Letteratura

Rosso Malpelo: riassunto e analisi

Qual è la trama di Rosso Malpelo, il capolavoro di Verga? Di seguito abbiamo raccolto un riassunto di Rosso Malpelo, un’analisi della novella, nella quale il poeta utilizza la tecnica dello straniamento e un linguaggio simile all’italiano popolare di stampo verista.

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Rosso Malpelo: analisi della novella

Rosso Malpelo è uno dei capolavori di Giovanni Verga, che a differenza dei Malavoglia, che ebbero bisogno di tempo per ricevere l’interesse del pubblico, vide subito un grande successo. L’opera di Verga, Rosso Malpelo viene pubblicata prima su il Fanfulla, nel 1878, per poi successivamente entrare a far parte della raccolta Vita dei Campi. Questa è una delle novelle in cui Giovanni Verga manifesta appieno la sua idea di Verismo. Il narratore è in primo luogo impersonale.

La voce che racconta la storia infatti non è quella di Verga, che mantiene i propri pensieri e proprio stile per sé, ma piuttosto è la voce dell’ambiente, come se la novella venisse raccontata dai colleghi di lavoro di Rosso Malpelo o dalla comunità a cui appartiene. Proprio per rappresentare la voce del popolo lo scrittore utilizza un linguaggio tipico del volgo. In pratica dimentica le strutture linguistiche, l’italiano letterario, che si esprime in una parlata popolare, con formule immediate e vivaci. Verga non utilizza il dialetto, perché altrimenti sarebbe stato poco compreso al di fuori della Sicilia. Si adatta però all’ambiente, esprimendo il punto di vista della comunità, carica di pregiudizi e superficialità, che provoca nel lettore il cosiddetto straniamento.

Il riassunto di Rosso Malpelo

Di cosa tratta la novella? Ecco un riassunto di Rosso Malpelo che sicuramente ti servirà per conoscere al meglio la storia e capire la poetica di Verga.
Il protagonista dell’opera è Rosso Malpelo, un ragazzo dai capelli rossi, che lavora all’interno di una cava di rena rossa Sicilia. Il nome del ragazzo ovviamente non è questo ma gli viene affidato questo soprannome a causa del suo colore di capelli, che secondo le antiche credenze era simbolo di sfortuna e cattiveria. A causa dei suoi capelli rossi e del suo carattere abbastanza selvatico, tutti lo evitano, compresa la madre che lo accusa di rubare i soldi in casa. L’unico a volerlo bene è il padre Mastro Misciu, detto Bestia, che però ad un certo punto muore vittima di un incidente al lavoro, sepolto vivo dal cedimento di una galleria in cui stava lavorando, rischiando la vita, pur di guadagnare qualche soldo in più.

Rosso Malpelo, che assiste all’evento, dopo la morte del padre si incattivisce sempre di più. Sfoga la sua rabbia non solo sulle bestie, in particolare su un asino, ma soprattutto sul nuovo arrivato nella cava, un ragazzo soprannominato Ranocchio, perché zoppo. Questo ragazzo diventa l’unico amico del protagonista, che comunque non smette di trattarlo male, forse con l’intento di abituarlo alle difficoltà della vita. Ad un certo punto anche Ranocchio, malato di tisi, muore, proprio dopo una spinta da parte di Rosso Malpelo. Dopo l’accaduto Rosso Malpelo accetta un lavoro in una galleria abbandonata da cui non farà mai più ritorno.

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Giovanni Verga: lo straniamento in Rosso Malpelo

Verga in Rosso Malpelo utilizza la tecnica dello straniamento, ossia l’effetto di fare scelte linguistiche o narrative stranianti, in modo da proporre al lettore qualcosa di strano o in comprensibile quando invece non lo dovrebbe essere. In Rosso Malpelo lo straniamento è evidente nel rapporto tra i fatti e la voce narrante. Da un lato infatti c’è il narratore che si identifica con i lavoratori della cava, ignoranti e pieni di pregiudizi, dall’altro invece ci sono gli eventi che coinvolgono la figura di protagonista. Il protagonista, Rosso Malpelo, già nell’incipit ci viene presentato con un ragazzino malizioso e cattivo. Nonostante però il protagonista sia dipinto a parole in modo molto negativo, è in realtà la vera vittima della storia.

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Il pessimismo e il linguaggio scelto da Verga per Rosso Malpelo

Rosso Malpelo è un testo in cui Verga sceglie di utilizzare un tipo di italiano molto simile al parlato, ma che rimane pur sempre un italiano, lingua che ancora oggi è facile da comprendere. Cerca quindi di fare un compromesso, da un lato sente forte il richiamo al Verismo, che impone uno sguardo oggettivo sulla realtà, dall’altro sente l’esigenza di farsi comprendere e conoscere anche al di fuori della Sicilia, segnando quindi il passaggio dal tardoromanticismo al Verismo. Quello che emerge in Rosso Malpelo è soprattutto il pessimismo dell’autore.

Il protagonista è visto con una certa compassione da Verga; è un ragazzo sfortunato ed emarginato che lotta con la vita e resta sconfitto. In lui però si scorge qualcosa di buono, dei segni di alcuni valori forti, come l’affetto per il padre e per l’amico Ranocchio, il ragazzo maltrattato a cui però infondo vuole bene. Rosso Malpelo è un vinto, vittima di un mondo primordiale in cui gli affetti non contano e non c’è speranza a cui aggrapparsi. Nella novella, Verga, anticipa il tema dei vinti che svilupperà largamente all’interno dei Malavoglia, in una visione che porta gli uomini ad essere sconfitti ogni volta che abbandonano il nucleo familiare o quando non cercano di lasciarlo ma vengono trascinati lo stesso via dalla corrente.

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