinascita sociale e culturale.

La peste: periodo di diffusione nella storia

Nel Medioevo la parola peste veniva utilizzata per indicare tutte le malattie caratterizzate da epidemicità come il morbillo, il colera e il tifo. Una delle malattie infettive più diffuse nell’antichità e che è passata alla storia per il gran numero di morti che ha provocato, la peste, è una malattia causata dalle pulci che proliferavano ai tempi, dove la pulizia era davvero scarsa e spesso le persone vivevano in condizioni igieniche pessime accanto ad animali come topi, responsabili della malattia. Il periodo di pestilenza negli anni ebbe dimensioni così grandi da modificare l’assetto della società specialmente in due occasioni: durante il ‘300 con la peste nera e nel 1600 con la peste bubbonica , anche se in realtà ci sono stati periodi precedenti segnati peste, malattia pericolosa e molto contagiosa. Vediamo nel dettaglio come e dove si è sviluppata la peste nel corso della storia.


Come e dove si diffonde la peste?

Andando a ritroso nella storia, la prima forma di peste, descritta da Tucidide, si ebbe ad Atene nel 430-429 a.C., e poi a Roma nel 166 d.C., quando i militari dopo la vittoria contro i Parti rientrando nell’Impero portarono con loro la peste, malattia che decimò la popolazione. Altri pericolosi fenomeni di peste nell’Impero si ebbero nel 180 d.C. e nel 260-270 d.C., diffondendosi sempre prima tra i militari e poi nel resto dell’impero.
La peste in Europa arriva nel 1347, proveniente dalle zone della Mongolia e dal deserto del Gobi, arrivando nel continente con le carovane dal Mar del Nord al Mar Mediterraneo. Arrivata a Genova nel 1347 la peste, a causa dei commerci diffusi a quell’epoca riuscì in poco tempo a diffondersi in tutte le rotte commerciali del Mediterraneo come Pisa, Venezia e Marsiglia, per poi passare anche nelle città dell’entroterra.

peste

Luoghi di diffusione della peste: Dalla Mongolia al deserto del Gobi, arrivando in Europa con le carovane dal Mar del Nord al Mar Mediterraneo. Arrivata a Genova nel 1347 la peste, a causa dei commerci diffusi a quell’epoca riuscì in poco tempo a diffondersi in tutte le rotte commerciali del Mediterraneo come Pisa, Venezia e Marsiglia, per poi passare anche nelle città dell’entroterra.

Leggi anche: Il Medioevo: cronologia e caratteristiche dell’alto e basso Medioevo

La peste nera: superstizioni e cause della peste

Una delle peggiori epidemie di peste passate alla storia fu quella del Trecento, denominata peste nera, la peste del 1348 che portò alla profonda crisi del 300. Per la peste sintomi comuni erano la febbre e la comparsa di pustole su tutto il corpo, che portò a definirla peste bubbonica o Morte nera, per i numerosi morti che provocò diffondendosi prima in Cina, poi in Crimea e infine in tutt’Europa,
La peste del 300 riuscì a svilupparsi grazie ai topi viaggiatori, portatori della malattia che si spostarono velocemente dalla Cina all’Europa e che aumentarono il livello di contagio grazie alla loro rapida riproduzione. A favorire i fattori di contagio poi c’erano le difficili condizioni igieniche del tempo, dove proliferavano le pulci.

Per cercare di dare una spiegazione a questa difficile malattia, all’epoca si diffuse la convinzione che gli Ebrei potessero essere portatori della peste, il che aumentò l’antisemitismo contro di loro. Oltre agli Ebrei venivano accusati anche i lebbrosi, le streghe, i vagabondi e le prostitute, tutti coloro che avevano poca igiene.
Dato che non era possibile dare una spiegazione alla peste del 300 si diffuse la credenze che derivasse dalla corruzione dell’aria, che portava ad una modifica del sangue umano e da una cattiva congiunzione degli astri che portavano sulla Terra esalazioni pericolose. Come si cura la peste nera? Tra i rimedi venivano consigliati lo spostarsi in campagna, stare lontani dai venti malvagi , e soprattutto effettuare salassi, incidendo le vene del malato per far espellere il sangue “sporco”, in modo da far allontanare la malattia.

