Letteratura

Giuseppe Parini: vita e opere dell’autore

Chi è Giuseppe Parini? Quali sono le sue maggiori opere? Di seguito abbiamo realizzato un riassunto su Giuseppe Parini, utile per creare una mappa concettuale con tante informazioni sull’autore, per conoscere al meglio la sua storia, magari in vista di un’interrogazione. Inoltre una serie di video informativi, per fissare al meglio i concetti.

giuseppe parini

Giuseppe Parini: biografia dell’autore

Giuseppe Parini nasce nel 1729 a Bosisio in Brianza, in provincia di Como, da una famiglia di origini modeste. Per garantirsi un’istruzione adeguata, il giovane si trasferisce da una vecchia prozia a Milano; quando la donna muore, lascia al nipote una piccola rendita, a patto che però prenda gli ordini religiosi. Nel 1753 Parini entra nell’Accademia dei Trasformati, dove partecipa attivamente alle dispute dei più importanti illuministi lombardi, promuovendo una concezione impegnata della letteratura. Nel 1754, conclusi gli studi e diventato sacerdote, viene assunto come precettore prima presso il duca Serbelloni, fino al 1762, poi in casa del conte Imbonati. Nel 1763 Parini pubblica Il Mattino, seguito nel 1765 dal Il Mezzogiorno: due poemetti che descrivono i vizi della nobiltà parassita e corrotta.
Grazie al suo atteggiamento moderato, dal 1768 ottiene alcuni incarichi pubblici: direttore della Gazzetta di Milano e poeta ufficiale del Teatro Regio, lo scrittore partecipa attivamente al programma di riforme attuato dall’amministrazione austriaca e scrive molti testi d’occasione.

Quando scoppia la rivoluzione francese nel 1789, Parini ha una reazione contraddittoria: da una parte spera nella piena realizzazione dei principi illuministi, dall’altra teme gli eccessi ella rivoluzione. Nonostante prevalga questo secondo atteggiamento, il poeta accetta gli incarichi che i francesi gli affidano, quando nel 1796 occupano Milano. In questo periodo l’attività creatrice del poeta si interrompe e lascia incompiuti Il Vespro e La notte, che avrebbero dovuto concludere il progetto del Il Giorno. Giuseppe Parini muore a Milano tre anni più tardi, nel 1799.

Lo stile di Parini, il poeta illuminista

La produzione poetica di Parini può essere divisa in due fasi: nella prima, l’autore è più influenzato dallo stile classico dell’Arcadia, con un gusto lontano dalla realtà. La seconda fase invece è caratterizzata dall’influenza dell’Illuminismo, che è evidente nel
Dialogo sopra la nobiltà e nell’opera Il Giorno. Una volta avvicinato all’Illuminismo, Parini crea una poesia di denuncia, con lo scopo di sottolineare la corruzione della società, specie la classe dirigente. La forza della ragione secondo gli illuministi è tale da garantire il trionfo della verità e del progresso anche contro le tradizioni più radicate. Le tesi che Parini sostiene attraverso la figura del poeta, suo portavoce, è che tutti gli esseri umani nascono uguali. Questo non vuol dire che non vi siano persone nobili, ma lo sono in conseguenza delle loro azioni, non della loro nascita. Il poeta spiega infatti quali sono gli individui veramente nobili: quelli che hanno fatto qualcosa di utile e buono per la collettività. Tramite i suoi testi di stampo neoclassico poi Parini vuole dare un’idea di rigore, dando così dignità alla sua poesia.

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Giuseppe Parini: riassunto delle opere

Tra le opere più importanti di Giuseppe Parini ricordiamo Le Odi.
La composizione delle Odi si stende lungo tutto il periodo dell’attività poetica di Parini. La prima edizione, di ventidue testi, esce nel 1791; la seconda, di venticinque poesie, viene pubblicata nel 1795. La composizione delle Odi si può dividere in tre fasi:

  • prima fase (1757-1770): è caratterizzata da temi sociali e civili di particolare importanza, in cui il poeta è schierato in una dimensione pubblica. Un esempio è La salubrità dell’aria, nella quale viene esaltata la vita agreste;
  • seconda fase (1777-1785): all’interesse per i temi civili si affianca quello sulla funzione sociale della cultura e dell’educazione. Un esempio è L’educazione, scritta nel 1764, nella quale è tracciato un modello educativo fondato sul valore delle doti individuali guidate della ragione;
  • terza fase (1787-1795): è caratterizzata dal ripiegamento malinconico e nostalgico sui temi interiori e soggettivi. Un esempio è Il dono, nella quale il poeta riflette sul piacere provocato dalle letture delle tragedie di Alfieri.


Altra opera importante è Dialogo sopra la nobiltà, composta nel 1757. Nell’opera dopo la morte, un nobile e un poeta, di estrazione popolare, si trovano l’uno accanto all’altro nella tomba e il nobile protesta perché si sente sminuito da quella vicinanza. Il poeta, che scrive dal punto di vista dell’autore, dimostra all’altro che la nobiltà non hai in fondo un gran valore e rivendica la sostanziale uguaglianza di tutti gli uomini. Il dialogo contrappone il nobile, che accetta le idee del passato senza discuterle, e il poeta, che usa la ragione per mettere in discussione la tradizione e valutare se merita il rispetto o meno. Questo atteggiamento è tipico della filosofia illuministica, che rifiuta i principi di autorità e pensa che tutto debba essere sottoposta al vaglio della ragione.

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