Arte

Il Rinascimento a Milano: gli artisti e le opere del Rinascimento lombardo

Quali sono le opere simbolo del Rinascimento a Milano? Chi sono stati gli artisti più influenti del periodo rinascimentale nella Milano degli Sforza? Scopriamolo insieme in un articolo dettagliato sul Rinascimento lombardo.

rinasicmento a milano

Milano rinascimentale: le opere architettoniche da vedere in città

Milano è stata, tra il Quattrocento e il Cinquecento, uno dei centri del Rinascimento, prima grazie alla famiglia Visconti e poi agli Sforza. Vuoi scoprire quali opere del Rinascimento sono conservate a Milano? Ecco le più importanti:

  • Il Castello Sforzesco: costruzione di origini trecentesche, all’epoca degli Sforza vide l’aggiunta della Torre del Filarete, la torre principale. Durante il Rinascimento il Castello Sforzesco divenne il centro della corte del Ducato di Milano. Tra i luoghi da visitare ci sono la Sala delle Asse, dove vedere il finto pergolato ad opera di Leonardo da Vinci, le opere di Bernardino Zenale, Bernardino Butinone, e la Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti.

Castello Sforzesco

  • I musei: per scoprire le opere rinascimentali di Milano è importante visitare i tanti musei che accolgono i capolavori di artisti vari, come la Pinacoteca di Brera, il Museo Diocesano, la Pinacoteca Ambrosiana, il Museo del Duomo e il Museo Poldi Pezzoli, dove ammirare le opere di artisti diversi, tra i quali Giovanni Ambrogio de Predis, Cesare da Sesto, Francesco Galli detto il Napoletano e Marco d’Oggiono.

Museo Poldi Pezzoli

  • San Maurizio al Monastero Maggiore: chiesa cinquecentesca costruita tra il 1503 e il 1509. Tra le opere dell’arte rinascimentale da ammirare al suo interno ci sono: la splendida Aula delle Monache, con gli affreschi ad opera di Vincenzo Foppa, Giovanni Antonio Boltraffio, e Bernardino Luini, l’Aula dei Fedeli con gli affreschi definiti la Cappella Sistina di Milano, ad opera di Bernardino Luini, la Cappella di San Giovanni Battista decorata da Evangelista Luini e la Cappella di Santa Caterina d’Alessandria.

San Maurizio al Monastero Maggiore

  • Basilica di Sant’Eustorgio: fondata nel 344, decorata con affreschi preziosi come la Cappella Portinari, ad opera di Vincenzo Foppa e voluta da Pigello Portinari, costruita tra il 1462 e il 1468. Tra le bellezze da ammirare ci sono opere di Francesco Cazzaniga e Benedetto Briosco, la Cappella dei Torriani, la Cappella Brivio, il trittico di Bergognone raffigurante la Madonna col Bambino, san Giacomo e sant’Enrico e infine il monumento funebre di Giacomo Brivio.

Basilica di Sant Eustorgio

  • Chiesa dell’Incoronata: anche conosciuta come “chiesa doppia”, perché nata dall’unione di due chiese, fu edificata tra il 1450 e il 1460, durante la reggenza degli Sforza. Tra gli affreschi rinascimentali dell’interno, che si scontrano con lo stile tardogotico dell’esterno, ci sono l’iconografia del Cristo sotto il torchio del Bergognone e la lastra tombale di Giovanni Bossi, ad opera di Agostino Busti detto il Bambaia.

Chiesa dell Incoronata

  • Santa Maria delle Grazie: la basilica, edificata tra il 1463 e il 1497 dall’architetto Guiniforte Solari, è formata da una facciata a capanna con la cupola racchiusa in un tiburio dalla forma di un prisma. Al suo interno è possibile ammirare capolavori tipici dell’arte del Rinascimento, come la tribuna di Bramante, il Mausoleo sforzesco, di Cristoforo Solari, la cappella Sauli con le opere di Giovanni Demio, la Cappella di San Giovanni Battista, il Chiostro delle Rane, e la Cappella di Santa Corona dove ammirare la Crocifissione di Gaudenzio Ferrari.

