Arte

Il Rinascimento a Padova: le opere e gli artisti del periodo

Quali sono le opere simbolo del Rinascimento padovano? Scopriamolo insieme in un articolo dettagliato sul Rinascimento a Padova..

rinascimento a padova

Rinascimento padovano: quali furono gli artisti?

Padova, centro delle più importanti università europee, durante il Rinascimento diventa un punto di riferimento per letterati e artisti, con un interesse verso il mondo antico, promuovendo una scuola artistica che fu all’origine dell’arte rinascimentale il tutto il nord Italia.  Tra i nomi più importanti del Rinascimento padovano c’è Giotto, il quale si dedica, una volta arrivato a Padova, alla cappella degli Scrovegni. Oltre all’artista, nel corso di un secolo circa, ruotarono intorno alla città di Padova diversi nomi come Altichiero di Zievo, Guariento, Giusto di Menabuoi e Nicoletto Semitecolo. Infine dopo Giotto, uno degli artisti più illustri che lavorarono a Padova, regalando alla città grandi opere rinascimentali, fu Donatello, il quale restò in città circa dieci anni, lavorando con il vero fondatore del Rinascimento padovano, Andrea Mantegna. Un grande periodo di splendore Padova lo vivrà poi con il Padovanino, Alessandro Varotari, e Pietro Liberi, i quali si rifecero all’arte di Tiziano, prediligendo soggetti erotici e mitologici per committenti privati.  Il Rinascimento padovano viene definito dagli storici epigrafico ed archeologico, a differenza del Rinascimento fiorentino, “filologico e filosofico”, e quello urbinate, definito “matematico”.

Le maggiori opere del Rinascimento padovano

Gran parte delle opere simbolo del Rinascimento a Padova sono di Giotto, il quale, come abbiamo detto, portò in città la sua maestria e apprese il gusto per la policromia, l’interesse per gli altari lignei e l’espressionismo lineare di origine germanica. Ecco le più importanti opere, simbolo dell’arte del Rinascimento padovano:

  • Il Crocifisso di Donatello: il Crocifisso della basilica del Santo è un’opera bronzea che arricchisce l’altare del Santo nella basilica di Sant’Antonio da Padova. Nell’opera l’anatomia del Cristo è rappresentata con estrema precisione, la testa, i peli della barba e persino i capelli sono stati realizzati nei minimi dettagli, in modo da rendere appieno la sofferenza vissuta da Cristo in quel momento.

Il Crocifisso di Donatello

  • L’altare del Santo: a partire dal 1446 Donatello si dedicò alla costruzione dell’altare della basilica del Santo, realizzata con venti rilievi e sette statue di bronzo. Secondo l’idea originale le figure dei santi sarebbero dovute essere disposte attorno alla Madonna con Bambino, su una specie di baldacchino con otto colonne e pilastri, con una Vergine ripresa nell’atto di alzarsi dal trono per mostrare il Bambino, mentre i santi sono rappresentati in gesti naturali e solenni, a contrasto con le scene drammatiche dei rilievi con i miracoli di Sant’Antonio: il Miracolo dell’asina,  il Miracolo del figlio pentito, Miracolo del cuore dell’avaro e il Miracolo del neonato che parla.

L'altare del Santo

  • Il monumento equestre al Gattamelata: statua in bronzo realizzata da Donatello, commissionato nel 1446 da parte di Erasmo da Narni, detto il Gattamelata,  e posta nella  piazza antistante la basilica di Sant’Antonio, in modo da garantire la visibilità da diversi punti di vista. Tra i modelli precedenti in pittura abbiamo il Guidoriccio da Fogliano di Simone Martini e il Giovanni Acuto di Paolo Uccello, anche se Donatello si ispirò probabilmente ai modelli classici delle statue equestri di Marco Aurelio, il Regisole di Pavia e i Cavalli di San Marco, da cui riprese l’immagine del cavallo che avanzo con il muso verso il basso. Nell’opera l’uomo è ritratto in una costruzione ideale, ispirato allo stile romano. Il cavallo invece ha una una posa bloccata e l’impostazione della palla sotto lo zoccolo fa da punto di scarico delle forze. Questo monumento sarà d’esempio per le successive statue equestri.

monumento equestre al Gattamelata

  • Miracolo della gamba riattaccata: ad opera di Tullio Lombardo, il quale ispirandosi a Donatello creò una composizione basata sulla semplificazione geometrica tipica della pittura di Antonello da Messina.

Miracolo della gamba riattaccata

  • Madonna col Bambino: dipinto conservato nei Staatliche Museen di Berlino, è opera di Francesco Squarcione, uno degli artisti che trasse grande ispirazione da Donatello. Nel dipinto infatti sono ripresi gli elementi tipici del grande artista, le festoni di fiori e frutta, le linee forti e i colori intensi.

madonna con bambino

  • La Cappella Ovetari: esempio del Rinascimento padovano, la Cappella Ovatari nella Chiesa degli Ovetari raccoglie l’arte di grandi artisti del tempo, come Giovanni d’Alemagna e Antonio Vivarini, Niccolò Pizzolo ed Andrea Mantegna. L’intenzione nell’opera era quella di ricreare la monumentalità del mondo antico, per dare alle figure un aspetto rigido, come delle statue. Una nota particolare merita l’episodio del Martirio di san Cristoforo, in cui le architetture hanno un tratto illusionistico, tipico dell’arte di Mantegna. Le figure hanno forme morbide, ispirate all’arte veneziana, come quella di Giovanni Bellini.

La Cappella Ovetari
Leggi anche: Rinascimento a Urbino: tutte le opere da vedere.