Storia

Le 13 colonie inglesi del Nord America: dalla nascita allo sviluppo

A metà del Settecento le colonie inglesi del Nord America erano tredici, formate da gruppi diversi che si tolleravano tra di loro. La società americana non aveva forti disuguaglianze sociali e ciò permise la diffusione di ideali democratici. In ambito politico-amministrativo le colonie godevano di autonomia, mentre subivano lo stretto controllo della Gran Bretagna su qualsiasi attività economica. Di seguito un riassunto dalla nascita allo sviluppo delle 13 colonie d’America, alla base della guerra d’indipendenza americana.

colonie inglesi

Come nacquero le colonie inglesi d’America?

Nella seconda metà del XVIII secolo le colonie inglesi presenti nel Nord America si estendevano fino alla fascia costiera dell’oceano Atlantico, confinante a Nord con la regione dei Grandi Laghi, a sud con la Florida e a ovest con la catena dei monti Appalachi. La colonizzazione fu incentivata da diversi fattori, come il clima mite, la ricchezza di risorse naturali e la facilità di esplorazione delle zone interne, grazie ai fiumi navigabili presenti sul territorio.
L’insediamento dei coloni inglesi fu però osteggiato dai nativi americani, denominati indiani, dall’epoca in cui gli europei erano convinti di essere giunti nelle Indie, o “pellerossa” per il colore della pelle.
Questi popoli che vivevano nell’America settentrionale erano divisi in tribù e praticavano la caccia, la pesca e l’allevamento.

Quando gli inglesi arrivarono nel Nord America non avevano un vero e proprio piano di conquista, come nel caso degli spagnoli, ma vi erano giunti su iniziativa di alcune compagnie commerciali, grandi proprietari terrieri e minoranze religiose che avevano dovuto lasciare la Gran Bretagna. Furono costretti a trasferirsi nel Nuovo Mondo anche artigiani e contadini poveri, che speravano di cambiare vita, e i carcerati che in cambio della libertà furono costretti a lasciare l’Inghilterra e colonizzare il Nord America.
Infine fu la stessa monarchia inglese ad incoraggiare la colonizzazione del nuovo mondo per contrastare le altre potenze coloniali come Francia e Spagna, anch’esse presenti nel continente americano.

Quali sono state le colonie inglesi?

Le colonie americane ossia quelle sotto il dominio inglese presenti in America erano tredici, tutte diverse tra loro per l’origine etnica della popolazione, religione e tipo di economia.
Vi erano:

  • le colonie inglesi del Nord America che formavano la Gran Bretagna (New Hampshire, Massachusetts Bay, Rhode Island, e Connecticut). Queste erano abitate dagli inglesi puritani e nei territori rurali si coltivavano cereali mentre nelle città costiera come Boston erano sviluppate attività di pesca e l’industria cantieristica;
  • le colonie del Centro formate da New York, New Jersey, Pennsylvania e Delaware dove viveva una popolazione eterogenea, come tedeschi, olandesi e scozzesi che avevano imparato a tollerarsi. Vi erano diverse coltivazioni praticate all’interno di piccole e medie proprietà terriere. I commerci invece si concentravano a New York e Philadelphia;
  • le colonie del Sud: Virginia, Georgia, Maryland, Carolina del Nord e Carolina del Sud, abitate soprattutto da Inglesi anglicani. In queste colonie non vi erano grandi città e le coltivazioni principali erano quelle di tabacco, cotone e indaco, una sostanza utilizzata per tingere i tessuti.

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L’organizzazione politica e sociale delle colonie americane

Ognuna delle colonie inglesi era amministrata da un governatore che esercitava il suo incarico sotto disposizione del re inglese, aiutato da assemblee elette dalla corona. Molta importanza veniva data all’assemblea dei rappresentanti dei cittadini, guidata da ricchi proprietari terrieri che garantiva un’ampia autonomia nell’amministrazione della comunità.
Elemento fondamentale delle assemblee era il confronto, con lo scopo di migliorare la vita delle colonie, dal punto di vista politico e sociale.
Questa libertà di espressione era poi favorita dalla convivenza tra persone di cultura, religione ed etnia diverse.

colonie americane

Le 13 colonie inglesi del Nord America: cosa ricordare Quando? Nella seconda metà del XVIII secolo
Dove? Nel Nord America, in nord, centro e sud del territorio.
Cosa accade? nascono 13 colonie formate da gruppi diversi che si tolleravano tra di loro. In ambito politico-amministrativo le colonie godevano di autonomia, mentre subivano lo stretto controllo della Gran Bretagna su qualsiasi attività economica.

Da quanto detto appare evidente che ogni colonia inglese era diversa dall’altra, ma non vi erano forti disuguaglianze sociali. Non vi erano ceti privilegiati come la nobiltà e la vastità degli spazi aveva permesso ad ognuno dei coloni di avere un terreno proprio.
Queste condizioni favorirono la diffusione di ideali democratici e un’intraprendenza economica. Il lavoro divenne un valore fondamentale e fu data molta importanza anche all’istruzione. Qui vennero fondate le università di Harvard, Connecticut e Yale.
Altre colonie inglesi nel mondo erano quelle dell’India, colonia inglese istituita dopo la fine dell’impero di Moghul e ratificata con il Government of India Act del 1858. La capitale della colonia fu posta a Calcutta, mentre Londra divenne il ministero dell’India. Successivamente, a testimoniare il controllo dell’Inghilterra sull’India, la regina Vittoria fu incoronata Imperatrice delle Indie.
Le colonie inglesi in Africa invece furono base fondamentale per il commercio degli schiavi, specie nelle isole James, Accra e Bunce. Città inglesi come Bristol e Liverpool basarono il loro commercio proprio sulla tratta degli schiavi, che spesso durante il trasporto morivano a causa delle scarse condizioni di igiene e malnutrizione.

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L’impero coloniale inglese: il ruolo della Gran Bretagna nel controllo delle colonie

Le colonie britanniche dal punto di vista economico erano controllate dalla corona inglese. In seguito all’Atto di navigazione infatti, emanato nel 1651 da Cromwell, la Gran Bretagna deteneva il monopolio sui commerci da e verso le colonie.
Questo stava a significare che solo le navi inglesi potevano attraccare nei porti del Nord America e tutti i prodotti destinati alle colonie dovevano provenire dalla madrepatria.
Inoltre tutte le merci prodotte nelle colonie come legname, tabacco, rhum o pellicce erano riservate ai mercati inglesi.
Il governo britannico per evitare la concorrenza con i prodotti nazionali infatti ostacolò lo sviluppo dell’industria nelle colonie, esclusa quella cantieristica, finalizzata alla produzione di navi da inviare in Gran Bretagna.
Le colonie inglesi però aggirarono i vincoli imposti dalla madrepatria tramite il contrabbando, soprattutto con i Caraibi.

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