La locandiera: riassunto dell’opera
La locandiera di Goldoni è una commedia ambientata a Firenze, nella locanda che la giovane e graziosa Mirandolina gestisce insieme al cameriere Fabrizio. Nella locanda di Mirandolina vivono il Marchese di Forlipopoli, povero e superbo, e il Conte d’Albafiorita, ricco ma privo di una vera nobiltà d’animo. Entrambi corteggiano invano la padrona. Un giorno alla locanda giunge il Cavaliere di Ripafratta, un nobile molto arrogante, che dichiara di disprezzare le donne. Mirandolina offesa, decide di farlo innamorare di sé, per punirlo della sua scortesia. Si mette quindi a corteggiarlo, fingendo di condividere le sue idee e il suo disprezzo per il gentil sesso, e a poco a poco riesce a suscitare in lui una vera passione amorosa. Mirandolina però rischia grosso in questo suo gioco: non solo il Cavaliere perde la testa fino a diventare quasi violento, ma Fabrizio, ingelosito minaccia di lasciare la locanda. Per fortuna tutto si conclude bene, Mirandolina sposa Fabrizio e allontana i tre avventori dalla sua locanda.
La locandiera: personaggi e analisi dell’opera
Le prime battute della commedia forniscono agli spettatori tutte le informazioni essenziali per capire la situazione: Mirandolina ha ereditato da poco la locanda, in seguito alla morte del padre; è fidanzata con Fabrizio, che intende sposare; il Conte e il Marchese vorrebbero fare di lei la loro amante, secondo un costume diffuso nel Settecento tra le classi nobiliari, chiamato cicisbeismo, in base al quale si accettava che le donne sposate avesse uno spasimante ufficiale. La concezione borghese del matrimonio, fondato sull’amore e sulla libera scelta degli sposi, si affermerà solo nell’Ottocento. I due personaggi che dialogano nella prima scena sono chiaramente negativi: il Marchese è un nobile impoverito, che tenta di nascondere la realtà della sua condizione economica; il Conte, da parte sua, non fa che ribadire la propria maggiore ricchezza, riducendo ogni cosa, compreso l’amore, a una questione di soldi. Il Marchese dichiara che Mirandolina ha ha bisogno della sua protezione, senza capire che la sua protezione non vale nulla; il Conte ribatte che Mirandolina ha bisogno di denari, senza capire che non tutto nella vita si può comperare.
Mirandolina nella commedia di Goldoni è decisa a mettere in atto il suo piano di seduzione, per punire il Cavaliere che si è presentato alla locanda dichiarando il suo odio per tutte le donne. Nella prima parte del colloquio però sembra che i suoi tentativi siano destinati all’insuccesso e Mirandolina teme di non poter vincere la ritrosia del Cavaliere. A metà del colloquio, tuttavia, il Cavaliere pronuncia una frase che sblocca la situazione: «né vi riuscirà di fare con me quello che avete fatto col Conte e col Marchese». È un’accusa grave nei confronti di Mirandolina, ma lei riesce a difendersi: non ha mai dato a quei due signori nessun segno di ricambiare i loro sentimenti; anzi, odia le donne che fanno le svenevoli e tentano di sedurre gli uomini; come il Cavaliere, lei considera la libertà un valore supremo, e quindi si guarda bene dal lasciarsi coinvolgere nel gioco dell’amore. L’apparente sincerità di Mirandolina suscita la sorpresa e poi l’ammirazione del Cavaliere. Alla fine del colloquio la situazione iniziale appare rovesciata: è Mirandolina che finge di volersi allontanare, mentre il Cavaliere tenta di trattenerla. Mirandolina può quindi uscire di scena fiduciosa del proprio successo. Il monologo finale del Cavaliere invece, esprime tutta l’incertezza del personaggio.
Nell’’atto terzo, il finale dell’opera di Goldoni, Mirandolina, dopo aver fatto perdere letteralmente la testa al Cavaliere, pone fine al suo gioco e allontana dalla locanda tutti i suoi nobili spasimanti per sposare l’onesto e innamorato cameriere Fabrizio. Il Cavaliere parte, il Conte e il Marchese vengono mandati via da Mirandolina. Con questo gesto la locandiera rifiuta la concezione superficiale dell’amore, tipica delle classi aristocratiche che permettere ai nobili di mantenere un amante senza scandalo. Mirandolina propone invece l’ideale borghese del matrimonio d’amore, e promette fedeltà al suo Fabrizio, che non a caso appartiene alla sua stessa classe sociale, quella di chi si guadagna da vivere con il proprio lavoro.
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Carlo Goldoni, La locandiera: morale della commedia
Nelle ultime righe, Mirandolina invita gli spettatori a imparare da quello che hanno visto, per difendersi dalla astuzie femminili, se un domani dovessero rischiare di restarne vittime. L’indicazione non tiene conto della vera ricchezza dei temi trattati: nobili e borghesi, amore come corteggiamento superficiale e amore come vero e profondo sentimento, condizione della donna nella società. L’intento educativo è però realmente sentito dall’autore, che ci invita a non identificarci troppo facilmente con la protagonista.
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