Santa Maria delle Grazie

  • Santa Maria presso San Satiro: situata in Via Torino, nei pressi del Duomo, la chiesa, edificata tra il 1478 e il 1518 fu dedicata a san Satiro (da cui prende il nome). Tra le opere più belle da ammirare al suo interno c’è lo spettacolo del finto coro del Bramante, dipinto che simula, in 97 centimetri di spazio, un coro che grazie al gioco di prospettiva, dà l’illusione di essere in uno spazio molto più profondo. Inoltre nella chiesa c’è la Sagrestia bramantesca e il sacello di San Satiro, dove ammirare la Pietà di Agostino de’ Fondulis, artista del Rinascimento.

Santa Maria San Satiro

  • Casa degli Atellani: situata nei pressi di Santa Maria delle Grazie, la dimora quattrocentesca fu la casa di Giacometti di Lucia dell’Atella, che con la sua famiglia vi abitò fino al Settecento. I lavori di restauro, realizzati da Piero Portaluppi, dopo che la casa fu acquistata da Ettore Conti, diedero una nuova facciata, mentre l’interno rimase intatto, con dipinti del primo Cinquecento e affreschi del Quattrocento. Tra le bellezze da ammirare nel cortile c’è la Vigna di Leonardo da Vinci, un vigneto donato dall’artista a Ludovico il Moro, e che oggi decora il cortile della Casa.

Casa degli Atellani

  • Ca’ Granda: uno dei simboli di Milano come città rinascimentale, ad oggi è sede dell’Università. Costruita all’epoca degli Sforza, nel 1456, vide la successione ai lavori di artisti come Filarete,  Guiniforte Solari e Giovanni Antonio Amadeo. L’idea iniziale, di rendere Ca Grande un ospedale, vide la luce nel Quattrocento.

Ca’ Granda
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I dipinti simbolo del Rinascimento lombardo

Dopo aver visto le opere architettoniche simbolo del Rinascimento lombardo, scopriamo quali sono i quadri del Rinascimento che meglio rappresentano la città di Milano, come quelli ad opera di Leonardo da Vinci e Bramante.

  • Il Cenacolo di Leonardo da Vinci: è una delle opere più celebri del Rinascimento milanese, che Leonardo da Vinci realizzò per il refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie. Il dipinto, realizzato tra il 1493 e il 1498, rappresenta l’Ultima cena con protagonisti in versione più umana, con sentimenti quali stupore, preoccupazione e frustrazione, in vista del tradimento di Giuda. Ad oggi è Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

leonardo ultima cena

  • Cristo Morto di Mantegna: questa è probabilmente una delle opere più conosciute dell’autore, fondamentale simbolo del Rinascimento italiano. Nel dipinto il Cristo è rappresentato in modo realistico nei momenti successivi alla sua morte, come un uomo e non nella sua immagine divina, con i piedi e il corpo colpito dalle flagellazioni.

Cristo Morto di Mantegna

  • Pala di Brera di Piero Della Francesca: realizzata da Piero della Francesca nel 1472, la Madonna con Bambino e i Santi, conosciuta anche come Pala Montefeltro o Pala di Brera, rappresenta la Madonna con il bambino in grembo con intorno angeli e santi. Ad oggi è una delle opere manifesto del Rinascimento italiano, dove è evidente lo studio della prospettiva, elemento tipico del Rinascimento in arte.

pala di brera

  • Cristo alla Colonna di Bramante: nell’opera, conservata alla Pinacoteca di Brera, è rappresentato Cristo prima della flagellazione legato, con una corda al collo ad una colonna. L’autore, Bramante, è stato uno degli artisti del nascimento lombardo, architetto e pittore, che lavorò anche alla Basilica di San Pietro.

Cristo alla Colonna di Bramante

  • Pietà Rondanini di Michelangelo: una delle sculture rinascimentali più importanti, simbolo dell’arte di Michelangelo Buonarroti. Nell’opera l’autore rappresenta la vergine che sorregge Cristo morto, in un alone di spiritualità. Questa fu l’ultima opera dell’artista, alla quale si dedicò fino alla morte. Ad oggi è possibile ammirare la scultura nel Castello Sforzesco a Milano, nel museo Museo della Pietà Rondanini.

Pietà Rondanini di Michelangelo


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