Arte

Rinascimento a Napoli: la storia e le opere d’arte della Napoli rinascimentale

Quali sono le opere simbolo del Rinascimento napoletano? Chi sono stati gli artisti più influenti del periodo rinascimentale durante il Regno di Napoli controllato dagli Angioini? Scopriamolo insieme in un articolo dettagliato sul Rinascimento napoletano.

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Quali sono le opere rinascimentali a Napoli?

Il Rinascimento napoletano è il periodo compreso tra il XV e il XVI secolo, caratterizzato da un’architettura esuberante e solenne, dove si dava spazio al marmo bianco e alle decorazioni. Il Rinascimento napoletano è evidente diverse opere, ecco le più importanti da visitare se si è a Napoli e si vuole conoscere la sua storia durante il Rinascimento:

  • il monumento funebre del cardinale Rainaldo Brancaccio, capolavoro di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo;
  • le decorazioni della cappella Caracciolo del Sole, ad opera di Ciccione, Leonardo da Besozzo e il Perinetto;
  • la trecentesca chiesa di Sant’Angelo al Nilo con il sepolcro del Cardinale Brancaccio, capolavoro scultoreo di Donatello, Michelozzo e Pagno di Lapo;
  • le numerose raccolte simbolo del Rinascimento conservate nel Museo Nazionale di Capodimonte.
  • le statue di Girolano Santacroce e Giovanni da Nola conservate nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli;
  • il Cristo morto di Mazzoni  da visitare nella chiesa di Santa Maria di Monteoliveto;
  • il Monumento di Maria d’Aragona ad opera prima di Rossellini e poi da Benedetto da Maiano;
  • la tomba di Jacopo Sannazaro, ad opera di Angelo Montorsoli conservata nella chiesa di Santa Maria del Parto;
  • la Cappella del Pontano;

Napoli Rinascimentale: gli artisti del Rinascimento napoletano

Dopo gli scontri tra Angioini e Aragonesi, con la salita al potere di Alfonso d’Aragona, il Regno di Napoli e quello di Sicilia si uniscono sotto un unico potere, creando un periodo di tranquillità. Con al potere gli Angiò, Napoli divenne uno dei centri di sviluppo dell’arte del tempo. Nella Napoli rinascimentale compaiono opere ispirate alla cultura franco-fiamminga, grazie al re Renato d’Angiò, conoscitore dell’arte fiamminga e provenzale, che si accerchiò di artisti come il pittore Barthélemy d’Eyck e gli spagnoli Guillém Sagrera e Jaime Baço. Sarà poi l’architetto Francesco Laurana a dare un carattere rinascimentale al castello napoletano. Altro noto personaggio dell’arte rinascimentale a Napoli fu Antonello da Messina, il quale realizzò opere ispirate all’arte fiamminga e pierfrancescana, come San Girolamo nello studio.
San Girolamo nello studio
Il Rinascimento a Napoli prende il nome di rinascita napoletana, e vede, oltre ai già citati artisti, un altro nome importate, Colantonio, artista alla corte di Alfonso V, dal quale si dice apprese la tecnica fiamminga. Una delle opere più note di Colantonio è San Girolamo nello studio, un dipinto olio su tavola, dove è evidente l’impronta dell’arte fiamminga, nel rendere un effetto naturalistico (come nel rappresentare i libri in pile disordinate o la minuziosità degli accessori che compongono il dipinto), mentre nelle opere successive, come in La consegna della Regola francescana vi sono influenze catalane (il pavimento verticale e le pieghe geometriche delle vesti).
san girolamo nello studio colantonio

Durante il Rinascimento Napoli era sotto il dominio degli Angioini, che governarono il Regno di Napoli fino al XV secolo, con un dominio che andava dall'Abruzzo alla Calabria.

In Campania è possibile vedere esempi di arte rinascimentale a

  • Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi;
  • Chiesa di Santa Caterina a Formiello;
  • Chiesa del Gesù Nuovo;
  • Chiesa dei Santi Severino e Sossi;
  • Chiesa di San Diego all'Ospedaletto;
  • Cappella dei Pontano;
  • Chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina;
  • Cappellone del Crocifisso.

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