Letteratura

Dal latino al volgare: il contesto storico e lo sviluppo dei primi documenti in volgare

Una sintesi del contesto storico della letteratura del Duecento. Come si passa dal latino al volgare e come cambia l’Europa durante il Duecento? Un riassunto efficace su come di diffondono gli scontri tra Chiesa e Impero, tra guelfi e ghibellini, e come la Chiesa reagì allo sviluppo delle eresie con la nascita degli ordini mendicanti. Inoltre un riassunto delle prime forme di letteratura volgare con video informativi.

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Il Basso Medioevo: la situazione politica e culturale

Il periodo che va dall’Anno Mille alla fine del Quattrocento, viene definito Basso Medioevo, detto così per differenziarlo dall’Alto Medioevo, che va dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente all’anno Mille.
Durante il Basso Medioevo ci fu un grande sviluppo economico dell’Europa che favorì l’aumento della popolazione e della produzione agricola. Alla fine del XI secolo ci fu la Prima Crociata, la spedizione militare effettuata dai Cristiani contro i Musulmani per liberare i luoghi santi.
Le crociate permisero lo sviluppo di nuove rotte commerciali dall’Europa con l’Oriente permettendo lo sviluppo delle Repubbliche Marinare.

Il Papato e l’impero in crisi: come si presentano nel Duecento?

La Chiesa e l’Impero furono le istituzioni politiche più importanti dell’Alto Medioevo, anche se i loro rapporti erano difficili poiché ognuno cercava di dominare l’altro.
Nel Basso Medioevo invece queste istituzioni si indeboliscono. In questo periodo la Chiesa ortodossa si distacca da quella cattolica, con una divisione duratura, mentre in Italia nascono i comuni e in Francia un regno autonomo, dove il re si rifiuta di ubbidire sia all’imperatore, sia al papa.
Il Duecento fu definito il culmine del Medioevo, un periodo caratterizzato dallo splendore artistico e culturale. Tra i simboli di quest’epoca vi furono le cattedrali e le università, centri del sapere laico, che sostituirono le scuole religiose,, situate prima nei conventi.

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Lo scontro tra guelfi e i ghibellini e la nascita degli ordini mendicanti

Nell’Italia meridionale, l’imperatore Federico II di Svevia rese il suo regno un centro di letteratura e arte. Il benessere delle attività mercantili non era equamente distribuito. Mentre infatti alcune classi, come i mercanti e gli artigiani si arricchirono, altre come gli operai e i contadini, si impoverirono. La vita dei Comuni fu segnata da forti tensioni sociali sociali. In questo contesto, la Chiesa e l’Impero crearono due fazioni, quella dei guelfi (sostenuti dal papa) e dai ghibellini (sostenuti dall’imperatore), che lottarono per il governo della città.

Dalle ingiustizie sociali si svilupparono le eresie. Gli esclusi condannavano la Chiesa e la corruzione dei suoi esponenti, proponendo al ritorno dei valori del Vangelo. Oltre a combattere con le armi, le eresie vennero contrastate anche con la creazione degli ordini mendicanti, come quelli di San Francesco d’Assisi e San Domenico di Guzmán, nati con l’obiettivo di riportare la Chiesa ai valori di povertà e fratellanza. Sia i Francescani che i Domenicani vivevano come mendicanti, elemosinando e professando la fratellanza. Con il tempo però anche questi ordini religiosi, nati con i propositi più puri, diventarono corrotti.

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La frammentazione linguistica del Medioevo

Alla frammentazione politica del Mediterraneo, e al successivo crollo dell’Impero Romano d’Occidente seguì, con il tempo la frammentazione linguistica e culturale. In particolare:

  • nel Mediterraneo orientale la lingua utilizzata era il greco, che divenne anche la lingua ufficiale dell’Impero Bizantino;
  • nel Mediterraneo occidentale il latino parlato, molto diverso da quello scritto si sviluppò e sarà la base poi delle lingue neolatine;
  • le lingue degli invasori germanici si mescolarono al latino parlato;
  • dal VII secolo poi con l’espansione islamica anche l’arabo si diffuse nel Mediterraneo diventando una lingua di cultura.


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Dal latino al volgare: i primi documenti in volgare

Le lingue che si sviluppano in Europa occidentale tra il V e il IX secolo furono dette “volgari” cioè lingue parlate dal volgo, dal popolo che non conosceva la lingua latina.
Tra i documenti scritti in latino volgare, il più antico è l’indovinello veronese, che risale a fine VIII, inizio IX secolo. È un breve testo anonimo, scritto sul margine di un foglio di pergamena. L’indovinello è scritto in una lingua molto simile al latino e probabilmente l’autore del testo non si è reso conto di aver scritto una lingua a metà tra latino e qualcosa di nuovo.

Un altro testo importante in volgare è la trascrizione dei giuramenti di Strasburgo. Nell’842 Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico si posero contro il fratello Lotario I e a Strasburgo giurando di aiutarsi tra loro. Carlo giurò in tedesco, mentre Ludovico in francese antico, per farsi comprendere dagli uomini di Carlo.
Inoltre tra il 960 e il 930 comparvero i primi testi come documento che segnarono il passaggio dal latino al volgare, simbolo della diffusione di un volgare italiano. Si tratta di quattro documenti legali, detti placiti sulle proprietà di alcuni terreni agricoli a Capua, tra Lazio e Campania. I documenti sono in latino, ma recitano anche le parole dei testimoni che recitano con minime variazioni una formula precisa.

Esistono poi nell’Europa dell’Alto Medioevo alcuni testi letterari in lingue diverse dal latino:

  • la Bibbia di Wulfila: Wulfila era un vescovo goto del IV secolo che tradusse la Bibbia in una lingua popolare, un’ottima testimonianza;
  • il Beowulf: è un poema epico anonimo, scritto nell’VIII secolo in antico sassone, opera che narra le imprese del principe Beowulf che combatte contro i mostri.


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