peste bubbonica

Cause della peste e rimedi Cause: difficili condizioni igieniche del tempo, dove proliferavano le pulci. Superstizioni: si diffuse la credenze che derivasse dalla corruzione dell’aria e da una cattiva congiunzione degli astri. Rimedi: spostarsi in campagna, stare lontani dai venti malvagi , e soprattutto effettuare salassi, incidendo le vene del malato per far espellere il sangue “sporco”.

Leggi anche: Le crociate: cause e conseguenze delle guerre sante

La reazione della Chiesa alla peste: il movimento dei flagellanti

Come si comportò la Chiesa durante il periodo di diffusione della peste? Vide questo periodo di pestilenza come un castigo divino, contribuendo al contagio con processioni di fedeli che per cercare di espellere i peccati mortificavano il loro corpo per placare l’ira di Dio.
Iniziò così a diffondersi il movimento religioso dei flagellanti, sviluppato prima in Italia e poi in Germania e Francia. I flagellanti erano coloro che pubblicamente si frustavano invocando la grazia di Dio e cacciavano gli Ebrei, per poi bruciarli sul rogo.

Leggi anche: Il feudalesimo: le caratteristiche del sistema feudale

Gli effetti della peste sull’economia: rinascita o decadenza?

Uno dei maggiori effetti negativi della peste fu il forte calo demografico e una profonda crisi del Trecento che portò a diverse modifiche, in particolare:

  • nacquero nuovi villaggi, con maggiori terre coltivabili e maggiore produzione;
  • molti campi restarono incolti  e si impaludarono;
  • calarono le rendite signorili e vennero portate avanti numerose rivolte popolari;
  • gran parte della popolazione si spostò in città;
  • crebbe la ricchezza pro capite, grazie ai nuovi proprietari che diversificarono le ricchezze tra campagna e città;
  • scomparvero le classi dominanti cittadine portando all’ascesa di potenti famiglie come quella dei Medici;

Secondo gli studiosi la peste del 1300 portò non solo a un periodo di crisi, con il calo della popolazione, ma anche ad un amento della ricchezza pro capite, alla fine del Medioevo e alla nascita del primo Rinascimento, promotore di rinnovamenti culturali.

Leggi anche: Maometto e l’Islam: chi era il profeta della religione islamica

La peste del 1600 e la fine delle epidemie

La peste in Italia ritornò prima nel 1360, con la peste dei bambini, nota così perché colpì solo i bambini e quella del 1575 – 1577 nota come peste di San Carlo Borromeo, arcivescovo che fu in prima linea per cercare di curare i malati.
Queste ultime due tipologie di peste furono però considerate leggere, mentre quelle del 1629 e 1679 tornarono a mettere in difficoltà l’Europa
A diffondere la peste in Italia, che fu un tipo di peste bubbonica, furono i Lanzichenecchi provenienti dalla Germania che prendevano d’assalto le città alla ricerca di migliori condizioni di vita rispetto a quelle delle campagne. Per limitare i contagi furono vietate le feste e i viaggi e agli untori, accusati di diffondere il contagio, era vietato entrare in città. Durante la peste del 600, raccontata anche da Manzoni nei Promessi Sposi, i ricchi venivano curati all’interno delle case mentre i più poveri venivano raccolti nei lazzaretti.  I maggiori centri di diffusione furono il Ganducato di Toscana, Lucca, Svizzera e il Ducato di Milano. Con il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie a poco a poco la malattia nel XVIII secolo fu debellata, per poi scomparire definitivamente nel XIX secolo.

Leggi anche: Nella sezione dedicata alla storia troverai le risposte a tantissime domande sugli argomenti di storia più ricercati e non.

3.026 Commenti

Lascia un commento